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25 agosto 2013

Inceneritori, IDV Ferrara: «prima via Diana, ora Modena: una strategia dettata da Hera per fare più soldi»

Prima la modifica all'Aia dell'inceneritore di Ferrara, poi la stessa procedura per quello di Modena. Obiettivo: eliminare i vincoli attualmente in vigore, aumentare le capacità ricettive dei due impianti e far sì che entrambi possano accogliere rifiuti provenienti da tutta Italia.
Operazioni troppo simili nei modi per non far venire il sospetto che dietro ci siano forti interessi economici. Facile intravedere in questo caso la longa manus di Hera, abile nell'andare a braccetto con la politica grazie al solerte appoggio delle Province, che avallano decisioni estremamente delicate – oltreché discutibili - pur essendo enti destinati all'imminente abolizione. L'obiettivo della multiutility è forse quello di sostituirsi alla Regione, arrivando magari ad individuare anche i flussi dei rifiuti urbani all’interno del nuovo ambito territoriale che coincide con l’intero territorio regionale secondo quanto stabilito dalla legge regionale 23/2011.
Questo tipo di valutazioni, però, devono essere effettuate dal Piano regionale di gestione dei rifiuti non ancora adottato, e non certo da Hera: ecco perché le Amministrazioni provinciali, in assenza di pianificazione regionale, non possono modificare le autorizzazioni relative all'aggiornamento degli impianti. Un concetto che l'assessore regionale all'Ambiente Sabrina Freda ha più volte espresso, provvedendo anche a sottolinearlo con una lettera inviata il 19 febbraio a tutti gli assessori provinciali all'Ambiente.
Quale sia il reale beneficio di questi reiterati colpi di mano è fin troppo chiaro, e riguarda esclusivamente i bilanci di Hera. La strategia è chiara: alimentare gli inceneritori, a cominciare da quello di Ferrara, invece che ridurne progressivamente l'impiego. Proprio il contrario di quello che prevede il Piano regionale di gestione dei rifiuti.
In tale scenario si inserisce inoltre il grave cortocircuito istituzionale tra ARPA e Provincia di Ferrara. A quanto pare, infatti, per l'Amministrazione di Castello Estense i pareri in materia di rifiuti dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale sono carta straccia e quindi da ignorare. Era successo alcuni mesi fa con il via libera della Provincia di Ferrara all'ampliamento della discarica Crispa di Jolanda di Savoia; oggi la storia si ripete con la discarica di Molino Boschetti. In entrambi i casi la Provincia non ha minimamente preso in considerazione i rischi ambientali evidenziati dai tecnici dell'ARPA derivanti dall'ampliamento delle due discariche.
E' evidente che ci troviamo di fronte ad Amministrazioni locali che fanno continuamente l'occhiolino alle aziende partecipate, Hera in primis, dimenticandosi degli interessi dei cittadini, e men che meno, della loro salute che rischia di essere sacrificata per l'ennesima volta in nome del profitto.

Segreteria Italia dei Valori – Lista Di Pietro – Ferrara

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