Elezioni Europee 2014

25 settembre 2006

Si è conclusa a Vasto la prima Festa Nazionale dell'Italia dei Valori



Cari Amici e gentili Amiche,

la prima Festa Nazionale dell’Italia dei Valori, tenutasi nella splendida città di Vasto, ha visto ieri spegnersi i riflettori.

Senza essere banale o scontato, vorrei dirvi che per me la “quattro giorni” di Vasto è stata un’esperienza entusiasmante, unica, un tripudio di emozioni positive che mi ha rinfrancato dopo mesi di duro impegno politico; oltretutto è servita a rafforzare, credo non solo in me, il senso di appartenenza all’Italia dei Valori.

La nostra Festa è stata quindi un vero successo sia per il livello di partecipazione della gente che per la qualità dei dibattiti politici.

Per quattro giorni Vasto è stata la capitale della politica italiana. Sono stati affrontati temi di grande interesse, dall’ambiente alla legge Biagi, dal tema della pace a quello della finanziaria 2006, dal Partito Democratico alla libertà d’informazione. Grande successo ha riscosso la presenza di Romano Prodi ed il faccia a faccia Di Pietro Mastella, un duello particolarmente infuocato per le vicende delle intercettazioni illegali e dell’indulto.

Si sono avuti inoltre gli interventi di Rutelli, Fini, Rizzo, Tabacci, Storace dei Ministri De Castro, Pecoraro, Gentiloni, ecc. Mi è parsa tuttavia un po’ disertata dai vertici dei DS.

In sintesi, ecco alcuni punti su cui l’On. Di Pietro si è soffermato in occasione dell’Assemblea Nazionale degli eletti che si è tenuta sabato.


1) Partito Democratico. Di Pietro è favorevole all’ingresso di IDV nel nuovo soggetto politico solo a condizione della pari dignità e dell’effettiva democraticità dell’operazione. No a manovre di apparato ad opera di DS e Margherita. Questo concetto è stato ribadito con forza anche da Leoluca Orlando che auspica la nascita del “Partito democratico dei Democratici”, ovvero di un Partito dove la componente fondamentale sia la base, il popolo delle primarie, i giovani, le donne e la società civile. Orlando inoltre rilancia lo strumento delle primarie quale mezzo indispensabile per infondere nella gente la voglia di partecipare alla vita politica ed a quelle decisioni che fino ad ora sono ad esclusivo appannaggio delle segreterie di partito. Per Orlando, infatti, le Primarie non devono servire solo alla scelta del leader.

2) Tensioni interne. Occorre mettere da parte i contrasti, spesso di natura personale, i personalismi, le lagnanze da una parte e le piaggerie dall’altra. Di Pietro invita tutti a non strapparsi i capelli se qualcuno se ne è andato o se ne andrà. Per uno che esce, altri dieci ne entreranno. Chi esce, magari sbattendo la porta, conquista visibilità solo per un giorno, ma subito dopo per lui non resta che l’oblio.

3) Comunicazione. Bisogna migliorare la comunicazione interna al Partito ed esterna rivolta alla gente. Occorre sfruttare molto di più lo strumento internet, attraverso lo scambio di mail, il dibattito sul blog ed il sito web. Di Pietro confida moltissimo sulle potenzialità offerte da internet. Leoluca Orlando rafforza il concetto espresso da Di Pietro dicendo che occorre saper pensare anticamente e comunicare modernamente, usando cioè un linguaggio adatto ai nostri tempi.

4) Caratterizzazione politica di IDV. La difesa della legalità è e rimane il “core business” di Italia dei Valori. Ma il concetto di legalità deve essere esteso a tutti i settori della vita sociale del nostro Paese. Dall’ambiente all’economia, dal sociale ai diritti delle persone. Non “giustizialismo” ma rispetto delle regole a tutti i livelli. Il nostro Partito dovrà essere particolare impegnato nella lotta agli sprechi nella pubblica amministrazione, nel superamento dei conflitti d’interesse e nella riduzione dei costi della politica.

5) IDV e centro sinistra. L’appoggio di Italia dei Valori alla coalizione di centro sinistra ed a Romano Prodi è assicurato e fuori discussione. Il fatto di non vedersi sempre riconosciuto dai nostri alleati il ruolo che ci spetta non deve divenire per IDV motivo di frustrazione o, peggio, di rottura con il centro sinistra. Il senso di responsabilità deve prevalere e con esso la consapevolezza che IDV è ora forza di governo. Tuttavia, non ci sarà da parte nostra nessuna sistematica omologazione alle scelte della coalizione ma ci riserveremo la piena libertà di esprimere critiche laddove la politica del centro sinistra sia contraria ai nostri principi. All’interno della colazione noi ci porremo come forza di “sollecitazione”. Della nostra debolezza, ovvero quella derivante dal fatto di essere un piccolo Partito, noi faremo la nostra forza: non saremo mai ricattatori (tanto meno ricattabili).

6) Personalismi e carrierismo: Di Pietro ha lanciato il suo anatema verso coloro che vedono in IDV il mezzo per ottenere o mantenere rendite di posizione. Per dirla in “dipietrese” in IDV non c’è posto per chi subisce il fascino dell’auto blu o per chi vuole fare affari con la politica. La gente che ci sostiene con il voto dovrà avere la certezza che IDV è fatta di persone oneste e perbene, animate unicamente dalla voglia di prestare un servizio alla collettività.

7) Scuola di Partito. Per IDV la fase movimentista si è conclusa ed è iniziata quella di Partito politico. Dalle proteste siamo passati alle proposte e da ora in poi non saranno più ammesse improvvisazioni nella nostra azione politica. Di Pietro ha quindi annunciato la nascita della Scuola di Formazione Politica dell’Italia dei Valori. La scuola di partito, che avrà autonomia organizzativa e finanziaria, formerà la futura classe dirigente di IDV.

8) Pari opportunità tra uomo e donna. Antonio Di Pietro, nel corso della sua relazione conclusiva, ha riconosciuto il ritardo di IDV nella corsa al riconoscimento effettivo delle pari opportunità tra uomini e donne ed ha quindi auspicato che il percorso paritario, indispensabile per la crescita del nostro Partito, sia al più presto completato.


Sperando di esser stato sufficientemente esauriente vi saluto cordialmente e vi do appuntamento alla prossima assemblea degli iscritti e dei simpatizzanti di Italia dei Valori.


Massimiliano Fiorillo
Segretario Provinciale dell’Italia dei Valori di Ferrara

12 settembre 2006

Viale K: basta con le parole. Ora occorrono i fatti. L’Italia dei Valori chiede un maggior impegno delle Istituzioni


Il crescente disagio lamentato dai numerosi residenti di viale Krasnodar, legato alla presenza di extracomunitari irregolari nella zona, è un fenomeno da non sottovalutare ma che invece richiede un concreto impegno da parte delle Istituzioni, in particolare di Comune e Questura.

Attorno alla vicenda di “Viale K” si concentrano una miriade di prese di posizioni, di esternazioni più o meno condivisibili, di dichiarazioni d’intenti alle quali fino ad ora non sono seguite azioni concrete volte alla soluzione del problema della civile convivenza tra i cittadini.

Si ha quasi l’impressione che stiano prevalendo le parole ai fatti.

L’Italia dei Valori, nell’esprimere vivo apprezzamento per l’attività svolta da Don Domenico e dall’Associazione Viale K, ritenendola peraltro meritevole del massimo sostegno morale e materiale, comprende le preoccupazioni degli abitanti della zona che al pari di tanti cittadini extracomunitari onesti sono le vittime di una “guerra tra poveri”, frutto delle carenze delle Istituzioni e di una normativa assolutamente non idonea a gestire il pesante flusso migratorio di questo periodo.

Al Questore di Ferrara l’Italia dei Valori rivolge un accorato appello affinché venga intensificata l’attività di pattugliamento, soprattutto diurno, che oltre ad avere importanti funzioni di prevenzione e di repressione dei reati, aumenta nei cittadini la percezione di sicurezza e la fiducia nelle Forze di Polizia.

Benché qualcuno voglia far credere il contrario, fortunatamente non ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza immigrati, ma occorre intervenire al più presto e prima che la situazione degeneri e divenga insostenibile.

Il Partito dell’Italia dei Valori, infine, si schiera a fianco della Presidente della Circoscrizione Patrizia Bianchini e concorda con lei quando, al limite dell’impotenza, lamenta ritardi da parte dell’Amministrazione Comunale, tanto da far sembrare il Quartiere di Via Bologna abbandonato a se stesso.

Massimiliano Fiorillo