Elezioni Europee 2014

27 marzo 2014

Ciao Comandante.

La scomparsa di Franco Fagnani mi addolora. Lo conobbi alcuni anni fa, quando decise di aderire all’Italia dei Valori. Da allora fu per molti aspetti un maestro. La legalità, il rigore e l’impegno civile erano per lui ragione di vita. Mi mancherà e provo il rimpianto di averlo perso di vista nell’ultimo periodo della sua vita, colpevole la malattia che l’ha strappato all’affetto dei suoi cari. Ferrara non dovrà mai dimenticare il Comandante Fagnani. Ciao Franco!

Massimiliano Fiorillo

Da "la Nuova Ferrara" del 27.03.14
E’ morto Franco Fagnani, ex comandante dei vigili

In pensione aveva coltivato vari interessi tra cui la politica e la storia della città. L’ex sindaco Costa: persona autorevole. Scafuri: gli ho fatto una dedica nel mio romanzo

È morto ieri mattina, all’età di 84 anni, l’ex comandante dei vigili urbani Franco Fagnani. Nel 2013 il suo stato di salute aveva subìto un improvviso peggioramento e la malattia lo aveva condannato all’infermità. Da quella condizione non si era più ripreso. La notizia ha suscitato partecipazione e cordoglio in città. Fagnani aveva ricoperto un ruolo importante nella pubblica amministrazione e dopo la pensione aveva mantenuto una certa frequenza di contatti con diversi ambienti cittadini. Era molto interessato alla politica e aveva partecipato all’attività di movimenti civici come ‘Il Pane e le rose’. In passato era stato vicino al Pci, la sua carriera all’interno del corpo della polizia municipale si era consolidata sotto il mandato di due sindaci, Radames Costa e Roberto Soffritti. «Lo ricordo attivo nella Camera del lavoro prima che partecipasse al concorso per vigile urbano - ricorda Radames Costa - Già negli anni ’60 aveva assunto incarichi di responsabilità e nel decennio successivo l’avevo nominato comandante. Era una persona autorevole, aveva il contegno di chi sapeva farsi ascoltare».

Soffritti, uno dei successori di Costa, lo ricorda come «uno dei migliori comandanti della città, un uomo delle istituzioni, un tecnico che aveva a cuore l’ordine urbano ma era anche capace di parlare con le persone». A Ferrara Fagnani lascia la moglie Antonietta, sua coetanea, e la figlia Marzia, 63 anni. «Una persona meravigliosa - così lo ricorda la vedova - e dai tanti interessi». Quando era andato in pensione, all’inizio degli anni ’90, Fagnani si era tutt’altro che adagiato. Aveva continuato a coltivare le sue passioni, una era la politica. Alla fine del decennio aveva messo la firma su alcuni appelli che sollecitavano un rinnovamento dello scenario locale. Ma la sua voce la faceva sentire spesso anche fuori da quell’ambito. Uno dei temi su cui interveniva era l’assetto della viabilità e il decoro urbano, questioni che aveva potuto seguire anche come componente della Commissione urbanistica. L’altra passione era la storia della città, con i suoi palazzi antichi, i monumenti, le opere d’arte. Un orizzonte che l’aveva anche portato a salire come comparsa sul set del film “Gli occhiali d’oro”, tratto da un romanzo di Bassani. E dall’opera di Bassani era stato ispirato anche quando aveva rivelato allo storico ferrarese e funzionario comunale Francesco Scafuri, un’idea che aveva maturato leggendo “Il Giardino dei Finzi Contini”. «Tre anni fa mi ero fermato a parlare con Fagnani alla Festa del Libro ebraico quando mi espose un’ipotesi sul palazzo Trotti-Mosti che potrebbe aver suggerito a Bassani alcuni elementi descritti nel romanzo - racconta Scafuri - fu una chiacchierata molto interessante perché Fagnani conosceva bene la storia di Ferrara. Sapeva un sacco di cose e in qualche modo mi ha trasmesso negli anni una passione che ora è diventata la mia attività principale». Scafuri fra pochi giorni presenterà il suo primo romanzo, ‘La Ferrara dell’ingegner Bellei’. «Nel libro ho citato il suo suggerimento su Palazzo Trotti-Mosti - annuncia Scafuri - e nella dedica ho citato il suo nome assieme a quello di mia moglie e dei miei figli». Fagnani era stato uno degli animatori del Club “Amici dell’Arte”.

21 marzo 2014

Freda (IDV). Mafie, 16 beni sequestrati a Ferrara Progetto di legge dell'Idv per vendere i beni confiscati alla criminalità organizzata

Oggi si celebra la XIX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie e l’Idv in Regione, attraverso il segretario regionale Sabrina Freda, rende nota la consistenza dei beni sequestrati alla criminalità in Emilia Romagna. L’elenco, nel quale figura anche la provincia di Ferrara, pone in risalto come nella nostra regione i beni sequestrati siano superiori a quelli di altre regioni come Piemonte, Veneto e Toscana.
E’ il motivo per cui l’Italia dei Valori ha avviato una battaglia che ha lo scopo di aggredire ciò che i boss della mafia temono di perdere di più, cioé i patrimoni. Case, ville e persino castelli, con tanto di parchi, giardini e piscine, ma anche terreni agricoli, alberghi, ristoranti, impianti sportivi, cave e strutture industriali. L’Idv, infatti, ha iniziato araccogliere le firme per il disegno di legge di iniziativa popolare per vendere i beni confiscati alla mafia e destinare gli 80 miliardi che si ricaverebbero a Comuni, associazioni ed enti per lo sviluppo economico e sociale del territorio.
“Il fenomeno – ricorda Sabrina Freda – riguarda in particolar modo l’Emilia Romagna, a oggi tra le prime dieci regioni in Italia con il maggior numero di beni sottratti alla criminalità organizzata. Il dato arriva dal distretto di Corte d’appello di Bologna: la Regione conta 41 procedimenti tra sequestri e confische nel periodo tra il 2009 e il 2013, e nello specifico sono 112 i beni confiscati, di cui 32 in gestione (14 immobili e 18 aziende), 86 gli immobili confiscati (in Veneto sono 84 e in Toscana 57) e 26 le aziende confiscate (in Piemonte sono 13, in Toscana 12, in Veneto 4). Utilizzare questo patrimonio può essere un modo per risanare le casse dello Stato e contribuire alla ripresa del nostro Paese, e rappresenterebbe anche un colpo durissimo alla criminalità organizzata, toccata proprio nel suo punto più vivo, il patrimonio”.
Nell’elenco dei beni sequestrati alla criminalità organizzata, come detto, figura anche la provincia di Ferrara con 16 beni confiscati: 6 i beni confiscati nel capoluogo (2 le aziende in gestione), 5 ad Argenta, 2 a Comacchio e 3 a Portomaggiore.

Da www.estense.com - 21.03.14