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03 ottobre 2011

Farmacie comunali: il no dell'Italia dei Valori al trasferimento dell'AFM nella Holding. E' l'anticamera della svendita di un'azienda patrimonio di tutti i ferraresi.

In questi giorni nei corridoi del "palazzo" risuonano di voci piu' o meno attendibili sul futuro della Azienda Farmaceutica Municipale (AFM).
L'AFM nasce circa 52 anni fa per la lungimiranza degli amministratori dell'epoca che desideravano principalmente contribuire a formare una struttura che potesse contrastare il mercato privato e un po' "selvaggio" della distribuzione dei farmaci venendo incontro alle esigenze dei settori meno abbienti della popolazione. Negli anni questa "mission" si è strutturata ed arricchita di iniziative e di presidi fino ad arrivare ad una complessità e ricchezza di servizi che hanno pochi precedenti in altre realtà municipali e quasi nessuna nel settore privato.
Oggi questa "mission" è a rischio per due fattori, il primo dei quali è la drammatica situazione economica in cui versano i Comuni italiani in seguito alle sciagurate scelte del governo centrale, il secondo fattore è la conseguenza di un grande equivoco, da qualcuno perseguito lucidamente, equivoco legato alla convinzione che il mercato ha sempre ragione e che facendo il suo lavoro lo fa meglio del pubblico. Questa convinzione tardo-liberista ha molti sostenitori anche (purtroppo) nel campo dell'alleanza di centro sinistra. Questi signori che applaudono Marchionne e Tremonti e le loro politiche in realtà protezionistiche, dimenticano i danni economici e sociali che queste scelte producono.
Tornando all'argomento AFM ci preme sottolineare come il ventilato, ma a quanto pare di capire quasi certo, passaggio dell'azienda dentro l'opaco contenitore della Holding, sia un'operazione che provocherà in tempi molto brevi la fine di una esperienza che in questi decenni tanto ha dato ai cittadini ferraresi in termini di contributi economici, che le varie Amministrazioni hanno potuto utilizzare ai fini istituzionali, ma anche in termini di bilancio sociale sotto forma di interventi diretti, di contributi, sponsorizzazioni, che ha fatto crescere questa azienda nella considerazione della nostra comunità. Uno dei punti principali di merito di AFM è anche pero' la capacità sempre più evidente di contribuire a mantenere una attività di "calmiere" che il modello di distribuzione del farmaco a due teste (pubblico e privato) assicura. Questo era stato con lungimiranza previsto, proposto e attuato 50 anni fa.
Tutto ciò ha fatto bene alla nostra città: abbiamo un servizio di primordine in quanto a qualità e fruibilità, proprio grazie alla "sana" concorrenza tra farmacie pubbliche private che la presenza di AFM garantisce.
In realtà il passaggio alla Holding non è altro che un escamotage che anticipa in tempi molto brevi la vendita dell'azienda.
Si dovrà trasformarla in srl ed a questo punto si ricadrà sotto la spada della legge che prevede la vendita di quote rilevanti al privato, stravolgendo così la vocazione e la ragione d'essere della azienda, mettendo a rischio l'occupazione e la professionalità di otre 90 persone occupate in AFM.
Vendere a questo punto, pur comprendendo le ragioni e le difficoltà di chi ai vertici del Comune deve fare quadrare il bilancio, ci sembra un errore economico e politico. Sarebbe come uccidere la gallina dalle uova d'oro in cambio di un misero brodino.
Inoltre sarebbe una operazione poco trasparente che andrebbe a vantaggio della Holding dove comunque il bilancio negativo di Ferrara Arte e le azioni Hera in caduta libera stanno facendo il loro danno e a svantaggio dei cittadini che vedrebbero svanire i benefici fin qui goduti.
Come Italia dei Valori esprimiamo quindi con forza la nostra contrarietà ad ogni operazione che veda la trasformazione, vendita o privatizzazione dell'AFM.

Direttivo cittadino Italia dei Valori di Ferrara