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31 gennaio 2012

Focus IDV Emilia Romagna. Una delegazione dell'IDV di Ferrara alla discarica Crispa di Iolanda di Savoia.

Quindicesima puntata del Focus IDV dell'Emilia Romagna dedicata alla discarica "Crispa"di Jolanda di Savoia (FE), gestita da Area s.p.a. Una discarica al centro di molte polemiche e proteste dopo la decisione dei vertici dell'Azienda di accogliere 20 mila tonnellate di rifiuti speciali provenienti da Napoli e l'avvio dell'iter autorizzativo per il suo ampliamento.
Una delegazione dell'Italia dei Valori di Ferrara ha visitato l'area limitrofa alla discarica.

24 gennaio 2012

Discarica Crispa di Jolanda di Savoia e rifiuti napoletani. Presentata dall'IDV un'interrogazione in Regione

Il Consigliere regionale I.D.V., Sandro Mandini, ha presentato un'interrogazione scritta in Assemblea legislativa dell'Emilia Romagna dedicata alla questione dei rifiuti provenienti da Napoli ed accolti presso la discarica "Crispa" di Jolanda di Savoia (FE), gestita da Area s.p.a.

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Alla c.a. del
Presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia – Romagna
Matteo Richetti

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia - Romagna

premesso che

- con DGR n. 979/2011 la Regione ha deciso di partecipare all'azione di cooperazione per fronteggiare la situazione della gestione dei rifiuti nella regione Campania, prevedendo conseguentemente il conferimento, presso l’impianto situato a Ostellato (FE) e gestito dalla società HERAmbiente Spa, di frazione umida di rifiuto urbano pretrattato in impianti della Regione Campania, nella misura complessivamente non superiore a 5.000 tonnellate (codice CER 191212).

- tale azione di cooperazione è stata formalizzata con la Delibera sopra richiamata, che ha assunto anche il valore del nulla-osta di cui all’art. 1 del Decreto Legge n. 94/2011, fermo restando che qualsiasi ulteriore conferimento avrebbe dovuto essere preceduto da un apposito accordo;

- la cooperazione ha previsto, che i costi di conferimento e le modalità di pagamento fossero pattuiti direttamente tra i gestori degli impianti campani conferenti e il gestore dell’impianto di Ostellato sulla base dei valori medi di mercato. In particolare, nel prezzo di conferimento doveva essere computata:

una quota aggiuntiva a titolo di ristoro ambientale da riversare al Comune di Ostellato da parte della società HERAmbiente Spa,

una quota per far fronte agli oneri sostenuti da ARPA per le operazioni di vigilanza e controllo come quantificata dalla Regione (nella pattuizione fra i gestori nonché nell’attuazione della stessa doveva essere pienamente coinvolto il Comune di Napoli). Tale quota è stata fissata in alcuni euro/tonnellata (per complessivi circa 10.000 euro);

rilevato che

- i controlli operativi sono stati effettuati da ARPA - Sezione Provinciale di Ferrara - che ha costituito il “braccio operativo e il necessario supporto tecnico” della Provincia, che è l’ente competente ai controlli ai sensi della vigente normativa in materia di rifiuti;

- ARPA Ferrara ha effettuato controlli puntuali avvenuti con cadenza giornaliera;

- i controlli hanno riguardato gli automezzi in ingresso all'impianto di Ostellato, con verifica dei sigilli apposti al momento dalla partenza dagli impianti campani. L'impianto di compostaggio ha accolto tutti i carichi, respingendone solo alcuni per mancanza dei sigilli;

- il citato impianto situato a Ostellato (FE) che è gestito dalla società HERAmbiente Spa, impianto di proprietà privata quindi, ha ricevuto frazione umida di rifiuto urbano (CER 191212) pretrattato in impianti della Regione Campania, da avviare a recupero come biostabilizzato e da utilizzare come copertura in discarica (con i vincoli di cui alla DGR. N. 1696/06, cioè il biostabilizzato non può essere utilizzato in quantità superiore al 20% per la copertura giornaliera in discarica in sostituzione del terreno vegetale, ecc);

- in data 14 luglio 2011 è stato stipulato il contratto tra l’impianto di Ostellato, gestito da HERAmbiente (in base all’accordo più volte citato) e SAPNA spa (Società a socio unico soggetto al coordinamento e la controllo dell’Amministrazione Provinciale di Napoli) per il conferimento delle 5.000 t di rifiuti speciali così come definito dall’atto interregionale. In tale contratto si stabiliva l’importo per il conferimento di ogni tonnellata di rifiuto, l’importo da destinarsi al Comune di Ostellato a titolo di ristoro ambientale e comprendeva anche gli oneri sostenuti da ARPA per operazioni di vigilanza e controllo;

- dallo scorso mese di ottobre 2011 sono stati effettuati conferimenti di rifiuti speciali provenienti dagli STIR situati nella regione Campania all’impianto di discarica di Jolanda di Savoia. Tali rifiuti sono rifiuti urbani sottoposti a trattamento di tritovagliatura e pertanto trasportati alla discarica di Jolanda di Savoia come rifiuti speciali provenienti dagli impianti di Tufino e Giugliano (provincia di Napoli);

- il conferimento di tali rifiuti è avvenuto al di fuori dell’accordo stipulato tra Regione Emilia-Romagna e Regione Campania. I rifiuti, essendo classificati rifiuti speciali, hanno circolato liberamente sul territorio nazionale non essendo sottoposti a vincoli territoriali in base a quanto stabilito dal D.Lgs. n. 152/06 di settore;

- il contratto è stato stipulato tra AREA (società interamente pubblica costituita da 16 comuni del nord-est ferrarese e proprietaria della discarica di Jolanda di Savoia) e SAPNA spa;

- essendo il contratto avvenuto al di fuori dell’accordo di cui alla citata DGR n. 979/2011 i controlli sono stati affidati ad ARPA Campania (e quindi al momento della partenza dei rifiuti) e non ad ARPA Ferrara che ha potuto fare dei controlli solo a conferimento avvenuto e non quotidianamente e in corso d’opera in quanto mancavano le condizioni regolative di cui al predetto Accordo interregionale;

- secondo le dichiarazioni fatte ai giornalisti dai responsabili di AREA la quota destinata a ristoro ambientale dovrebbe andare a incrementare la raccolta porta a porta nel territorio dei 16 comuni che costituiscono la società AREA (che è interamente pubblica);

- che al 31/12/2010 la discarica di Jolanda aveva una capacità residua di 5105 mc, come riportato sul Report Rifiuti 2011;

- a fine anno 2010 AREA ha ottenuto dalla Provincia di Ferrara un’autorizzazione per un ampliamento di circa 50.000 tonnellate che ha quindi consentito di ricevere i predetti rifiuti dalla regione Campania. Di tali 50.000 t l’autorizzazione provinciale prevedeva che un quantitativo massimo del 60% potesse essere costituito da rifiuti speciali (pari a 31.500 t);

- AREA aveva avviato una procedura di VIA e AIA congiunte già lo scorso 2 febbraio 2011 per un ampliamento della citata discarica, però tale procedimento è stato interrotto volontariamente da AREA perché il Comune di Ostellato - coinvolto in tale procedimento - ha dato parere negativo;

- recentemente è stato stipulato un nuovo contratto tra HERAmbiente, relativamente all’impianto di Ostellato e SAPNA, al di fuori delle condizioni di quanto stabilito dall’accordo interregionale più volte citato (che infatti stabiliva espressamente nel dispositivo della DGR. N. 979/2011 più volte citata, al punto 2 che “qualsiasi ulteriore conferimento dovrà essere preceduto da un apposito accordo”);

interroga la Giunta per sapere

1) se ritiene opportuno sia stato stipulato un contratto tra HERAmbiente e SAPNA e tra AREA e SAPNA , che prevedono ulteriori conferimenti di rifiuti rispetto all’accordo interregionale siglato tra Regione Emilia-Romagna e Regione Campania.

2) se tale contratto, mancando di copertura amministrativa in quanto non stipulato apposito accordo interregionale a monte così come precedentemente specificato, deve ritenersi irregolare e se del caso come intende muoversi.

3) quali siano le condizioni effettivamente pattuite tra i gestori ( HERAmbiente, AREA e SAPNA) relativamente ai costi che hanno determinato il prezzo di conferimento nonché le relative quantità.

4) se è previsto un controllo giornaliero da parte di ARPA Emilia-Romagna e in che modalità è stato effettuato.

5) dove verranno destinate le diverse quantità di biostabilizzato a recupero come materiale di copertura giornaliera. Tenendo conto del DGR n. 1696/06 che impone il vincolo dell’utilizzo del biostabilizzato per un massimo del 20% in sostituzione del terreno vegetale quale materiale di copertura giornaliera dei rifiuti in discarica.


Il Consigliere
Sandro Mandini (Italia dei Valori – Lista Di Pietro)

23 gennaio 2012

I giovani dell'Italia dei Valori contro il blocco delle partenze dei volontari di servizio civile

“L’avvio al Servizio Civile Nazionale è sospeso con effetto immediato”.  Questa la dichiarazione con cui Paolo Molinari – direttore vicario dell’Ufficio Nazionale del Servizio Civile– raffredda le aspettative dei volontari (giovani fra i 18 e i 28 anni) selezionati per i programmi del Servizio Civile Nazionale.
La scelta obbligata arriva in seguito ad un’ordinanza del Tribunale di Milano, che accogliendo il ricorso di Shahzad Syed (ragazzo pakistano cresciuto in Italia), ha dichiarato discriminatoria la parte del bando che richiedeva fra i requisiti quello della cittadinanza italiana.
Pur condividendo i principi di integrazione ed uguaglianza che sottendono tale ordinanza, non possiamo accettare che un cavillo “blocchi” circa 100 ragazzi nella sola provincia di Ferrara. Regole di elementare buon senso porterebbero a soluzioni diverse; accade invece che circa 18.000 giovani in tutta Italia, già “straziati” dal fardello della precarietà o peggio della disoccupazione, si ritrovino oggi con ulteriori incertezze. Chi aveva organizzato l’imminente futuro in funzione di questa nuova esperienza dovrà fare tabula rasa.
D’altronde la responsabilità della situazione venutasi a creare per i giovani ormai prossimi alla partenza non è certamente imputabile alla vicenda giudiziaria. L’amministrazione avrebbe infatti dovuto redigere il bando secondo costituzione. Perché pagare, si chiedono i ragazzi, errori non propri?
Piove dunque sul bagnato, per noi giovani e  per coloro i quali avrebbero dovuto beneficiare del nostro servizio volontario. E’ larga infatti la forbice delle “vittime” indirette, spesso appartenenti a categorie deboli: dai bambini agli anziani, passando per i diversamente abili. Molti di loro resteranno senza assistenza.
Per quanto ci riguarda abbiamo già chiesto ai vertici dell’IdV di intervenire. Una situazione del genere, specie coi tempi che corrono, risulta davvero inaccettabile. Cogliamo quindi l’occasione per rivolgere un appello anche al sindaco Tagliani e alla presidente Zappaterra affinchè – in qualità di rappresentanti dei circa 100 volontari ferraresi – stimolino le sedi istituzionali opportune per far sì che la situazione sia risolta in modo rapido e con quel pizzico di buon senso che troppo spesso manca.

Giovani Italia dei Valori di Ferrara

14 gennaio 2012

Legionella, se ne occupa la Commissione errori sanitari. Leoluca Orlando scrive a Lusenti per chiedere una relazione sulla vicenda

da Estense.com

Il caso legionella di Ferrara è ora all’attenzione della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario. La richiesta avanzata a suo tempo dall’allora vicepresidente della Provincia di Ferrara Massimiliano Fiorillo ha avuto i suoi effetti.
Il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali, l’on. Leoluca Orlando, ha scritto all’assessore regionale alle Politiche per la salute della Regione Emilia Romagna, Carlo Lusenti, chiedendo una relazione in merito ad un caso di infezione ospedaliera, contratta da una donna deceduta il 7 ottobre scorso a Ferrara.
Secondo quanto riferito dalla stampa, la signora sarebbe stata ricoverata il 26 agosto 2011 presso il reparto di Nefrologia dell’Ospedale Sant’Anna, in gravi condizioni di salute. Lo scorso 6 ottobre, alla settantunenne, sarebbe stata diagnosticata la contrazione di una infezione di natura ospedaliera, la legionella polmonare, che ne avrebbe causato il decesso. Inoltre, i parenti della paziente non sarebbero stati informati tempestivamente sulla vera causa della morte della donna e ne avrebbero invece appreso notizia da articoli pubblicati su quotidiani locali.
“Sull’episodio, la Commissione d’inchiesta resta in attesa di ogni dato utile a conoscere lo svolgimento dei fatti, sia in merito alle eventuali criticità organizzative riscontrate, che in ordine ad iniziative amministrative, sanzionatorie e/o cautelari assunte a fronte di eventuali responsabilità individuali”, ha dichiarato il presidente Orlando. “Con riferimento e aldilà dello specifico caso – ha aggiunto Orlando - sollecitiamo la massima attenzione da parte del Ministero della Salute e, in primo luogo, da parte delle regioni tutte, affinché provvedano ad adeguare le rispettive linee guida e ne garantiscano la puntuale applicazione da parte delle autorità sanitarie locali. Il tema delle infezioni ospedaliere è, infatti, tanto grave e diffuso quanto troppe volte sottovalutato. Esso affiora di tanto in tanto come la punta di un iceberg di dimensioni preoccupanti. Pertanto – ha concluso Orlando – su questo tema Commissione ha da tempo rivolto la propria attività di inchiesta, al fine di stimolare le istituzioni sanitarie ad intervenire adeguatamente, soprattutto in via preventiva”.