Elezioni Europee 2014

24 agosto 2006

Un progetto di legge regionale per la trasparenza nelle nomine negli enti pubblici.





Il cittadino comune quando va a votare è convinto, una volta scelto partito e, laddove la legge glielo permetta, candidato, di avere assolto non solo ad un fondamentale diritto/dovere, ma anche di aver dato rappresentanza democratica al proprio voto in ogni Istituzione pubblica o Ente dipendente.

Cosa avviene invece nella realtà?: Sindaci e Presidenti di province e regioni, procedono alle nomine loro attribuite dalla legge, a proprio piacimento, senza alcun preventivo esame da parte dei consigli, organi appunto eletti democraticamente dai cittadini; procedere in tal modo toglie di fatto agli Eletti la prerogativa di rappresentanza dei cittadini elettori all’interno degli Enti di II grado (enti, aziende, fondazioni, società, associazioni, consorzi, dipendenti o partecipati dalla regione).

Nella sostanza, si vorrebbe, con il Progetto di legge che il Capogruppo dell’Italia dei Valori alla Regione Emilia Romagna – Paolo Nanni – presenterà all’Assemblea legislativa a settembre, togliere la potestà esclusiva del Presidente della regione in tale campo, non al fine di sminuire il potere di decisione che rimarrà in capo allo stesso, ma al fine di aiutarlo a compiere una scelta il più possibile equa, nel rispetto delle sue prerogative, ma anche nel rispetto del diritto di partecipazione e di accessibilità al procedimento da parte dei cittadini.

Paolo Nanni
Consigliere Regionale IDV - E.R.



PROGETTO DI LEGGE REGIONALE SULLE NOMINE


Il cittadino comune quando va a votare è convinto, una volta scelto partito e, laddove la legge glielo permetta, candidato, di avere assolto non solo ad un fondamentale diritto/dovere, ma anche di aver dato rappresentanza democratica al proprio voto in ogni Istituzione pubblica o Ente dipendente.

Cosa avviene invece nella realtà?: Sindaci e Presidenti di province e regioni, procedono alle nomine loro attribuite dalla legge, a proprio piacimento, senza alcun preventivo esame da parte dei consigli, organi appunto eletti democraticamente dai cittadini; procedere in tal modo toglie di fatto agli Eletti la prerogativa di rappresentanza dei cittadini elettori all’interno degli Enti di II grado (enti, aziende, fondazioni, società, associazioni, consorzi, dipendenti o partecipati dalla regione).

Nella sostanza, si vorrebbe, con il Progetto di legge che il Capogruppo dell’Italia dei Valori della Regione Emilia Romagna – Paolo Nanni – presenterà all’Assemblea legislativa a settembre, togliere la potestà esclusiva del Presidente della regione in tale campo, non al fine di sminuire il potere di decisione che rimarrà in capo allo stesso, ma al fine di aiutarlo a compiere una scelta il più possibile equa, nel rispetto delle sue prerogative, ma anche nel rispetto del diritto di partecipazione e di accessibilità al procedimento da parte dei cittadini.

Ed è proprio in tale direzione che va la importantissima novità introdotta dal Pdl relativa alla possibilità di presentazione della candidatura da parte di qualsiasi comune cittadino, purchè in possesso dei requisiti richiesti ed altresì il divieto di cumulabilità degli incarichi in capo ad un medesimo individuo.

Attraverso questo Pdl di modifica della L.R. n. 24 del 1994 in materia di Nomine di competenza regionale, si vuole, innanzi tutto, introdurre i principi della trasparenza, della pubblicità, della garanzia e della verificabilità, laddove quest’ultima legge, dopo le modifiche ed abrogazioni introdotte dalla successiva L. 6 del 2004, ha lasciato un notevole “vuoto” normativo, facendo sì, come già detto, che l’organo regionale che è diretta espressione dei cittadini, sia in effetti quello meno coinvolto in tali decisioni.

Grazie a questo Pdl infatti, il procedimento di nomina viene integralmente innovato, in quanto si aprirà con la pubblicazione delle nomine in scadenza sia sul BUR che sul sito internet della Giunta e del Consiglio regionale (almeno 120 gg prima della scadenza) ed ogni cittadino, avente i requisiti di professionalità, onorabilità e competenza richiesti dal predetto avviso, che conterrà anche il compenso previsto, potrà proporre la propria candidatura (entro i successivi 30 gg), attraverso la presentazione del proprio curriculum professionale.

Tali proposte saranno poi esaminate dall’organo competente per la nomina, il quale dovrà estrarre almeno 5 nominativi di candidati adatti a ricoprire la carica, che dovranno poi essere trasmessi all’Autorità di garanzia per le nomine che ne valuterà la idoneità ed assegnerà un punteggio.

Dopo tale esame da parte della Autorità di garanzia, organo assolutamente neutrale e super partes, il quale viene introdotto ex novo proprio con lo scopo di rendere il procedimento più trasparente ed equo ed anche al fine, in una fase successiva, di procedere a verifiche e controlli sull’attività svolta dai soggetti nominati, l’organo competente per la nomina procederà alla stessa, fornendo una dettagliata motivazione della scelta compiuta che dovrà essere trasmessa all’Autorità di garanzia e ad all’Assemblea legislativa e che verrà poi pubblicata sul BUR e sul sito internet regionale.

Le ultime novità apportate attengono infine all’istituzione dell’Albo delle nomine, presso l’Assemblea legislativa, il quale deve essere pubblicato sul BUR, sul sito internet della Regione ed aggiornato ogni 6 mesi e deve contenere gli organismi cui le nomine si riferiscono, i requisiti richiesti, l’organo che ha provveduto alla nomina, la durata della stessa ed i relativi compensi, tutto ciò sempre al fine di garantire il massimo grado di trasparenza, pubblicità e soprattutto accessibilità da parte del cittadino.