Elezioni Europee 2014

31 dicembre 2012

Replica dell'Italia dei Valori di Ferrara alle dichiarazioni dell'On. Bratti, in materia di rifiuti, apparse sulla Nuova Ferrara di domenica 30 dicembre

Sul Piano regionale dei rifiuti …...

L'On. Bratti, fresco di primarie, sulla Nuova Ferrara di domenica 30 dicembre accusa l'Assessore regionale all'ambiente Sabrina Freda di aver fatto solo dichiarazioni e non il Piano dei rifiuti.
Peccato per lui che, probabilmente a sua insaputa, quel Piano invece è in corso di elaborazione (secondo il percorso fissato dalla legge regionale 20/2000), che è già stato approvato l'atto di indirizzo, che il documento preliminare è stato presentato in oltre 10 incontri pubblici alla presenza di molti assessori e sindaci del suo partito e che, proprio in questi giorni, è all'attenzione del presidente della Regione Errani.


Sull'inceneritore di Parma ….

A sua insaputa, l'inceneritore di Parma è stato pianificato dal PD, partito che amministra la Provincia. Perché Bratti non ha detto ai suoi colleghi di partito che l'inceneritore di Parma (guarda caso di proprietà di Iren invece che di Hera ) era inutile?


Sulla discarica Crispa …..

A sua insaputa, la Provincia di Ferrara è amministrata dal PD. Perché non chiede alla peresidente Zappaterra di tenere nella massima considerazione il parere negativo di ARPA e quindi di non autorizzare l'ampliamento della discarica Crispa?

Ci auguriamo che l'Onorevole Bratti, se rimarrà in Parlamento (e membro della commissione Ambiente) per altri cinque anni, possa impiegare il suo tempo meglio di quanto abbia fatto fino ad ora per risolvere il problema dei rifuiti urbani che, oggetto di un semplice trattamento meccanico, diventano - secondo l'attuale normativa - rifuti speciali liberi di circolare su tutto il territorio nazionale e quindi di invadere anche la nostra provincia, come già accaduto con i rifiuti campani accolti alcuni mesi fa dalla discarica Crispa di Jolanda di Savoia.

Italia dei Valori Ferrara



29 dicembre 2012

Sulla vicenda della discarica Crispa di Jolanda di Savoia interviene l'Assessore regionale Sabrina Freda: "il mio compito è contrastare gli interessi che minacciano la tutela dell'ambiente".

"Le affermazioni dell'assessore Bellini non solo sono offensive, ma dimostrano di scarso interesse per l'ambiente. A questo proposito, mi corre l'obbligo di continuare a porre una domanda alla quale non ho ancora ottenuto risposta: perché si vuole a tutti i costi ampliare la capacità della Crispa per rifiuti che verranno da altre province e da altre regioni? Sostenere che l'ampliamento di 250.000 ton. della Crispa serva a rendere "più ecologica la discarica" è un insulto all'intelligenza dei cittadini, così come il tentativo di sottrarsi alle proprie responsabilità definendo "strumentalizzazione politica" domande a cui non si vuole rispondere. Arpa ha espresso e confermato il parere negativo su questo intervento, qualsiasi versione diversa è una mistificazione che poco si addice a chi riveste ruoli di governo, si tratti dell'assessore Bellini o della Presidente Zappaterra. Per concludere, il piano regionale di gestione dei rifiuti ha fissato nei suoi indirizzi fondamentali il superamento delle discariche e degli inceneritori per puntare su prevenzione e recupero, costruendo una filiera produttiva sostenibile e realmente "più ecologica". Certamente, questo non vieta a norma di legge di autorizzare nuove discariche o ampliamenti di quelle esistenti, ma procedere ignorando o riformulando il parere di Arpa, rischiando di inquinare la falda acquifera per seguire un'evidente logica di profitto, resta nei fatti una scelta insostenibile".

Ampliamento della discarica Crispa. Dalla Provincia un regalo milionario ad Area s.p.a. che ipoteca pesantemente l'ambiente e la salute dei cittadini.

Sulla discarica Crispa la Provincia di Ferrara ed il suo assessore all'ambiente Bellini non vogliono sentire ragioni e vanno avanti con il progetto di ampliamento in barba ai pareri negativi di Arpa e Regione.
Arriverà infatti nei prossimi giorni l'autorizzazione della Provincia che prevede l'aumento di 250 mila tonnellate di rifiuti speciali che verranno stoccati nella discarica di Jolanda di Savoia. Una decisione, quella della Provincia di Ferrara, a dir poco irresponsabile e che rischia di compromettere definitivamente la situazione ambientale nelle aree limitrofe alla discarica.
A nulla sono serviti i richiami alla cautela di Arpa e Regione rispetto ai rischi di inquinamento della falda derivanti dal “landfill mining”, così come non sono stati ascoltati i residenti che opponendosi all'ampliamento della discarica rivendicano con forza il loro sacrosanto diritto alla salute ed a un ambiente più pulito.
La determinazione della Provincia di Ferrara a voler chiudere la partita nel giro di pochi giorni, evidenzia la volontà di fare un regalo milionario ad Area s.p.a. che grazie al business dei rifiuti potrà chiudere i buchi di bilancio al prezzo, tuttavia, di una pesante ipoteca sull'ambiente e sulla salute dei cittadini.
Ci auguriamo che il clima festivo non contribuisca a far passare inosservata agli occhi degli abitanti di Jolanda di Savoia e dei Comuni limitrofi la scelta della Provincia di autorizzare l'ampliamento della discarica Crispa, ma che al contrario ci sia una forte mobilitazione popolare in difesa dell'ambiente e della salute.

Italia dei Valori - Lista Di Pietro - Ferrara

24 dicembre 2012

L'unico augurio possibile: dimenticare l'agenda Monti

Buon Natale a tutti i cittadini onesti di questo Paese, che sono tantissimi anche se contano pochissimo. Chi se ne intende dice che questo è il Natale più triste nella storia della Repubblica italiana. Non si devono essere sprecati molto per capirlo: basta uscire per le strade e vedere cosa succede nei negozi.
E’ il bianco Natale che mette allegria, non certo questo Natale in bianco.
Il professor Monti, nella sua bella conferenza stampa di propaganda elettorale, si è ben guardato dal citare i dati che fotografano il Paese reale. Nemmeno Berlusconi il piazzista era mai arrivato a violentare così la verità, addomesticando le cifre e nascondendo i dati scomodi.
Visto che il professore è distratto, perché deve occuparsi della sua campagna elettorale, quei dati glieli ricordiamo noi. Il debito pubblico ha sfondato i 2000 miliardi di euro: in un anno ha accumulato 102,304 miliardi in più rispetto allo scorso anno. Peggio di quel che aveva fatto Berlusconi. Il Pil è calato del 2,4%, cioè sei volte di più di quello che aveva previsto il governo a inizio anno. Per il 2013 l’Ocse prevede un ulteriore calo tra l’1 e l’1,5%, quindi non dello 0,2 come avevano detto, nel paese della favole, Monti e Passera.
La produzione industriale è scesa del 5,2%: una catastrofe. La pressione fiscale è passata dal 42,5% all’attuale 44,7% e l’anno prossimo sarà al 45,3%. Non ci vuole un professore per capire che così non respirano né le famiglie né le imprese. E infatti il gettito IVA è diminuito del 2% secondo gli stessi dati diffusi dal governo. E i consumi sono precipitati del 4,8%. I salari sono cresciuti dell’1,4%, cioè stanno sotto all’inflazione dell’1,8%.
La disoccupazione è passata dall’8,5% dell’anno scorso al 10,8%, e tra i giovani si moltiplica fino al 36,5%. Secondo questi dati, i disoccupati in Italia sono diventati tre milioni. Però non tengono conto di chi il lavoro non lo cerca più, né dei cassintegrati, che sono circa 610mila. Per un totale di oltre un miliardo di ore di cassa integrazione nel 2012, con una perdita economica per ogni lavoratore di circa 5000 euro.
Sommando tutte le voci si arriva a 4,7 milioni di persone tra disoccupati reali e cassintegrati. Ma sono dati provvisori: nelle aziende in crisi sono a rischio immediato altri 300mila posti di lavoro. La conseguenza di tutto ciò ha un nome odioso che Monti, infatti, evita di pronunciare: povertà. Gli italianiin questo anno di agenda Monti hanno vissuto grazie ai loro risparmi, e ne hanno bruciato circa il 64%. Per il Censis due milioni e mezzo di famiglie hanno dovuto vendere oro e altri “gioielli di famiglia”. La Caritas dice che il 33,3% della popolazione ha dovuto ricorrere, in qualche modo, all’assistenza caritatevole. Secondo Save the Children il 22,6% dei bambini italiani è a rischio povertà.
Mi scuso per aver reso, con queste cifre, ancor meno lieto il Natale a chi mi legge ma credo che, se vogliamo farcela, dobbiamo guardare in faccia la verità e non nasconderla come faceva Berlusconi e continua a fare Monti. Oggi la realtà ha un brutta faccia: quella di una recessione che è già quasi depressione, quella dell’assenza di speranza per milioni e milioni di persone. C’è un solo modo per iniziare a risalire la china ed è cestinare l’agenda Monti e ricominciare con il progetto che ci vede al fianco di Antonio Ingroia. Oggi, senza allegria, io e l’Italia dei Valori possiamo solo augurarvi e augurarci che per il Natale prossimo di quell’agenda, che ha seminato solo povertà e disperazione, si sia perso anche il ricordo.
Auguri sinceri a tutti.

Antonio Di Pietro

23 dicembre 2012

Il caso della discarica Crispa di Jolanda di Savoia arriva in Europa grazie a IDV.

L’europarlamentare IdV Andrea Zanoni: “Bloccare subito il progetto”

La Regione Emilia Romagna e l’Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente (Arpa) sono contrarie all’ampliamento della discarica Crispa. La Provincia di Ferrara, invece, vuole andare avanti con il progetto. L’Europarlamentare IdV Andrea Zanoni: «Bloccare subito il progetto in linea con il parere dell’ARPA e le Direttive UE».
Il 17 dicembre scorso, in una Conferenza di Servizi tenutasi presso l’Ufficio Ambiente della Provincia di Ferrara ha dato via libera alla Valutazione di Impatto Ambientale (Via) che contiene l’autorizzazione di inizio lavori per la Grande Crispa, cioè l’aumento di capacità di smaltimento per 250mila tonnellate di rifiuti speciali della discarica di Jolanda di Savoia. Alla firma del documento erano presenti la Provincia di Ferrara, i Comuni di Jolanda e Copparo, il Consorzio di bonifica, l’Asl, l’Atesir e l’ARPA.
Il 29 ottobre, l’Arpa ha espresso parere negativo al landfill mining, che riguarda il primo lotto, ovvero la parte più vecchia della discarica risalente agli anni ’80 quando i rifiuti non venivano separati in base a pericolosità e tossicità. Questa pratica consiste nell’asportare tramite escavazione i materiali depositati al fine di ricavare volumi utili a futuri nuovi depositi.
Nella relazione, l’Arpa ha sottolineato che il beneficio ambientale che si otterrebbe da un intervento di rimozione dei rifiuti sarebbe molto basso a fronte di un elevato rischio di alterare l’eco-equilibrio.
Andrea Zanoni, eurodeputato IdV e membro della Commissione Envi Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare ha affermato: «Il progetto così come presentato mette a serio rischio di contaminazione la falda acquifera, soprattutto nell’ipotesi che i rifiuti si trovino a bagnomaria, ovvero sotto il livello della falda perché la loro movimentazione potrebbe comportare il rilascio di ingenti quantità di percolato attualmente rinchiuse in potenziali sacche formatesi negli anni».
L’Arpa, nella relazione, ritiene che il rimaneggiamento dei rifiuti potrebbe determinare un inquinamento maggiore di quello attualmente rilevato che è stato dimostrato lieve ed accettabile dal punto di vista della sostenibilità ambientale.
«Fino a quando non saranno esclusi tutti i rischi per la salute dei cittadini e per l’ambiente – conclude Zanoni – non dovrà essere dato il “via libera” ad alcun progetto di ampliamento. L’Italia è già stata messa in mora per aver violato ripetutamente la Direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE che fissa le regole per la protezione dei bacini idrici e delle falde acquifere. A marzo scorso la Commissione europea ha inviato, infatti, un parere motivato all’Italia per chiedere il rispetto della normativa essendo il nostro Paese inadempiente. Questo progetto aggraverebbe anche la situazione dell’Italia in merito alla procedura di infrazione in atto per la violazione della Direttiva Acque. Nel caso di rilascio dell’autorizzazione da parte della Provincia di Ferrara non perderei un minuto a denunciare il tutto alla Commissione Europea perché credo che ci sarebbero delle violazioni non solo alla Direttiva Acque, ma anche alla Direttive su Discariche e Rifiuti».

19 dicembre 2012

Buona fortuna!

Auguriamo buona fortuna ai consiglieri Sasso e Rorato che hanno deciso di lasciare l’Italia dei Valori. Non entriamo nel merito delle motivazioni che hanno determinato la loro fuoriuscita dall’IDV ma ci limitiamo a ricordare che coerenza vorrebbe vedere i due tranfughi dimissionari anche dai rispettivi ruoli elettivi avendo nel 2009, all’atto dell’accettazione della candidatura nelle liste dell’Italia dei Valori, aderito al codice etico del Partito che prevede, tra l’altro, le dimissioni dalle cariche elettive ed amministrative in caso di cambio di casacca.

Italia dei Valori di Ferrara

16 dicembre 2012

L'IDV resiste e riparte!


Un congresso per rifondare il partito da tenersi probabilmente a settembre. E' l'annuncio fatto dal leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro durante il suo discorso all'assemblea generale a Roma. Di Pietro ha rivendicato le battaglie fatte in questi anni e l'orgoglio di continuare ad essere l'unica forza che si è opposta prima a Berlusconi, poi a Monti, con l'obiettivo di difendere le fasce più deboli della popolazione; per assicurare a tutti il diritto all'istruzione, alla sanità pubblica, alle pensioni. Per questo ci hanno colpito, per questo vogliono isolarci. Perché siamo scomodi. ”L’Italia dei Valori – ha annunciato Di Pietro – ci sarà. Ci saremo alle prossime elezioni soli o ben accompagnati, ma ben accompagnati". Poi ha ricordato due date del calendario del partito: il 27 dicembre l'esecutivo nazionale per la "scelta finale" sulle alleanze alle elezioni e il 4 gennaio il deposito del simbolo.
Ad aprire l'assemblea dal palco del Marriott Hotel è stato il portavoce IdV Leoluca Orlando. "Siamo pronti a presentarci alle elezioni politiche con il nostro simbolo", ha dichiarato, "possiamo togliere la sigla Idv o il nome di Di Pietro ma deve restare il nostro simbolo, il gabbiano". Bene le alleanze con altre forze, ha ribadito Orlando, "ma il nostro partito non deve cessare di esistere". "Siamo in presenza di un omicidio politico che riguarda Italia dei Valori non Antonio Di Pietro - ha attaccato Orlando -. Si usa Di Pietro per distruggere un patrimonio di valori. Dobbiamo essere tutti uniti per evitare questo omicidio. Pensate il sorriso di Berlusconi, di Casini se noi dovessimo essere morti e seppelliti". "Fino alla fine perseguiremo un accordo con il Pd", ha detto ancora Orlando, osservando però che "il Pd non è è più libero di stare con noi perché condizionato dall'agenda Monti, Bersani non ha paura della concorrenza di Berlusconi ma di quella di Monti".
Un richiamo all'unità è arrivato anche dal presidente dei senatori dell’Italia dei Valori. Felice Belisario, durante il suo intervento, ha sottolineato che “solo il gioco di squadra ci consentirà di compattarci, e oggi la squadra si è ricompattata. Forse abbiamo commesso qualche errore ma con consapevolezza e orgoglio ripartiamo tutti da Antonio Di Pietro e dalla base che è orgogliosa del nostro progetto”.
Belisario ha rivendicato i cinque anni di opposizione in Parlamento. “Un’opposizione mai consociativa o pregiudiziale, ma sempre sui contenuti”.
Un'assemblea affollata, come ha evidenziato il presidente dei deputati Idv Antonio Borghesi: "La grande affluenza all'Assemblea nazionale dell'Idv ci rende tutti ancora più consapevoli dell'importanza del momento e della voglia di partecipazione e impegno del popolo Idv. Lavoriamo per una coaliazione di centrosinistra che comprenda anche l'Idv per le battaglie di questi dieci anni e per quelli che verranno. Continueremo a batterci per contribuire a rendere l'Italia un Paese migliore basato su equità, etica e legalità", ha dichiarato Borghesi.