Elezioni Europee 2014

02 dicembre 2013

No all'importazione di rifiuti. Non siamo l'inceneritore d'Italia.


No all'importazione di rifiuti. Non siamo l'inceneritore d'Italia.


No all'importazione di rifiuti. Non siamo l'inceneritore d'Italia.


No all'importazione di rifiuti. Non siamo l'inceneritore d'Italia.

C’era una volta l’Emilia Romagna, che diventò la pattumiera d’Italia.
Questo non è l’inizio di una fiaba, ma quello che racconteranno ai nostri figli se sarà approvato l’articolo 23 del collegato ambiente alla legge di stabilità 2014.
Il 15 novembre il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge di stabilità 2014. Con questa legge viene sancita, tra le altre cose, la creazione di una rete di inceneritori nazionali, per far fronte alla grande quantità di rifiuti che per decenni non sono mai stati gestiti in Regioni poco virtuose come il Lazio o la Campania.
In tutto questo, cosa c’entra l’Emilia Romagna? La nostra Regione, insieme alla Lombardia, è assolutamente ben attrezzata dal punto di vista impiantistico, avendo all’attivo otto inceneritori più altri tre per il conferimento esclusivo di rifiuti speciali. Con la creazione della rete nazionale di coincenerimento, il gioco è fatto: la nostra mega pattumiera è pronta.
I cittadini in Emilia Romagna sono divenuti esperti di raccolta differenziata grazie a un grande impegno e all’ingegno nella ricerca in acquisto di prodotti con pochi residui. Come risultato di questi sforzi il volume dei rifiuti da smaltire va diminuendo in modo significativo. Un enorme successo in termini di ecologia ambientale, ma un grosso problema per l’interesse di quelle aziende che sullo smaltimento dei rifiuti generano utili. Come avrebbero potuto dunque in questo scenario le multi-utilities garantirsi ancora lauti guadagni? Semplice: importando rifiuti dalle altre regioni.
La diretta conseguenza di questa normativa sarà un maggiore inquinamento dell’aria che respiriamo: ci saranno maggiori concentrazioni di diossina, PM 10, PM 2,5, micro e nano polveri in una regione, l’Emilia Romagna, che si trova nell’area con la peggiore qualità dell’aria del Paese e nella seconda area peggiore in Europa. Siamo infatti in procedura d'infrazione comunitaria per i continui sforamenti di particolato, PM10, ed entreremo in infrazione anche per le emissioni di NOx, con conseguente aggravio della fiscalità per i cittadini a causa delle multe che lo Stato italiano dovrà pagare.
Da tempo, a causa dei problemi di qualità dell’aria, viene richiesto ai cittadini di essere virtuosi: usare mezzi pubblici, spesso mal funzionanti e in ritardo, per non usare l’automobile; utilizzare la bicicletta a rischio della propria vita, in mezzo ad automobilisti che mostrano spesso scarso rispetto delle normative stradali, non fumare, vaccinarsi contro le malattie invernali. Tutto questo a che pro?
Se queste sono le prospettive, non si può stare a guardare. L'IdV ha da tempo iniziato la sua battaglia, condotta dal segretario regionale Sabrina Freda, che nelle vesti di assessore regionale all'Ambiente ha elaborato il Documento preliminare del Piano regionale di gestione dei rifiuti, i cui punti cardine sono l'autosufficienza per lo smaltimento nell’ambito regionale mediante l’utilizzo ottimale degli impianti esistenti, la riduzione dello smaltimento a partire dal conferimento in discarica e l'attuazione del “principio di prossimità”, poi da Liana Barbati, capogruppo in Consiglio regionale, che ha presentato una mozione all’Assemblea legislativa chiedendo l’intervento del presidente Errani (che il 6 settembre ha ritirato le deleghe a Sabrina Freda adducendo genericamente come motivo il venir meno della “necessaria collegialità”), nella sua veste di assessore regionale all’Ambiente, affinché si opponga a questo disegno di legge. Si è lanciato l’allarme attraverso i giornali: troppo poco in passato su Modena, Ferrara e Ravenna la questione è stata posta in risalto, mentre su Bologna è calato il silenzio. Probabilmente si preferisce non informare i cittadini, in modo che la fiducia alla finanziaria possa essere ottenuta senza colpo ferire.
Ennesimo successo del governo delle larghe intese.

Italia dei Valori Emilia Romagna.