Elezioni Europee 2014

27 maggio 2011

Il fallimento del centrodestra centese

La sfida centese occupa ampi spazi mediatici. Il risultato del primo turno evidenzia, nella mera sommatoria dei voti, un maggiore consenso al centro-destra. Ma, da questa parte, sono tutti preoccupati perchè i veti incrociati non fanno emergere con chiarezza il consenso verso il loro candidato. Ma, i cittadini centesi, ne hanno ben donde.
Per esperienza personale ho avuto spesso a che fare, per cinque anni, in qualità di presidente del consorzio di Bonifica, sia con l'amministrazione uscente che con i cittadini centesi e ne è emersa, a mio avviso, una distonia profonda. Ora il candidato di centrodestra, Fava, tenta di ripristinare il contatto, ma deve fare contorsionismi inenarrabili per ricondurre al solo Tuzet gli errori commessi, senza spiegare dove fossero i rappresentanti della propria parte politica all'atto del compimento delle azioni inconcludenti dell'amministrazione uscente. La questione che viene cavalcata con maggior fervore, si aggira, com'è auspicabile, attorno alle problematiche idrauliche; ma è proprio qui che l'amministrazione di centro destra, ottusa e prevaricante, ha commesso gli errori più pacchiani. Sono partiti con il tentatitvo di sconvolgimento autoreferenziale della programmazione in atto, da tempo fatta congiuntamente agli altri enti interessati; hanno ottenuto un contributo a fondo perduto - con modalità "questuanti" da vecchia politica e non per ragionamenti di merito - dal presidente della commissione ambiente Alessandri (leghista) che ora non si schiera al ballottaggio; hanno millantato, impropriamente, contributi percepiti dalla Regione, quale frutto di un loro esclusivo interessamento; hanno tentato di risolvere una questione annosa, come quella relativa alla risoluzione del problema afferente il reticolo minore delle zone Partecipanza, con protervia ed arroganza. Non si sono, invece, mai attivati avverso la continua cementificazione centese e non sono riusciti, nel mandato, a spendere alcunchè del sostegno finanziario ricevuto per la sicurezza idraulica. Nel contempo, ottusamente, hanno offeso e rigettato il rapporto con i cittadini che rappresentano gli allagati.
Da queste responsabilità, il cantrodestra, non si può defilare tentando di dare la colpa esclusiva al sindaco uscente. Credo sia chiara, invece, la fine di un modello di sviluppo, che pensava di fare della garanzia dettata dalle (declinanti) potenzialità locali, il metro di misura della prevaricazione della logica di equilibrio, da parte di una governance destrorsa ampiamente fallimentare.

Daniele Vecchiattini

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