Elezioni Europee 2014

30 marzo 2011

Grillini al Vaticano: ‘Diritti umani non negoziabili’

Duro intervento del presidente onorario Arcigay alla Sala Arengo su invito dell'Idv ferrarese

da Estense.com del 29.03.11

“I cattolici rivendicano la possibilità di intervenire nello spazio pubblico, peccato che la gerarchia cattolica interpreti tutto ciò con il veto su ogni decisione di carattere liberale. Noi dobbiamo opporci”. Franco Grillini è oggi consigliere regionale dell’Emilia-Romagna per l’Italia dei Valori, ma vestendo i panni dipietristi non ha dismesso quelli di militante laico, o laicista come direbbero i detrattori. Ieri il presidente onorario dell’Arcigay era in sala Arengo per un’iniziativa organizzata dai giovani ferraresi dell’Idv.
Temi al centro della discussione, quelli cosiddetti “eticamente sensibili”. Non utilizzate però questa formula con Grillini: “Metto mano alla pistola anche se sono un pacifista convinto – sorride l’ex deputato dei Ds -. Questi temi sono in realtà veri diritti umani: il biotestamento, la procreazione assistita, i diritti delle coppie di fatto. Come ci insegnano le punte più avanzate, per esempio quel Nord Europa dove sono possibili i matrimoni omosessuali o l’Olanda del suicidio assistito”. All’ordine del giorno c’è, in particolare, il testamento biologico e l’opposizione al ddl Calabrò per Grillini, che contestualmente si dice solidale con Mario Zamorani in merito allo sciopero della fame che sta portando avanti il radicale ferrarese, viene di conseguenza: “Le persone devono essere libere di decidere del loro corpo, fino alla morte”, sostiene l’esponente dell’Idv. Secondo cui il ruolo giocato dal Vaticano è esorbitante: “Quando parla di elementi non negoziabili – sottolinea Grillini – pone una barriera non risolvibile nei rapporti tra laici e cattolici; la politica qui muore, perché è essenzialmente mediazione”.
Tutt’altro che indifferente alle prese di posizione della Chiesa cattolica si dimostra proprio il mondo della politica. Anche nella nostra regione. “Ricordo un paio d’anni fa – dice Grillini – la minaccia del cardinal Caffarra, finanche di intervento divino, su quell’articolo della finanziaria regionale che stabilì che non si doveva fare discriminazioni, tra l’altro, in base all’orientamento sessuale dei cittadini. Non a caso quella vera e propria guerra di religione portò al depotenziamento quasi assoluto del provvedimento. Con il contributo fondamentale di Matteo Richetti, cattolico del Pd proveniente dalla Margherita: diventato poi – conclude il ragionamento Grillini – presidente dell’Assemblea regionale, ancora non a caso”. A questo punto il politico dell’Idv chiama in causa il concetto di “spartizione” perché “se a capo della giunta c’era un laico, alla presidenza del consiglio non poteva che andare un cattolico: Il Pd è subalterno a questa visione – prosegue Grillini – e insegue persino una forza ultracattolica come l’Udc, che qui ha un seguito in sostanza irrilevante”. Una dimostrazione di questo fatto, a parere del consigliere regionale dipietrista, è arrivata anche nei giorni del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia: “Abbiamo fatto il Risorgimento contro il papa e il Vaticano e poi in consiglio mi sono trovato in cartellina, in bella evidenza, un documento intitolato ‘Il Risorgimento e il contributo dei cattolici’. E Napolitano, che stimo, attorniato in teatro da schiere di prelati”.
Protagonista del dibattito in municipio è stata anche la docente di Diritto costituzionale all’Università di Ferrara, Giuditta Brunelli. Le è stato chiesto se l’Italia può essere definita uno stato laico. “Sì – è stata la risposta della giurista – se facciamo riferimento ai principi della Costituzione, anche se l’articolo 7 è un privilegio per il Vaticano rispetto alle altre religioni. La questione è più complessa se guardiamo alla prassi. Viene spesso dimenticata l’ingerenza delle gerarchie vaticane sulla legislazione statale: si tratta di una violazione del concordato. Il nostro problema – aggiunge in conclusione la Brunelli – è che abbiamo una classe politica prona e troppo debole”.

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