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03 marzo 2011

Per la scuola pubblica e per la dignità degli insegnanti.

Davanti alla platea di un albergo romano e alle telecamere televisive, Silvio Berlusconi ha denigrato la scuola pubblica, dicendo che gli insegnanti inculcano ai giovani valori contrari a quelli delle famiglie. E pensare che gli insegnanti delle scuole pubbliche si sforzano quotidianamente di aiutare i giovani nella costruzione di uno spirito critico, nell'elaborazione di un pensiero autonomo, nel superamento delle condizioni difficili, nell'inserimento sociale dei diversamente abili, nel processo di integrazione degli studenti stranieri, nella creazione di una cultura della legalità e della solidarietà!
Gli insegnanti delle scuole pubbliche, che già sono mal pagati, sono addirittura criticati dal Presidente del Consiglio, che definendo in termini così negativi quella che egli chiama la "scuola di Stato" offende e denigra
anche tutto l'apparato statale . al cui vertice si trova proprio lui!
Ad occuparsi dei giovani non vi è certo la ministra Gelmini, né la ministra Meloni, ma quei docenti che ogni giorno, fra risorse sempre più scarse e necessità sociali sempre crescenti, si sforzano di allenare le menti e
stimolare le coscienze. Il loro operato è meritevole di rispetto soprattutto perchè - loro sì - sono veramente generosi e si spendono per aiutare concretamente i bambini e gli adolescenti in difficoltà, senza chiedere in
cambio nulla.
Evidentemente, il Primo Ministro ritiene invece che i minorenni, anzi, le minorenni in difficoltà debbano ricevere aiuti in denaro, dopo avere chiesto e ricevuto in cambio prestazioni ben poco nobili e ben poco "formative"!
Rispetto e stima per gli insegnanti delle scuola pubbliche e condanna assoluta per le parole del dittatore del bunga-bunga. Viva la scuola pubblica!

Cecilia Mosca
Responsabile Scuola I.D.V. Ferrara

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