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07 marzo 2009

Un Codice etico per i candidati dell’Italia dei Valori di Ferrara alle elezioni amministrative del 6 e 7 giugno 2009


L’Italia dei Valori di Ferrara ha deciso di adottare un "codice etico" da far sottoscrivere ai propri candidati alle prossime elezioni amministrative del 6 e 7 giugno 2009.
Le motivazioni di questa scelta stanno nell'esigenza di tutelare i cittadini-elettori da fenomeni estremamente deleteri, purtroppo molto diffusi in politica, come il trasformismo, il clientelismo, il conflitto d'interessi e la scarsa trasparenza.
Ora più che mai i Partiti dimostrano di non essere in grado di svolgere un’efficace funzione di selezione della propria classe politica a garanzia della eticità dei candidati che vengono proposti all’elettorato.
Da qui la necessità di fissare precise regole etiche, in aggiunta agli obblighi ed ai divieti formali, dirette a coloro che, in rappresentanza dell’Italia dei Valori, ricoprono cariche elettive e di governo locale. E’ quindi indispensabile che il Partito dell’Italia dei Valori pretenda dai propri eletti ed amministratori pubblici comportamenti rigorosi, onesti e coerenti.
Solo mantenendo ben saldo il timone verso la giusta rotta rappresentata dai principi dell'etica, della trasparenza e della legalità l’Italia dei Valori potrà proporsi come vera alternativa all'attuale sistema politico.


Art. 1) Non verrà candidato nelle liste elettorali dell'Italia dei Valori di Ferrara:

a) chi è indagato, rinviato a giudizio o condannato (anche in via non definitiva) per reati contro la pubblica amministrazione, contro il patrimonio, contro la
persona, per reati finanziari e societari o comunque per altri gravi reati dolosi;

b) chi in passato si è dichiaratamente contrapposto ai principi fondanti l’Italia dei Valori.


Art. 2) L’eletto o l'amministratore pubblico dell'Italia dei Valori si impegna:

a) ad astenersi dall'esercitare le proprie funzioni nell'interesse particolare di individui o di gruppi di individui al fine di ottenere un interesse personale diretto o indiretto;

b) a rendere pubblico il proprio stato patrimoniale e la sua evoluzione;

c) a rendere pubblico il possesso di titoli o quote azionarie o incarichi a vario titolo ricoperti presso società di capitali pubbliche o private, cooperative, consorzi di gestione, fondazioni e associazioni che ricevono finanziamenti pubblici dal Comune o che operano per conto di esso;

d) a rimanere fedele al mandato ricevuto dagli elettori;

e) a dimettersi dalla carica elettiva o di governo qualora nel corso del mandato non condivida il percorso politico-amministrativo dell'Italia dei Valori;

f) ad adottare il “glass system”, ovvero la pubblicizzazione tempestiva ed analitica su internet della propria attività di amministratore pubblico, gli atti di spesa e le disposizioni assunte;

g) a rispondere alle richieste di ogni cittadino in ordine allo svolgimento delle proprie funzioni, alla loro motivazione ed al funzionamento dei servizi di cui è
responsabile.


Art. 3) La candidatura nelle liste dell’Italia dei Valori è rigorosamente subordinata alla sottoscrizione del presente codice etico.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La ritengo una scelta giusta e corretta, credo che sia, oltre che un segnale a tutte le forze poliche, anche un segnale ai cittadini, perchè la "questione marole ed etica" deve TORNARE ad essere una priorità, ancor prima della capacità di "governo" che sebbene importantissima DEVE essere subordinata a questi valori.
Complimenti e buon lavoro ;)