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01 dicembre 2008

Dopo l'esposto sull'inquinamento da CVM presentato dall'Italia dei Valori di Ferrara, la magistratura apre un'inchiesta


Il Resto del Carlino del 30/11/2008 ed. FERRARA

Scatta l'inchiesta per il nuovo asilo
Tra esposti, segnalazioni e reportage tv
di Stefano Lolli

ATTI ALLA PROCURA, e probabile intervento dei carabinieri del Noe (il nucleo operativo ecologico dell'Arma) per il nido comunale in costruzione in via del Salice. Il clamoroso sviluppo della vicenda è legato anche all'inchiesta che Rainews 24 e Sky hanno diffuso nei giorni scorsi sui canali satellitari (e che è tuttora visibile nella versione integrale nel sito internet di Rainews); ma incidono anche le segnalazioni di cittadini ed ecologisti, oltre all'esposto presentato dai rappresentanti dell'Italia dei Valori Massimiliano Fiorillo e Valerio Vicentini. Risultato, l'apertura di un fascicolo di inchiesta - in questo caso non giornalistica ma giudiziaria - anche se al momento senza alcun coinvolgimento di possibili responsabili. Anche perchè gli 'autori' del maxi inquinamento da Cvm, la sostanza presente nella fascia più profonda del sottosuolo (oltre i 10-15 metri), non operano più. Da anni, addirittura da decenni.
Il caso si incardina però sulla costruzione del nuovo asilo comunale. Elemento scatenante della polemica poichè la struttura è stata ubicata dal Comune - proprietario dei terreni nella zona di via Frutteti - sul sedime di antiche discariche degli anni '60; le analisi attuate anche di recente, ripete il dirigente del Servizio Ambiente Alberto Bassi, «escludono qualsiasi rischio per la salute pubblica, poichè non ci sono emergenze in superficie di valori e sostanze anomale. E' certo però che in quella zona sarà necessario attuare interventi di bonifica - prosegue il dirigente comunale -, il cui costo però supera di gran lungo le risorse del Comune». Si va infatti dai 6 agli 8 milioni di euro, contro una disponibilità che non supera, tra le somme già spese e quelle iscritte a bilancio per il 2008 e 2009, i 700 mila euro: «Dovremo cercare di battere cassa...», sorride Bassi.
Il cui primo compito, però, sarà quello di presentarsi in Procura già la prossima settimana (ma come consulente o informatore, non certo perchè chiamato a rispondere della minima responsabilità), con il voluminoso faldone di mappe, risultati dei monitoraggi, foto aeree e 'termografiche' che documentano lo stato dei suoli e le zone dei numerosi prelievi e carotaggi. «Non abbiamo nulla da nascondere, così come nei numerosi incontri con i cittadini e gli ambientalisti - prosegue il dirigente comunale - abbiamo presentato di volta in volta tutte le risultanze delle nostre attività di ricerca. E' singolare comunque che siamo stati noi a rivelare quanto sia elevata la concentrazione dell'inquinamento in quella zona, anche se come detto non vi è pericolo per la salute pubblica, ed ora siamo idealmente accusati di essere gli... avvelenatori!».
Si tratta appunto di un'accusa ideale, o meglio virtuale; nell'esposto dei due 'dipietristi' si fa comunque riferimento alla scelta inappropriata per il nuovo asilo nido. La cui apertura, inizialmente prevista per la fine del 2008 ed a questo punto rinviata di qualche mese - ufficialmente solo per consentire la gara per l'affidamento della gestione ai privati -, andrebbe secondo Fiorillo e Vicentini preceduta da una minuziosa «indagine epidemiologica sui residenti della zona di via Caretti, via del Salice, via del Melo, e dei bambini che saranno inseriti nell'asilo». In pratica, un paletto per mettere i sigilli alla scuola d'infanzia prima ancora che venga inaugurata.
Restiamo però agli sviluppi giudiziaria; al momento si tratta come detto solo di un'apertura di un fascicolo d'inchiesta, le indagini non risultano ancora formalmente assegnate ad uno specifico magistrato e pertanto non si possono ipotizzare eventuali titoli di reato. Anche se nell'esposto si parla di «continuità del reato di inquinamento» facendo riferimento alla prassi di sversare nelle vecchie cave della ex fornace Sef, il micidiale Cvm ed altre sostanze (metalli pesanti, idrocarburi) di provenienza industriale. Coprendo poi il tutto, come ha raccontato un residente alla troupe di Rainews, con materiali inerti frutto dei lavori edilizi, e con i 'normali' rifiuti urbani.

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