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21 aprile 2007

Turbogas: ''Dati errati su carta patinata''


Turbogas: ''Dati errati su carta patinata''
La pubblica amministrazione continua a sostenere l’opportunità economica della centrale turbogas da 800 MW e parimenti ne sostiene la non pericolosità a livello di impatto ambientale e di rischi sulla salute umana.
Afferma addirittura che vi sarà un miglioramento della qualità dell’aria con lo spegnimento delle vecchie centrali CTE 1 e CTE 2 da 20 e 60 MW.
Tali affermazioni, dopo uno studio attento dei dati fornitici dai suoi esperti, mostrano una profonda infondatezza e conducono a conclusioni errate.
Concentrandoci sul tema della non pericolosità, proviamo ad esaminare i punti fondamentali per il confronto tra “vecchio sistema” descritto come maggiormente inquinante e “moderna turbogas”.
1) Per la CTE 2 usata nel confronto i risultati ottenuti risentono dell’essere stati calcolati per un funzionamento al 100% dell’impianto, che invece risulta funzionare mediamente al 65% del suo potenziale (per fermo–manutenzione, riduzione richiesta notturna…)
I calcoli sono stati ottenuti moltiplicando i dati delle emissioni misurate di NOx e SOx per la portata massima autorizzata (da progetto) e non per la portata reale.
Ne consegue che le conclusioni sulle attuali emissioni inquinanti della CTE1 e CTE2 contenute all’interno de “Il Piano di tutela e risanamento della qualità dell’aria” presentato nello scorso autunno sono sbagliate.
L’attuale produzione di NOx risulta allora non di 820 tonnellate/anno, come dichiarato, ma significativamente inferiore.
Pertanto le emissioni di 1085 tonnellate/anno di NOx autorizzate per la futura turbogas (equivalenti ad un funzionamento di 4480 ore, rispetto alla reale potenzialità di 8060 ore di esercizio) sono estremamente superiori a quelle attualmente emesse dalla CTE1 e CTE2.
2) Sempre “Il Piano di Tutela” afferma che gli SOx scompariranno con la chiusura dei vecchi impianti. Anche questo dato non è corretto, visto che la CTE 2 continuerà ad essere utilizzata come riserva fredda della turbogas e che i dati presenti in letteratura indicano emissioni di inquinanti solforosi anche da impianti a gas naturale.
3) Comunque, anche se i bilanci considerati fossero realistici, non si possono assimilare gli impatti sulla salute di sostanze chimiche diverse, in particolare SOx con NOx, in quanto hanno effetti diversi .
E’ nota a tutti la relazione che esiste tra NOx e produzione di ozono e i gravi effetti che lo smog fotochimico produce sulla salute. Non a caso l’OMS parla per la pianura padana di ”allarme ozono” e della assoluta necessità di ridurne le concentrazioni in atmosfera .
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità la funzione respiratoria diminuisce in media del 10% nelle persone sensibili che praticano un'attività fisica all'aperto se la concentrazione dell'ozono nell'aria raggiunge 200 µg/m³.
4) Nel calcolo delle emissioni inquinanti dell’aria non vanno trascurate tutte le altre emissioni perché, a fronte dell’unica forte diminuzione degli SOx, aumenterà grandemente l’emissione di CO, da 40 ton.(Emas1999) a 585 ton. (ing. Mirandola, per funzionamento turbogas a 4480 ore) con incremento del 1363%, di CO2, da 271.220 ton. a 1.451.520 ton. con incremento del 435%, e non si può non tenere conto che aumenterà l’emissione di idrocarburi reattivi, tra cui la formaldeide, e di metalli pesanti. Tali emissioni inquinanti aumenterebbero poi enormemente se si considerasse l’intero ciclo di vita della centrale, dalle infrastrutture cantieristiche fino alla chiusura dell’impianto.
5) I calcoli effettuati dai tecnici dell’assessorato ambientale della provincia, o meglio, dai tecnici di Arpa, relativi al totale annuale dei micro aereo inquinanti possono essere esatti, ma il problema è se sono esatti i parametri utilizzati per il calcolo.
Infatti il rilievo della polluzione della CTE 2 usato per il confronto, è effettuato con metodica in continuo dagli stessi gestori dell’impianto ed automaticamente trasformato in un numero che rappresenta una media oraria. Questa è inviata in tempo reale ai controllori pubblici.
Pur essendo consapevoli che quanto descritto rispetta le norme in vigore, appare ovvio che per l’importante confronto tra inquinanti prodotti dalla obsoleta centrale e quelli dalla moderna turbogas, ci si può solo fidare del gestore dell’impianto che ha profondi interessi nel nuovo, in avanzata fase di costruzione.
6) Come fidarsi dei dati continuamente rassicuranti proposti da chi fino a poco tempo fa negava l’esistenza del particolato secondario? Come fidarsi di chi affermava la diminuzione degli NOx (depliant comune 2004) mentre solo oggi riconosce la produzione rilevante di polveri secondarie (868 ton) e l’incremento degli NOx del 32%? Come possiamo fidarci di chi continua a parlare delle due centrali che la turbogas andrà a sostituire come totalmente alimentate a olio combustibile.? Questo mentre le CTE1, l’unica che sarà chiusa funziona a gas naturale e la CTE2 che continuerà a funzionare come riserva fredda è alimentata a olio solo per il 45%.?
Infine appare non ascrivibile al campo delle rassicurazioni tecniche e neppure di quelle politiche l’affermazione che la futura turbogas sarà comunque “imbrigliata” nel suo lavoro da un divieto di superare l’emissione di 1085 t./ anno di NOx . Sarà sempre l’ente erogatore a fornire i dati per il controllo?
Tale affermazione si cita unicamente per rimarcare come scelte così importanti per la salute pubblica abbiano bisogno di ben altre ponderazioni.

Comitato Ferrara Città Sostenibile




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