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30 aprile 2012

«Torniamo alla buona politica» Mura (Idv): anche il caso Fiorillo ha contribuito a far perdere credibilità ai partiti

Da "La Nuova Ferrara" del 30 aprile 2012
Le prossime amministrative di Comacchio, i rapporti con il Pd, la ferita ancora sanguinante del "caso Fiorillo". La coordinatrice regionale dell'Italia dei Valori, Silvana Mura, ieri era a Ferrara a sostegno della raccolta firme per abolire l'attuale sistema dei finanziamenti ai partiti, ma è stato inevitabile ritornare anche sui temi che hanno scosso la politica locale negli ultimi mesi. Così, registrato il buon risultato delle 600 sottoscrizioni raccolte nel corso di due fine settimana, ribadito il fallimento del referendum sull'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, sottolineate le responsabilità degli stessi partiti nel tradimento della volontà popolare, si arriva a evocare lo spettro - in verità tangibile - dell'antipolitica. Questa nuova raccolta di firme appare a molti la conferma dell'incapacità dei partiti di darsi delle regole e garantirne il rispetto. «Certo vicende come quella di Lusi, Belsito o Lavitola dimostrano che c'è bisogno di riportare l'uso dei soldi pubblici a criteri di trasparenza e correttezza, e che i partiti non hanno saputo assolvere ai compiti di garanzia e controllo. Ma definire "antipolitica" la reazione a tutto questo lo trovo offensivo, io la chiamerei piuttosto una richiesta di buona politica. Per anni abbiamo rappresentato questa esigenza di cambiamento e legalità, e ci hanno dato dei giustizialisti e dei demagoghi». La fiducia nei partiti ne esce comunque compromessa. «Non mi piace quando si dice che i partiti sono tutti uguali. L'Idv ha dimostrato di essere diverso. E lo ha dimostrato proprio in Provincia di Ferrara, quando ha fatto capire chiaramente di non dare importanza alle poltrone o a incarichi prestigiosi, ma di voler difendere il proprio programma». Il caso Fiorillo (dimesso prima da segretario del partito in seguito alle posizioni assunte sulle farmacie comunali e poi da vicepresidente della Provincia mentre infuriava la polemica sull'abolizione delle Province) quali cicatrici ha lasciato? «Si diceva dell'antipolitica? Credo semplicemente che finché esisteranno persone come la presidente della Provincia di Ferrara ci sarà anche l'antipolitica. Ci ha attaccati perché abbiamo chiesto che venisse fatta luce su una vicenda ambigua (la morte di una paziente del S.Anna per legionella, ndr), ma il problema vero era la nostra posizione sull'abolizione delle Province, vista la quantità di personale politico del Pd da ricollocare. Noi siamo orgogliosi delle nostre scelte». Ora a Comacchio correte con Sel, i Pdci e Prc. «Anche il caso di Comacchio spiega la disaffezione dei cittadini e la cosiddetta "antipolitica". Non avrei mai pensato di tornare a fare campagna elettorale, dopo due anni, e ritrovare il Pd compatto all'interno di una coalizione a sostenere un candidato che nel 2010 era un suo avversario. Per puntare a tutti i costi a una presunta vittoria si costruiscono alleanze innaturali, non fondate su un sentire e un programma comuni e che nulla hanno a che vedere con una buona cultura di centrosinistra. Una cultura quanto mai necessaria proprio oggi che il governo è succube dei poteri forti e non riesce a capire i problemi delle classi sociali più deboli».(a.m.)

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