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23 maggio 2011

No al depotenziamento dell'ospedale S. Camillo di Comacchio

In vista dell'apertura dell'Ospedale di Cona, la sanità ferrarese è alla vigilia di un profondo riassetto della rete ospedaliera e territoriale che prevede adeguati interventi di razionalizzazione delle risorse e di riorganizzazione dei presidi che si dimostrano non in grado di assicurare adeguati profili di appropriatezza, di efficacia ed efficienza.
Per noi dell'Italia dei Valori questa riorganizzazione non è solo inevitabile ma opportuna ed urgente. Tuttavia, se da un lato la sanità pubblica deve sempre più orientarsi verso modelli organizzativi e gestionali che la rendano economicamente sostenibile, tecnologicamente avanzata ed in grado di offrire ai cittadini prestazioni di qualità, dall'altro occorre sfuggire alla tentazione di una visione “aziendalistica” che privilegia i bilanci alla persona.
Non ci appassiona il dibattito sulla sanità ferrarese incentrato sulla contrapposizione partitica, sui campanilismi e sull'anacronistica visione “ospedalocentrica” di alcuni politici ed amministratori locali. Preferiamo guardare alla sostanza, ai problemi della gente e mettere il paziente al centro di ogni revisione strategica della sanità nella nostra provincia.
Per questa ragione, crediamo che l'ospedale di Comacchio non debba subire un declassamento ma, al contrario, una sua valorizzazione, anche alla luce dei recenti ingenti investimenti, che lo renda strategicamente connesso ed interdipendente con l'ospedale del Delta.
Pensare di depotenziare il San Camillo, di trasformarlo in qualcos'altro che non sia un ospedale di qualità ed al servizio di un vasto bacino di utenza, è – a nostro avviso – una scelta strategicamente sbagliata.

Italia dei Valori di Comacchio

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