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10 dicembre 2009

No alla privatizzazione dell'acqua.


Accolgo con molto favore la netta presa di posizione del PD provinciale in merito all'approvazione del Decreto Ronchi.
Il tradimento dello spirito federalista del centro destra è evidente a tutti tranne cha alla Lega che con la promessa di un vagheggiato processo di riforma organico sulla materia si deve accontentarsi ed in goiare rigurgiti di centralismo.
Come altro definire l'approvazione del Decreto Ronchi che di fatto tenta di espropriare i governi locali dalla possibilità di decidere sul proprio territorio di questioni importanti come l'acqua.
L'elenco non finisce qui e potrebbe continuare con la decisone centralistica delle sedi delle nuove centrali nucleari di terza generazione, per passare al “furto ” dell'ICI sulla prima casa che solo a Ferrara costa ai cittadini qualcosa come 6.000.000,00 di Euro che si tradurranno in minori investimenti e quindi minori opportunità per le nostre aziende e le loro maestranze.
Ma veniamo alla questione dell'acqua sulla quale l'Italia dei Valori ha intenzione, insieme a tutti quelli che la vorranno sostenere, di portare fino in fondo la battaglia per la sua pubblicizzazione o quantomeno per non consegnarla nelle mani dei privati.
Ha un bel dire il Consigliere Dragotto circa il potere taumaturgico della competizione che, anche in questo ambito, d'incanto sembra poter coniugare efficienza e convenienza.
Non mi pare che le esperienze di affidamento al mercato di tale servizio abbiano portato in nessun caso a miglioramenti sostanziali né del servizio né tanto meno dell'economicità delle tariffe per i cittadini.
Stante questa situazione giova ricordare che l'impegno di tutti Gruppi Consiliari escluso il Consigliere Rendine si sono espressi a favore dell'inserimento nello Statuto del Comune di Ferrara la formula che riconosce all'acqua il valore di bene comune, diritto inalienabile di ogni essere vivente la cui proprietà gestione ed erogazione costituisca attività di interesse generale priva di rilevanza economica.
Questa opportunità di poter definire localmente il carattere del servizio in questione, non è una gentile concessione dei proponenti ma si rifà ad un parere espresso dalla Sezione della Corte dei Conti della Lombardia che in merito ad un quesito rivoltole dal Comune di Mainate ha affermato che “la caratteristica di servizio pubblico di rilevanza economica è prerogativa dei singoli Comuni
che di volta in volta procedono alla loro individuazione in base alle caratteristiche specifiche che la singola Amministrazione gli riconosce”.
Nasce da qui la legittimazione giuridica dell'affermazione contenuta nell'ordine del giorno del 31.08.2009.
La stessa Corte Costituzionale nella sentenza n°272 del 27/07/2004 sugli effetti della incostituzionalità dell'art. 113 bis D.Lgs 267/2000 rileva che la conseguenza di tale soppressione affida all'Ente locale la facoltà di decidere quali servizi ritenga di dover mantenere con le caratteristiche di Servizio pubblico.
Per ultimo la sentenza del TAR della Sardegna 1729 del 02/08/2005 precisa “....che deve ritenersi di rilevanza economica il servizio che si innesta in un settore per il quale esiste, quantomeno in potenza, una redditività, e quindi una competizione sul mercato....”.
La particolare natura dell'affermazione di servizio privo di rilevanza economica non può e non deve essere interpretato come “senza costi” ma bensì al riparo da fenomeni lucrativi o di concorrenza caratteristici dei servizi di rilevanza economica affidati alle cure del mercato.
Questa ritengo debba essere la chiave interpretativa corretta.
L'Italia dei Valori intende ribadire la sua netta contrarietà all'affidamento al mercato di un settore delicato e vitale come l'acqua e si batterà per impedire questa deriva mercantile che trasferisce settori strategici della nostra vita e li affida alla speculazione.
Questi sono i motivi per i quali ritengo politicamente qualificante trasformare quella che fino ad oggi è e rimane una affermazione di principio per operare con la modifica dello Statuto quella scelta di campo che privilegi il carattere universalistico del bene acqua e la sua natura di diritto del cittadino.

Sasso Giorgio Scalabrino Consigliere Comunale di Ferrara
Italia dei Valori

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