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01 luglio 2008

Centro d'incremento ippico di Ferrara: l'Italia dei Valori replica alle dichiarazioni del Vice Presidente della Provincia, Davide Nardini.


Dopo l'interrogazione in Regione del Consigliere Regionale dell'Italia dei Valori, Paolo Nanni e l'ordine del giorno presentato in Consiglio della Circoscrizione “Via Bologna”, ora anche altre forze politiche si schierano a difesa del Centro Regionale d'Incremento Ippico di Ferrara.
Questo non ci può che far piacere, tuttavia noi dell'Italia dei Valori non possiamo condividere la posizione espressa dal Vice Presidente della Provincia, Davide Nardini secondo il quale il rilancio del Centro d'Incremento ippico deve necessariamente avvenire attraverso l'affidamento ai privati dell'attività.
Ci pare, questa, una posizione fortemente contraddittoria e poco attenta alla realtà delle cose. Infatti, come ben si sa, i soggetti privati sono solitamente portatori di interessi particolari, non si fanno carico di perseguire l'interesse generale del settore che può essere promosso soltanto dalla Pubblica Amministrazione quale soggetto che media tra i vari interessi privati e stabilisce gli obiettivi generali verso i quali procedere.
Il Vice Presidente Nardini ci spieghi, quindi, come è possibile coniugare la funzione pubblica del Centro svolta nel settore della valorizzazione e del miglioramento genetico delle razze equine con una gestione privata dell'attività.
Gli interventi indicati da Davide Nardini non porteranno al rilancio del Centro ippico ma al contrario rischiano concretamente di sancire la dismissione dell'attività.
Quanto all'esigenza di risparmio di spesa pubblica a cui fa riferimento il Vice
Presidente, è bene evidenziare che il Centro ippico di Ferrara, unico in Emilia Romagna, non è affatto un ente inutile, un ramo secco o una macchina mangia soldi. Tutt'altro. Il Centro rappresenta una vera e propria eccellenza nel campo delle produzioni equine, con particolare riferimento alle tecniche di riproduzione artificiale e di miglioramento genetico delle razze. Presso l'ippodromo ferrarese, tra l'altro, viene svolta in collaborazione con le strutture sanitarie locali un'importante attività di ippoterapia rivolta a bambini con problemi neurologici e psichici.
Nell'ultimo decennio la spesa regionale per il funzionamento della struttura è stata, in media, pari a circa 450.000 euro di cui 300.000 euro sono stati annualmente recuperati attraverso entrate finanziarie derivanti dai servizi resi dal Centro. Pertanto il costo effettivo della gestione dell'attività è stato di circa 150.000 euro per anno.
Va inoltre detto che il Centro è una struttura regionale che opera sulla base di funzioni amministrative e compiti trasferiti dallo Stato alle Regioni da leggi nazionali che prevedono anche il trasferimento delle opportune risorse finanziarie.
Noi dell'Italia dei Valori non crediamo quindi che la scelta di cedere ai privati il Centro Regionale d'Incremento ippico di Ferrara risponda effettivamente ad una logica di risparmio di risorse pubbliche.
Non vorremmo infatti che dietro l'angolo ci siano appetiti speculativi da soddisfare e che il Centro ippico sia terra di conquista da parte di privati che tutto hanno in mente tranne che l'attività di incremento e di valorizzazione dell'ippocoltura regionale.
Per ultimo, ma non meno importante, vi è la questione occupazionale.
A tal proposito il Vice Presidente Nardini nulla dice riguardo il personale a tempo determinato che si trova a svolgere, da 20-25 anni, un lavoro che richiede un notevole livello di specializzazione professionale a fronte di una totale incertezza sul proprio futuro.
Ai 12 lavoratori vanno date risposte concrete ed al più presto.

Massimiliano Fiorillo
(Segretario Provinciale dell’Italia dei Valori di Ferrara)

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