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12 giugno 2008

Il dibattito politico sulle intercettazioni telefoniche



Quello sulla riforma della normativa sulle intercettazioni è un dibattito di fondamentale importanza, dovrebbe servire innanzitutto a far comprenderne la pericolosità del disegno di legge paventato: ridurrebbe notevolmente la possibilità per i magistrati di indagare su pedofilia, concussione, corruzione, criminalità economica, usura, estorsione e tanti altri reati.
Il ministro ombra Pd della Giustizia Lanfranco Tenaglia risponde alle critiche di "tentennamento" lanciate da Di Pietro al PD affermando che " Sia per la limitazione dello strumento di indagine, sia per la necessità di tutelare il diritto di cronaca, noi agiremo in Parlamento quando conosceremo la proposta per fare una buona legge che costituisca equilibrio tra i diritti coinvolti (riservatezza, esercizio dell`azione penale e diritto di cronaca), che vanno tutti allo stesso modo considerati e tutelati ".
Ed è proprio qui che sbaglia. Se andassero considerati tutti allo stesso modo allora avrebbe perfettamente ragione il Presidente del Consiglio a volerle ridurre nella portata senza eliminarle. E’ vero che i diritti costituzionalmente garantiti vanno pesati e bilanciati tra loro, ma non è affatto vero che abbiano tutti lo stesso peso!
E' bene ricordare come l'utilizzazione dello strumento delle intercettazioni sia già sottoposto a importanti limiti dal nostro ordinamento, come per esempio l'esistenza di gravi indizi di reato ed anche la loro assoluta indispensabilità ai fini della prosecuzione delle indagini. Tali limiti vanno tenuti in considerazione in quell'opera di bilanciamento dei diritti e vanno certamente a pesare sul piatto della preservazione della privacy piuttosto che su quello dell'accertamento della verità.
E’ impossibile poi non notare come in un periodo in cui il problema della sicurezza sembra così sentito non solo dalla gente comune che lo scorso aprile ha premiato i partiti che nei loro programmi gli dedicavano ampio spazio, ma anche dall’attuale governo che ogni giorno si affanna ad annunciare norme sempre più pesanti nei trattamenti sanzionatori, lo stesso governo proponga con la medesima precipitazione un provvedimento che certamente va nel senso opposto restringendo notevolmente le facoltà investigative di magistratura e polizia.
Concludo con una riflessione, ricordando un caso recentissimo: se fosse stata già in vigore la legge sulle intercettazioni i cittadini italiani non avrebbero neppure conosciuto i crimini compiuti nella 'clinica degli orrori' di Milano e sarebbero stati potenziali pazienti dei medici arrestati.
Il giorno degli arresti delle 12 persone accusate di aver compiuto per anni operazioni inutili e dannose solo per ottenere rimborsi dalla regione truffando il sistema sanitario, lo stesso pm che ha diretto l’indagine si è sfogato sostenendo che l'uso delle intercettazioni è stato "fondamentale" per lo svolgimento dell'inchiesta.

di Pierpaolo Indino (Area tematica Giustizia, I.D.V. Ferrara)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Lo scorso 13 aprile ero tra gli elettori indecisi: a seguito di una carriera di attivista politico in un partito della sinistra, deluso dall'esperienza trascorsa, non sapevo chi votare. Gli esponenti dei due schieramenti mi sembravano l'uno la fotocopia dell'altro. E avevo ragione. Oltre a dirmi concorde su tutto ciò che Pierpaolo scrive nel suo articolo, un plauso merita senz'altro IDV per rappresentare, allo stato attuale, l'unica opposizione al governo Berlusconi. L'opposizione è un elemento fondamentale di qualsivoglia democrazia occidentale; essa espleta una fondamentale funzione di contrappeso al disegno politico della maggioranza. Ebbene, IDV e solo IDV, sembra volere assolvere a questo compito. E lo dimostra, in questi ultimi giorni, in tema di intercettazioni. Il codice di rito penale contiene una disciplina in merito che detta limiti e garanzie ben precise. L'intercettazione è mezzo di ricerca della prova: soggiace alla disciplina generale in tema di prove, sì che l'intercettazione realizzata al di fuori del parametri di legge è inutilizzabile. Deve essere distrutta. A fronte di una disciplina codicistica siffatta, peraltro integrata in passato dalla legislazione speciale, quale bisogno vi era di operare un intervento quale è quello che propone il Governo? E perché mai il ministro del Governo ombra tentenna (sì, è la parola giusta)? Il diritto, in particolare quello penale, è tutt'uno con la politica. Per esperienza di studio, è insensato limitarsi a studiare una disposizione senza comprenderne gli interessi (politici e, purtroppo, talora personali) che a essa soggiaciono. Ebbene, il punto è che la restrizione proposta dalla maggioranza di centro-destra alla disciplina delle intercettazioni piace anche agli esponenti del PD. E questo non per un motivo di natura giuridica e (non credendo in pieno nella buona fede del PD)di garanzie costituzionali al cittadino, ma per una questione di tutela della casta. Ci piace tanto utilizzare questo termine, facciamolo ancora una volta: attuare la limitazione proposta da Berlusconi in tema di intercettazioni significa non tanto salvaguardare la privacy del cittadino (che, se non ha nulla da temere, non ha paura nemmeno di essere intercettato), quanto piuttosto per permettere a chi, più o meno in alto, ne abbia interesse, di fare ancora una volta il proprio interesse. E questa è una cosa che non ha colore politico. Che piace un po' a tutti, trasversalmente.
Il mio totale appoggio, quindi, a IDV, che si dimostra, in questo ambito, l'unico partito "anti-casta" della scena politica italiana.

Anonimo ha detto...

Senza le intercettazioni non avremmo scoperto i crack finanziari che sono avvenuti in Italia,non avremmo scoperto Moggi e centinaia di altri reati.Potrei sembrare tragico ma vedo un forte attacco alla Democrazia su vari fronti,il problema è che gli italiani sembra abbiano perso la ragione (di Stato?) perchè i sondaggi danno in forte crescita il PDL e la fiducia personale nel Nano.

Saluti.

Francesco Tomasi
http://econopolis.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

Non si capisce come mai alla gente onesta, seria affidabile e pulita, delle intercettazioni telefoniche importi poco. Magari perchè se le intercettazioni riguardassero loro, non avrebbero niente da nascondere. Chi non ha nulla da temere non dovrebbe temere le intercettazioni. Semmai il contrario. Chi le teme e le vuol regolare sa che deve nascondere qualcosa e non gli va di finire prima o poi in padella....
Viva Di Pietro....che lo ha capito.