Elezioni Europee 2014

29 ottobre 2006

Lettera aperta ad Antonio Di Pietro


Ho assistito ai dibattiti organizzati per la Festa nazionale IDV quale militante del partito. Ahimè, quanta tristezza e vergogna ho provato nel vedere sul palco l’avvicendamento di uomini politici e sullo sfondo due ragazze belle e avvenenti adibite ad assistere gli autorevoli uomini politici e poi immobili, in piedi, a fare le belle statuine.
L’unica presenza femminile garantita alle donne, nell’ambito della manifestazione, è stata questa: vallette. Avrei pianto. Soprattutto perché dietro al palco spiccava la scritta “L’innovazione per l’Italia”. Di quale Innovazione si tratta?
Non c’è alcuna giustificazione a tale arroganza maschile , non è una dimenticanza da poco, considerato il dibattito politico nazionale e le leggi comunitarie sulle quote rose.
Il femminismo è storicamente superato? Credo che dovremmo riprendere ad esercitarlo perché sento tanto aria di involuzione. Come dice Umberto Eco stiamo andando a Passo di Gambero.
Quando l’Italia si adeguerà ai livelli europei in materia di rappresentanza politica femminile?
Si tratta di un cambiamento culturale radicale femminile e maschile che, appena possono, gli uomini politici italiani rinnegano, dal profondo del loro inconscio che continua ad immaginarci spose e vallette.
Con tanta tristezza,

Paola Manzan
Ferrara, 23-09-06

1 commento:

Anonimo ha detto...

Cara Paola,
purtroppo hai ragione da vendere!
Quella foto è davvero emblematica di una situazione terribilmente ingiusta.Se fossi una donna,probabilmente proverei una sensazione di saturazione.Saturazione di questa egemonia maschile,di questa inaccettabile esclusione delle donne.Il prototipo del politico è uomo,sessantenne,faccia conosciuta.E' questa tendenza che si deve spezzare,invertire!Servono volti nuovi,dunque persone nuove.Uso il termine "persone" perchè mi riferisco a uomini nuovi e a donne nuove.Perchè in Spagna il Congreso de los Diputados è composto al 50% da uomini e l'altro 50% da donne?Questo è segno di una normalità di un paese civile.Noi invece siamo l'esempio della anormalità,oserei dire della rozzezza di un grande paese,un grande paese incivile!Io ho un desiderio:che qui a Ferrara si possano trovare tante donne,tante giovani donne disposte ad impegnarsi in politica.E' da qui che parte il segno della svolta!Speriamo che qualcuna mi senta e che qualcuno non metta il bastone tra le ruote...