Elezioni Europee 2014

31 dicembre 2012

Replica dell'Italia dei Valori di Ferrara alle dichiarazioni dell'On. Bratti, in materia di rifiuti, apparse sulla Nuova Ferrara di domenica 30 dicembre

Sul Piano regionale dei rifiuti …...

L'On. Bratti, fresco di primarie, sulla Nuova Ferrara di domenica 30 dicembre accusa l'Assessore regionale all'ambiente Sabrina Freda di aver fatto solo dichiarazioni e non il Piano dei rifiuti.
Peccato per lui che, probabilmente a sua insaputa, quel Piano invece è in corso di elaborazione (secondo il percorso fissato dalla legge regionale 20/2000), che è già stato approvato l'atto di indirizzo, che il documento preliminare è stato presentato in oltre 10 incontri pubblici alla presenza di molti assessori e sindaci del suo partito e che, proprio in questi giorni, è all'attenzione del presidente della Regione Errani.


Sull'inceneritore di Parma ….

A sua insaputa, l'inceneritore di Parma è stato pianificato dal PD, partito che amministra la Provincia. Perché Bratti non ha detto ai suoi colleghi di partito che l'inceneritore di Parma (guarda caso di proprietà di Iren invece che di Hera ) era inutile?


Sulla discarica Crispa …..

A sua insaputa, la Provincia di Ferrara è amministrata dal PD. Perché non chiede alla peresidente Zappaterra di tenere nella massima considerazione il parere negativo di ARPA e quindi di non autorizzare l'ampliamento della discarica Crispa?

Ci auguriamo che l'Onorevole Bratti, se rimarrà in Parlamento (e membro della commissione Ambiente) per altri cinque anni, possa impiegare il suo tempo meglio di quanto abbia fatto fino ad ora per risolvere il problema dei rifuiti urbani che, oggetto di un semplice trattamento meccanico, diventano - secondo l'attuale normativa - rifuti speciali liberi di circolare su tutto il territorio nazionale e quindi di invadere anche la nostra provincia, come già accaduto con i rifiuti campani accolti alcuni mesi fa dalla discarica Crispa di Jolanda di Savoia.

Italia dei Valori Ferrara



29 dicembre 2012

Sulla vicenda della discarica Crispa di Jolanda di Savoia interviene l'Assessore regionale Sabrina Freda: "il mio compito è contrastare gli interessi che minacciano la tutela dell'ambiente".

"Le affermazioni dell'assessore Bellini non solo sono offensive, ma dimostrano di scarso interesse per l'ambiente. A questo proposito, mi corre l'obbligo di continuare a porre una domanda alla quale non ho ancora ottenuto risposta: perché si vuole a tutti i costi ampliare la capacità della Crispa per rifiuti che verranno da altre province e da altre regioni? Sostenere che l'ampliamento di 250.000 ton. della Crispa serva a rendere "più ecologica la discarica" è un insulto all'intelligenza dei cittadini, così come il tentativo di sottrarsi alle proprie responsabilità definendo "strumentalizzazione politica" domande a cui non si vuole rispondere. Arpa ha espresso e confermato il parere negativo su questo intervento, qualsiasi versione diversa è una mistificazione che poco si addice a chi riveste ruoli di governo, si tratti dell'assessore Bellini o della Presidente Zappaterra. Per concludere, il piano regionale di gestione dei rifiuti ha fissato nei suoi indirizzi fondamentali il superamento delle discariche e degli inceneritori per puntare su prevenzione e recupero, costruendo una filiera produttiva sostenibile e realmente "più ecologica". Certamente, questo non vieta a norma di legge di autorizzare nuove discariche o ampliamenti di quelle esistenti, ma procedere ignorando o riformulando il parere di Arpa, rischiando di inquinare la falda acquifera per seguire un'evidente logica di profitto, resta nei fatti una scelta insostenibile".

Ampliamento della discarica Crispa. Dalla Provincia un regalo milionario ad Area s.p.a. che ipoteca pesantemente l'ambiente e la salute dei cittadini.

Sulla discarica Crispa la Provincia di Ferrara ed il suo assessore all'ambiente Bellini non vogliono sentire ragioni e vanno avanti con il progetto di ampliamento in barba ai pareri negativi di Arpa e Regione.
Arriverà infatti nei prossimi giorni l'autorizzazione della Provincia che prevede l'aumento di 250 mila tonnellate di rifiuti speciali che verranno stoccati nella discarica di Jolanda di Savoia. Una decisione, quella della Provincia di Ferrara, a dir poco irresponsabile e che rischia di compromettere definitivamente la situazione ambientale nelle aree limitrofe alla discarica.
A nulla sono serviti i richiami alla cautela di Arpa e Regione rispetto ai rischi di inquinamento della falda derivanti dal “landfill mining”, così come non sono stati ascoltati i residenti che opponendosi all'ampliamento della discarica rivendicano con forza il loro sacrosanto diritto alla salute ed a un ambiente più pulito.
La determinazione della Provincia di Ferrara a voler chiudere la partita nel giro di pochi giorni, evidenzia la volontà di fare un regalo milionario ad Area s.p.a. che grazie al business dei rifiuti potrà chiudere i buchi di bilancio al prezzo, tuttavia, di una pesante ipoteca sull'ambiente e sulla salute dei cittadini.
Ci auguriamo che il clima festivo non contribuisca a far passare inosservata agli occhi degli abitanti di Jolanda di Savoia e dei Comuni limitrofi la scelta della Provincia di autorizzare l'ampliamento della discarica Crispa, ma che al contrario ci sia una forte mobilitazione popolare in difesa dell'ambiente e della salute.

Italia dei Valori - Lista Di Pietro - Ferrara

24 dicembre 2012

L'unico augurio possibile: dimenticare l'agenda Monti

Buon Natale a tutti i cittadini onesti di questo Paese, che sono tantissimi anche se contano pochissimo. Chi se ne intende dice che questo è il Natale più triste nella storia della Repubblica italiana. Non si devono essere sprecati molto per capirlo: basta uscire per le strade e vedere cosa succede nei negozi.
E’ il bianco Natale che mette allegria, non certo questo Natale in bianco.
Il professor Monti, nella sua bella conferenza stampa di propaganda elettorale, si è ben guardato dal citare i dati che fotografano il Paese reale. Nemmeno Berlusconi il piazzista era mai arrivato a violentare così la verità, addomesticando le cifre e nascondendo i dati scomodi.
Visto che il professore è distratto, perché deve occuparsi della sua campagna elettorale, quei dati glieli ricordiamo noi. Il debito pubblico ha sfondato i 2000 miliardi di euro: in un anno ha accumulato 102,304 miliardi in più rispetto allo scorso anno. Peggio di quel che aveva fatto Berlusconi. Il Pil è calato del 2,4%, cioè sei volte di più di quello che aveva previsto il governo a inizio anno. Per il 2013 l’Ocse prevede un ulteriore calo tra l’1 e l’1,5%, quindi non dello 0,2 come avevano detto, nel paese della favole, Monti e Passera.
La produzione industriale è scesa del 5,2%: una catastrofe. La pressione fiscale è passata dal 42,5% all’attuale 44,7% e l’anno prossimo sarà al 45,3%. Non ci vuole un professore per capire che così non respirano né le famiglie né le imprese. E infatti il gettito IVA è diminuito del 2% secondo gli stessi dati diffusi dal governo. E i consumi sono precipitati del 4,8%. I salari sono cresciuti dell’1,4%, cioè stanno sotto all’inflazione dell’1,8%.
La disoccupazione è passata dall’8,5% dell’anno scorso al 10,8%, e tra i giovani si moltiplica fino al 36,5%. Secondo questi dati, i disoccupati in Italia sono diventati tre milioni. Però non tengono conto di chi il lavoro non lo cerca più, né dei cassintegrati, che sono circa 610mila. Per un totale di oltre un miliardo di ore di cassa integrazione nel 2012, con una perdita economica per ogni lavoratore di circa 5000 euro.
Sommando tutte le voci si arriva a 4,7 milioni di persone tra disoccupati reali e cassintegrati. Ma sono dati provvisori: nelle aziende in crisi sono a rischio immediato altri 300mila posti di lavoro. La conseguenza di tutto ciò ha un nome odioso che Monti, infatti, evita di pronunciare: povertà. Gli italianiin questo anno di agenda Monti hanno vissuto grazie ai loro risparmi, e ne hanno bruciato circa il 64%. Per il Censis due milioni e mezzo di famiglie hanno dovuto vendere oro e altri “gioielli di famiglia”. La Caritas dice che il 33,3% della popolazione ha dovuto ricorrere, in qualche modo, all’assistenza caritatevole. Secondo Save the Children il 22,6% dei bambini italiani è a rischio povertà.
Mi scuso per aver reso, con queste cifre, ancor meno lieto il Natale a chi mi legge ma credo che, se vogliamo farcela, dobbiamo guardare in faccia la verità e non nasconderla come faceva Berlusconi e continua a fare Monti. Oggi la realtà ha un brutta faccia: quella di una recessione che è già quasi depressione, quella dell’assenza di speranza per milioni e milioni di persone. C’è un solo modo per iniziare a risalire la china ed è cestinare l’agenda Monti e ricominciare con il progetto che ci vede al fianco di Antonio Ingroia. Oggi, senza allegria, io e l’Italia dei Valori possiamo solo augurarvi e augurarci che per il Natale prossimo di quell’agenda, che ha seminato solo povertà e disperazione, si sia perso anche il ricordo.
Auguri sinceri a tutti.

Antonio Di Pietro

23 dicembre 2012

Il caso della discarica Crispa di Jolanda di Savoia arriva in Europa grazie a IDV.

L’europarlamentare IdV Andrea Zanoni: “Bloccare subito il progetto”

La Regione Emilia Romagna e l’Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente (Arpa) sono contrarie all’ampliamento della discarica Crispa. La Provincia di Ferrara, invece, vuole andare avanti con il progetto. L’Europarlamentare IdV Andrea Zanoni: «Bloccare subito il progetto in linea con il parere dell’ARPA e le Direttive UE».
Il 17 dicembre scorso, in una Conferenza di Servizi tenutasi presso l’Ufficio Ambiente della Provincia di Ferrara ha dato via libera alla Valutazione di Impatto Ambientale (Via) che contiene l’autorizzazione di inizio lavori per la Grande Crispa, cioè l’aumento di capacità di smaltimento per 250mila tonnellate di rifiuti speciali della discarica di Jolanda di Savoia. Alla firma del documento erano presenti la Provincia di Ferrara, i Comuni di Jolanda e Copparo, il Consorzio di bonifica, l’Asl, l’Atesir e l’ARPA.
Il 29 ottobre, l’Arpa ha espresso parere negativo al landfill mining, che riguarda il primo lotto, ovvero la parte più vecchia della discarica risalente agli anni ’80 quando i rifiuti non venivano separati in base a pericolosità e tossicità. Questa pratica consiste nell’asportare tramite escavazione i materiali depositati al fine di ricavare volumi utili a futuri nuovi depositi.
Nella relazione, l’Arpa ha sottolineato che il beneficio ambientale che si otterrebbe da un intervento di rimozione dei rifiuti sarebbe molto basso a fronte di un elevato rischio di alterare l’eco-equilibrio.
Andrea Zanoni, eurodeputato IdV e membro della Commissione Envi Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare ha affermato: «Il progetto così come presentato mette a serio rischio di contaminazione la falda acquifera, soprattutto nell’ipotesi che i rifiuti si trovino a bagnomaria, ovvero sotto il livello della falda perché la loro movimentazione potrebbe comportare il rilascio di ingenti quantità di percolato attualmente rinchiuse in potenziali sacche formatesi negli anni».
L’Arpa, nella relazione, ritiene che il rimaneggiamento dei rifiuti potrebbe determinare un inquinamento maggiore di quello attualmente rilevato che è stato dimostrato lieve ed accettabile dal punto di vista della sostenibilità ambientale.
«Fino a quando non saranno esclusi tutti i rischi per la salute dei cittadini e per l’ambiente – conclude Zanoni – non dovrà essere dato il “via libera” ad alcun progetto di ampliamento. L’Italia è già stata messa in mora per aver violato ripetutamente la Direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE che fissa le regole per la protezione dei bacini idrici e delle falde acquifere. A marzo scorso la Commissione europea ha inviato, infatti, un parere motivato all’Italia per chiedere il rispetto della normativa essendo il nostro Paese inadempiente. Questo progetto aggraverebbe anche la situazione dell’Italia in merito alla procedura di infrazione in atto per la violazione della Direttiva Acque. Nel caso di rilascio dell’autorizzazione da parte della Provincia di Ferrara non perderei un minuto a denunciare il tutto alla Commissione Europea perché credo che ci sarebbero delle violazioni non solo alla Direttiva Acque, ma anche alla Direttive su Discariche e Rifiuti».

19 dicembre 2012

Buona fortuna!

Auguriamo buona fortuna ai consiglieri Sasso e Rorato che hanno deciso di lasciare l’Italia dei Valori. Non entriamo nel merito delle motivazioni che hanno determinato la loro fuoriuscita dall’IDV ma ci limitiamo a ricordare che coerenza vorrebbe vedere i due tranfughi dimissionari anche dai rispettivi ruoli elettivi avendo nel 2009, all’atto dell’accettazione della candidatura nelle liste dell’Italia dei Valori, aderito al codice etico del Partito che prevede, tra l’altro, le dimissioni dalle cariche elettive ed amministrative in caso di cambio di casacca.

Italia dei Valori di Ferrara

16 dicembre 2012

L'IDV resiste e riparte!


Un congresso per rifondare il partito da tenersi probabilmente a settembre. E' l'annuncio fatto dal leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro durante il suo discorso all'assemblea generale a Roma. Di Pietro ha rivendicato le battaglie fatte in questi anni e l'orgoglio di continuare ad essere l'unica forza che si è opposta prima a Berlusconi, poi a Monti, con l'obiettivo di difendere le fasce più deboli della popolazione; per assicurare a tutti il diritto all'istruzione, alla sanità pubblica, alle pensioni. Per questo ci hanno colpito, per questo vogliono isolarci. Perché siamo scomodi. ”L’Italia dei Valori – ha annunciato Di Pietro – ci sarà. Ci saremo alle prossime elezioni soli o ben accompagnati, ma ben accompagnati". Poi ha ricordato due date del calendario del partito: il 27 dicembre l'esecutivo nazionale per la "scelta finale" sulle alleanze alle elezioni e il 4 gennaio il deposito del simbolo.
Ad aprire l'assemblea dal palco del Marriott Hotel è stato il portavoce IdV Leoluca Orlando. "Siamo pronti a presentarci alle elezioni politiche con il nostro simbolo", ha dichiarato, "possiamo togliere la sigla Idv o il nome di Di Pietro ma deve restare il nostro simbolo, il gabbiano". Bene le alleanze con altre forze, ha ribadito Orlando, "ma il nostro partito non deve cessare di esistere". "Siamo in presenza di un omicidio politico che riguarda Italia dei Valori non Antonio Di Pietro - ha attaccato Orlando -. Si usa Di Pietro per distruggere un patrimonio di valori. Dobbiamo essere tutti uniti per evitare questo omicidio. Pensate il sorriso di Berlusconi, di Casini se noi dovessimo essere morti e seppelliti". "Fino alla fine perseguiremo un accordo con il Pd", ha detto ancora Orlando, osservando però che "il Pd non è è più libero di stare con noi perché condizionato dall'agenda Monti, Bersani non ha paura della concorrenza di Berlusconi ma di quella di Monti".
Un richiamo all'unità è arrivato anche dal presidente dei senatori dell’Italia dei Valori. Felice Belisario, durante il suo intervento, ha sottolineato che “solo il gioco di squadra ci consentirà di compattarci, e oggi la squadra si è ricompattata. Forse abbiamo commesso qualche errore ma con consapevolezza e orgoglio ripartiamo tutti da Antonio Di Pietro e dalla base che è orgogliosa del nostro progetto”.
Belisario ha rivendicato i cinque anni di opposizione in Parlamento. “Un’opposizione mai consociativa o pregiudiziale, ma sempre sui contenuti”.
Un'assemblea affollata, come ha evidenziato il presidente dei deputati Idv Antonio Borghesi: "La grande affluenza all'Assemblea nazionale dell'Idv ci rende tutti ancora più consapevoli dell'importanza del momento e della voglia di partecipazione e impegno del popolo Idv. Lavoriamo per una coaliazione di centrosinistra che comprenda anche l'Idv per le battaglie di questi dieci anni e per quelli che verranno. Continueremo a batterci per contribuire a rendere l'Italia un Paese migliore basato su equità, etica e legalità", ha dichiarato Borghesi.




24 novembre 2012

Crispa: Zappaterra e Di Martino derubricano il dibattito sull'ampliamento della discarica e le posizioni di I.D.V. a semplice scontro partitico. In realta' il problema e' serio e va affrontato nell'interesse dei cittadini.

Sulla questione della discarica Crispa evidentemente c'è chi la vuole buttare in “caciara”, anzichè affrontare seriamente il problema e nell'interesse dei cittadini.
La presidente della Provincia Zappaterra prima e il consigliere provinciale del PDL, Di Martino ora, liquidano la posizione di contrarietà all'ampliamento della discarica gestita da AREA s.p.a. come una ripicca dell'Assessore regionale all'ambiente ed una scaramuccia dovuta ai difficili rapporti tra IDV e PD in provincia di Ferrara.
Colpisce la pochezza delle argomentazioni addotte dalla Zappaterra e da Di Martino che denotano da un lato la volontà di derubricare la preoccupazione e l'attenzione ai problemi dell'ambiente a semplice scontro partitico, dall'altro di non riconoscere all'Italia dei Valori il diritto di esprimere la propria posizione su un tema, quello della discarica della Crispa, estremamente serio e fortemente sentito dalla popolazione.
L'Italia dei Valori non si farà condizionare da “sparate” giornalistiche che tendono unicamente a delegittimare la sua azione politica e terrà sotto pressione gli amministratori locali competenti affinché le loro scelte avvengano unicamente nell'interesse della collettività e dell'ambiente.

La Segreteria provinciale Italia dei Valori Ferrara

23 novembre 2012

L'IDV aderisce allo sciopero del 24 novembre per la difesa della scuola pubblica.

“Allo Sciopero della Scuola, previsto per il prossimo sabato 24 novembre, aderirà anche l’IDV Emilia Romagna.” Ad affermarlo in una nota è la responsabile del dipartimento scuola e istruzione, Susanna Tasso. “Saremo anche noi a fianco degli studenti – prosegue la Tasso – per difendere il diritto all’istruzione per tutti e non solo per chi se lo può economicamente permettere e ci saremo anche per tutelare le condizioni salariali e contrattuali dei lavoratori. Bisogna reagire al “regime montiano” che sta massacrando le nuove generazioni culturalmente ed economicamente allargando ancora di più la forbice della disuguaglianza sociale.”

Ufficio Stampa IDV Emilia Romagna

Discarica Crispa, scontro in Regione.


da Estense.com del 22.11.12

L’Idv contro la Zappaterra: “Gli unici ad avere il diritto di chiedere chiarimenti sono i cittadini”

“Sull’ampliamento della discarica di Crispa gli unici ad avere il diritto di chiedere chiarimenti sono i cittadini di Jolanda di Savoia e di tutto il ferrarese, altro che la Zappaterra”. È quanto afferma il consigliere regionale IdV, Sandro Mandini, in merito alle dichiarazioni della presidente della Provincia di Ferrara.
“Per questo – spiega Mandini – a nome loro l’Italia dei Valori ha deciso di interrogare la Regione e chiedere spiegazioni in merito allo strappo della Presidente Zappaterra sul Piano Regionale per la gestione dei rifiuti e alla decisione di procedere con l’escavazione della discarica e l’utilizzo dei rifiuti attualmente depositati, ovvero la cosiddetta procedura di lanfill mining (LFM) già indicata come pericolosa e inutile dall’Arpa, altro che le dichiarazioni del presidente di Area, Gadda”.
Incalza l’esponente IdV: “qui c’è in ballo la salute della comunità locale oltre a quella del territorio e la valutazione contraria dell’Arpa è chiara come riportato anche nel verbale della Conferenza dei Servizi, quindi il presidente di Area mente sapendo di mentire”.
Secondo l’Agenzia regionale, infatti, con questa procedura si ‘apporterebbe un beneficio ambientale ridotto rispetto ad un elevato rischio di alterare l’eco-equilibrio’ e, come se non bastasse, ‘essendo la falda abbastanza superficiale’ i rifiuti potrebbero essere immersi nella falda, o a contatto della stessa, e il loro rimaneggiamento potrebbe determinare un inquinamento maggiore.
“A noi dell’Italia dei Valori – conclude Mandini – sembra chiaro, quindi, che la Zappaterra e Area se ne infischino della salute dei cittadini, cercando di ammantare il suo menefreghismo con basse speculazioni politiche contro l’Assessore Freda e la Regione. Se per accanimento la Zappaterra intende voler tutelare persone e territorio ad ogni costo allora sì, saremo accanitamente dalla parte dei cittadini e dell’ambiente. Mi chiedo cosa ne pensino dello spericolato atteggiamento della loro conterranea i miei colleghi ferraresi in assemblea legislativa e presenti in giunta”.

20 novembre 2012

Discarica Crispa: bene l'Assessore regionale Freda. L'ampliamento della discarica non s'ha da fare.

L'Italia dei Valori condivide e sostiene il no all'ampliamento della discarica Crispa espresso dall'Assessore regionale all'Ambiente, Sabrina Freda. Un no che già in passato é stato ampiamente motivato dalla Regione Emilia Romagna e che ora viene rafforzato dal parere negativo dell'Arpa che paventa il rischio di inquinamento della falda acquifera in caso di “rimaneggiamento” dei rifiuti depositati presso la discarica di Jolanda di Savoia.
Non si capisce allora perché la Provincia di Ferrara voglia a tutti i costi dare il via all'ampliamento della discarica, ignorando il parere di Arpa e Regione. Un atteggiamento, quello dell'Amministrazione provinciale, che denota scarso rispetto istituzionale verso la Regione Emilia Romagna e l'Arpa e soprattutto nessuna attenzione per la legittima richiesta dei cittadini di Jolanda di Savoia di vivere in un ambiente più pulito.
E' lecito quindi domandarsi quali siano gli interessi economici che fanno anteporre il progetto di ampliamento della discarica all'esigenza di tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini.
Va ricordato che in materia di rifiuti la Regione Emilia Romagna ha avviato l'elaborazione del Piano Regionale e pertanto la valutazione del sistema di gestione dei rifiuti prodotti dal territorio della provincia di Ferrara dovrebbe essere effettuata nell’ambito della programmazione regionale di area vasta che prevede lo smaltimento in discarica come ultima opzione; la Provincia di Ferrara, da parte sua, ha scelto autonomamente di autorizzare nuovi ampliamenti senza il benestare della Regione e nonostante sia in corso l'elaborazione del Piano.
Peraltro, la provincia di Ferrara è al penultimo posto nella graduatoria regionale per percentuale di raccolta differenziata e pertanto la gestione dei rifiuti in questo territorio andrebbe completamente rivista in un'ottica di sostenibilità. 
Non sembra che l'ampliamento della discarica Crispa, con ben 250 mila tonnellate di rifiuti speciali, vada in questa direzione.

La Segreteria provinciale Italia dei Valori di Ferrara

15 novembre 2012

Male non fare, paura non avere ....

Per l’ennesima volta nel corso di due mesi il Segretario Regionale dell’Italia dei Valori Emilia Romagna, Silvana Mura è stata messa alla gogna. Una persona, prima ancora che un esponente politico, di cui tutti noi conosciamo lo stile di vita, la profonda dedizione e l’assoluta integrità morale, etica e politica. Le giornate passate a lavorare per il partito, per metter su una struttura che potesse valorizzare quanti, come noi, volevano fare politica dal basso con passione e nel rispetto di principi e valori che rischiavano di sparire dopo gli scandali della prima repubblica. Le ore interminabili passate a ‘chiudere i cerchi’ perché tutto quadrasse al millesimo in qualsiasi situazione, fosse un’iniziativa, il deposito delle liste elettorali o la raccolta firme. Nottate impegnate fianco a fianco di militanti e iscritti dove non esistevano né galloni né gerarchie ma solo tanto lavoro da spartire (e non altro) per garantire sempre il risultato migliore possibile. Ecco chi è Silvana Mura. Oggi la sua colpa è quella di essere un deputato della Repubblica, di essere Tesoriera Nazionale dell’IdV e di essere stata eletta Segretario Regionale in Emilia Romagna. In poche parole, la colpa è quella di essere un’attivista politica! Allora anche noi siamo colpevoli.
Lo siamo perché eletti, perché amministratori o dirigenti politici. Lo siamo perché iscritti ad un partito e perché crediamo che il diritto di ogni cittadino sia quello di impegnarsi in prima persona per migliorare le cose. Non solo un diritto ma un dovere sacrosanto perché per garantirci tale libertà centinaia di migliaia di persone hanno dato la vita, a difesa di un ideale, a sostegno di una causa. Silvana Mura ha dimostrato di credere fermamente in questi principi e ha abbandonato un’attività imprenditoriale privata per dedicarsi interamente ad un progetto, ad un sogno che ha coinvolto milioni di cittadini: quello di un’Italia più giusta, più equa, in una sola parola, onesta! 
Purtroppo, però, non le è bastato aver dato tutta se stessa per l’Italia dei Valori, per i suoi militanti e per il suo progetto. No, perché chi osa cambiare le cose, chi osa esporsi in prima persona per cercare di migliorarle è condannato a ricevere attacchi e insulti, additato come il primo dei banditi! E per tutti, meno che per noi, non valgono più le spiegazioni. Non vale essersi trovati con il ‘cerino in mano’ a causa di persone nelle quali era stata riposta fiducia, forse ingenuamente ma in buonafede. Non vale aver dovuto costruire un partito da zero con grandi sacrifici e averlo dovuto portare avanti per anni contando solo sulle proprie forze. Non vale aver rispettato le regole in maniera ferrea, né aver sempre voluto valorizzare ogni militante e simpatizzante. Non vale nemmeno aver cercato di dimostrare, carte alla mano, la totale estraneità ai fatti che le continuano a contestare in maniera strumentale. Non vale più nemmeno il motto del Presidente Di Pietro “male non fare, paura non avere” perché non basta più essere stati corretti e onesti. Adesso basta! 
Abbiamo assistito ad uno stillicidio che Silvana Mura non merita e che nemmeno noi dell’Italia dei Valori meritiamo. Siamo convinti della sua completa onestà, non per partito preso ma perché ne conosciamo la profonda correttezza e intransigenza con le quali regola, per prima, la propria vita. 
A lei, in quanto persona ed esponente politica, vogliamo rivolgere la nostra più profonda solidarietà per gli attacchi infamanti che sta ricevendo e confermarle piena fiducia e pieno sostegno non solo umani ma anche politici.

Firmato da 219 iscritti dell'Italia dei Valori Emilia Romagna

09 novembre 2012

Vogliono screditare l'unica forza politica che si oppone al sistema dei poteri forti ed al governo Monti: l'Italia dei Valori.

Dispiace deludere chi vuole vedere morta e sepolta l’Italia dei Valori, ma nel Partito non c’è alcun terremoto. La leadership di Antonio Di Pietro non è assolutamente in discussione, anzi, mai come ora c’è bisogno della sua guida e del suo impegno.
La vergognosa campagna mediatica orchestrata contro l’Italia dei Valori ed il suo leader sta a dimostrare che vi è l’ordine d’alto di zittire e screditare l’unica forza politica che, tanto in Parlamento, quanto nelle piazze, si è battuta con determinazione contro i poteri forti che hanno consentito la trattativa Stato-mafia, contro i privilegi della casta e, per ultimo, contro le scellerate politiche del governo Monti. Per queste ragioni, PDL, PD e UDC stanno confezionando una legge elettorale che mira a tenere fuori dal Parlamento l’Italia dei Valori e le altre forze politiche che si sono opposte al governo dei tecnocrati e dei banchieri.
A tutto questo si aggiunge la macchina del fango avviata da una certa informazione, evidentemente al soldo di chi vuole togliere di mezzo un partito scomodo come è l’Italia dei Valori.
Antonio Di Pietro, di fronte alle infamanti accuse che non solo colpiscono la sua persona ma anche migliaia di militanti che credono in lui, è costretto ancora una volta a smentire le tesi dei detrattori pubblicando sul sito dell’Italia dei Valori sentenze, visure catastali e ogni altro documento utile a ristabilire la verità. Un’operazione trasparenza, quella dell’Italia dei Valori, più unica che rara se si guarda a ciò che fanno, o meglio non fanno, gli altri partiti e leader politici.
Chi dice che all’interno dell’Italia dei Valori c’è scarsa trasparenza ed una gestione verticistica afferma il falso; e lo fa o perché non conosce a fondo il Partito nel quale milita oppure perché animato da mala fede. Mai una volta, qui a Ferrara, si è vista l’ingerenza del partito nazionale nelle scelte a livello locale dell’Italia dei Valori, sia per quanto riguarda le candidature, i programmi e le alleanze. Tutto è stato deciso con la massima autonomia, seppur nel solco dei valori ispiratori del Partito.
Indubbiamente è necessario migliorare i meccanismi di selezione del gruppo dirigente e dei candidati, al fine di sbarrare la strada agli opportunisti ed ai disonesti e di valorizzare le persone competenti e perbene. Ma questa è un’esigenza comune a tutti i partiti, non solo dell’Italia dei Valori.
In questi giorni all’interno del Partito è in atto un serrato dibattito sul futuro dell’Italia dei Valori e soprattutto su come si possa dar voce e rappresentanza ai milioni di cittadini delusi dalla politica e che per tale ragione disertano le urne. E’ questa la nuova sfida che l’Italia dei Valori si prepara ad affrontare nel prossimo futuro. Ecco allora che si è avviato il cantiere per un’idea nuova di Partito, sempre più vicino alla gente e mai disposto agli inciuci ed ai compromessi al ribasso. Il tema delle alleanze (Grillo sì, Grillo no, PD sì, PD no) per è per l’Italia dei Valori secondario come lo è per la gente comune che vede in questo incomprensibili alchimie che non servono a risolvere i problemi del Paese ma solo a garantire la sopravvivenza di una specie parassitaria, molto dannosa per la collettività, che si chiama “partitocrazia”.
E’ possibile che a seguito di questa fase di rilancio e di rinnovamento dell’Italia dei Valori, ci sia qualcuno che uscirà dal Partito e che prenderà altre strade ma questo è nell’ordine naturale delle cose. L’Italia dei Valori ha un suo programma politico e non intende rinunciarvi. Se troverà altri compagni di viaggio disposti a condividerlo ed a lottare per vederlo realizzato, saranno i benvenuti, altrimenti l’Italia dei Valori non è affatto spaventata dalle battaglie solitarie, certa che al suo fianco ci saranno i cittadini.

Segreteria provinciale Italia dei Valori di Ferrara

02 novembre 2012

Caro Beppe, facciamo paura perchè siamo nel giusto.

Caro Beppe,
hai visto che casino sta venendo fuori a seguito della mia intervista di questa mattina su Il Fatto Quotidiano? E, soprattutto, del tuo successivo post in cui hai affermato che mi vedresti bene a fare il Presidente della Repubblica? “Troppa grazia Sant’Antonio”, direbbe mia sorella Concetta. E non mi pare proprio il caso di insistere. Però, il tuo paradosso ha certamente colto nel segno, se è vero, come è vero, che si è scatenato il mondo intero contro di noi.
Tutto l’establishment istituzionale ce l’ha con te per la tua proposta che reputano oscena. E, buona parte dei dirigenti “nominati” del mio partito, questi sì graziati da Sant’Antonio, se la sta facendo sotto temendo che una rinnovata accoppiata fra me e te metterebbe fuori automaticamente i riciclati, che pure si sono infilati nell’Italia dei Valori. Stiano tranquilli e sereni coloro che in Italia dei Valori ci sono venuti e ci stanno per amore e per passione di questo partito e di tutto il lavoro che abbiamo fatto insieme in questi anni (Travaglio in un esemplare editoriale di ieri ne ha fatto una sintesi meditata). Io non abbandonerò mai la nave IdV e rimarrò al suo comando fino alla fine, ovvero fino a quando non troveremo insieme una persona che lo farà con altrettanto amore e passione.
Certo, tutti quelli che nell’IdV, fino ad oggi, ne hanno approfittato e speravano di poterne approfittare ancora per riciclarsi, con abili manovre di trasformismo politico, fanno bene ad essere preoccupati. Perché sono effettivamente arrivati al capolinea all’interno del partito. E’ bene che costoro si preparino a traslocare altrove, giacché il Congresso prossimo venturo che ci aspetta non è, né può essere, riservato solo agli amici e agli amici degli amici. Insomma, a coloro che portano un mucchietto di tessere ogni tanto solo per assicurarsi una ricandidatura e una poltrona, sfruttando il lavoro e lo sforzo dei tanti, tantissimi militanti e dirigenti perbene che hanno fatto il loro dovere civico dentro il partito.
A costoro ribadisco: state sereni che l’IdV continuerà ad esistere e a lottare per le proprie battaglie di legalità e democrazia nel nostro Paese. Nessuno ha intenzione di ammainare la bandiera! Certo, quanto prima, e sicuramente in occasione del Congresso, toglieremo anche il mio nome dal simbolo ma questo solo perché, una volta eliminate le mele marce e i tanti “mosconi verdi” che erano saliti sul nostro carro, saremo tutti in grado di camminare a testa alta senza più il pericolo di coltellate alle spalle.
Quanto alla mia intervista di questa mattina su Il Fatto Quotidiano, i “soliti soloni”, soprattutto quelli presenti all’interno dell’IdV, mi chiedono di smentirne il contenuto e di rettificare il mio pensiero. E perché? Che cosa ho detto di male? Ho solo segnalato che l’azione di killeraggio politico in corso, su vari fronti, ai danni dell’IdV (da ultima quella realizzata da chi a Report ha dato informazioni false e documenti parziali e farlocchi, traendo così in inganno anche la sua conduttrice) sta scientemente delegittimando la nostra forza politica. Questo, allo specifico scopo di voler impedire al partito di raggiungere il quorum del 5% e così farlo restare fuori dal Parlamento nella prossima legislatura. Una riprova? Ebbene, in Parlamento stanno approvando una legge elettorale che prevede lo sbarramento del 5%, ad hoc solo per noi giacché per i partiti che si presenteranno all’interno della coalizione lo sbarramento è ridotto al 4% e per la Lega è previsto un diverso sbarramento se lo supera in almeno tre regioni e cioè quelle del Nord.
E’ evidente, quindi, che il regime partitocratico e dei poteri forti vuole che non ci sia più nemmeno una forza di opposizione all’interno del Parlamento e IdV ha dimostrato di sapersi opporre all’interno e fuori del Parlamento sia nei confronti del Governo Berlusconi che del Governo Monti. Nel corso dell’intervista ho poi aggiunto che – nel deprecato caso in cui l’IdV non dovesse riuscire a superare lo sbarramento del 5% (ma io e tutti noi dobbiamo batterci a morte per riuscirci) – mi auguravo, e mi auguro, che almeno in Parlamento ci possano andare tante persone perbene che ho visto nascere e crescere attorno al Movimento 5 Stelle. Sono ragazze e ragazzi puliti che, stufi pure loro, come noi, di stare ad aspettare che chi sta al Governo pensi un po’ al bene comune, si stanno rimboccando le maniche per occuparsi direttamente loro della cosa pubblica.
Una riprova? Guardate cosa è successo alle recenti elezioni siciliane: noi di IdV purtroppo non ce l’abbiamo fatta, ma quelli di M5S sì. Ed è un bene per la Sicilia che almeno loro ci siano riusciti ad entrare nel Consiglio regionale: così almeno ci sarà qualcuno che potrà controllare, informare e denunciare pubblicamente ciò che faranno i sempre soliti noti. E mi riferisco cioè a coloro che, durante la recente campagna elettorale, hanno fatto finta di correre l’uno contro l’altro, ma che da domani torneranno a governare insieme, ripetendo il copione di prima.
Caro Beppe, insomma e in conclusione: come mai una mia sola semplice e sincera intervista per elogiare il buon lavoro dei militanti di M5S e il tuo post di solidarietà alla mia persona hanno scatenato tanta preoccupazione? In fondo, io e te non ci siamo nemmeno sentiti, né parlati in questi giorni e men che meno abbiamo concordato, come invece qualcuno vorrebbe far credere, ciò che pubblicamente abbiamo affermato singolarmente. Sappiamo bene, tutti e due, che l’IdV e il M5S probabilmente andranno ognuno con il proprio simbolo al prossimo appuntamento elettorale. Ma ciò non toglie che sento il bisogno di ribadire il mio pensiero: rispetto ai tanti politici di professione, che hanno rovinato l’Italia in tutti questi anni, è un bene per il Paese che sia scoppiata la reazione della società civile. Una reazione che anche tu, Beppe, anzi soprattutto tu in questo periodo, hai saputo amalgamare e rappresentare.

Antonio Di Pietro

26 ottobre 2012

Continua la raccolta firme dell'italia dei valori per i quattro referendum su tutela dei lavoratori, abolizione della diaria ai parlamentari e dei rimborsi elettorali. Il calendario dei prossimi banchetti.

L'Italia dei Valori continua a raccogliere le firme per la proposta di quattro referendum per la tutela dei lavoratori e l'abolizione della diaria ai parlamentari e dei rimborsi elettorali ai partiti.
Questo il calendario dei banchetti organizzati a Ferrara dall'Italia dei Valori nei prossimi giorni:

Sabato 27 ottobre: piazza Trento Trieste, dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30;
Domenica 28 ottobre: piazza Trento Trieste, dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30;
Lunedì 29 ottobre: piazza Travaglio (area mercato settimanale), dalle ore 10 alle 12.30.

Si ricorda inoltre che è possibile firmare per i referendum anche presso l'ufficio protocollo del Comune di Ferrara in piazza Municipale dal lunedì al venerdi dalle ore 9 alle 13, il martedì e il giovedi dalle 15 alle 17.

Ufficio stampa Italia dei Valori di Ferrara

19 ottobre 2012

L'On. Silvana Mura a Ferrara per sostenere la campagna referendaria dell'Italia dei Valori

E’ partita anche a Ferrara la campagna referendaria 2012: quattro i quesiti proposti da Italia dei Valori, due per il lavoro e i diritti dei lavoratori e due contro i privilegi della casta.
Sabato 20 Ottobre, in piazza Trento Trieste, alle 18.00, a sostenere l’iniziativa a fianco dei militanti saranno presenti la Segretaria regionale, On. Silvana Mura e la Coordinatrice provinciale di Ferrara, Susanna Tasso.
 “ Saremo in piazza per ripristinare l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che imponeva alle aziende con più di 15 dipendenti di reintegrare i lavoratori licenziati senza giusta causa e per abolire l'art.8 della legge 138 varata da Berlusconi che altro non è se non una manomissione del contratto Collettivo Nazionale.
Attraverso uno strumento di democrazia diretta, i cittadini potranno fare di questa battaglia, una battaglia di civiltà per il ripristino dei diritti fondamentali di tutti i lavoratori: diritti individuali e diritti collettivi che non si contrappongono certo allo sviluppo, ma che fanno anzi parte di esso.
 Ma saremo in piazza anche per abolire i rimborsi elettorali ai partiti e la diaria dei Parlamentari perché in tempi di spending review, tra tagli e sacrifici per tutti, non si sopportano più i privilegi della casta. La politica deve tornare ad essere servizio, non privilegio.
 Sabato- continua Susanna Tasso - presso il gazebo in Piazza Trento Trieste, alle 18.00, sarà presente anche la nostra Segretaria regionale, On. Silvana Mura, da sempre attenta alle problematiche dei lavoratori e impegnata a garantire il riconoscimento ed il rispetto dei loro diritti.
 Questa ennesima mobilitazione è per la difesa e la garanzia dei nostri diritti, per il futuro dei nostri figli e del nostro paese, per questo auspichiamo che i cittadini rispondano all’appello con grande spirito di partecipazione democratica e con un ritrovato impegno civico”.

Ufficio stampa Italia dei Valori Emilia Romagna

14 ottobre 2012

L'Italia dei Valori al presidio dei lavoratori della “Berco” di Copparo in programma il 15 ottobre

Anche una delegazione dell'Italia dei Valori parteciperà al presidio organizzato dalle RSU di FIOM, FIM e UGL che si terrà domani, 15 ottobre alle ore 9.30, davanti ai cancelli della Berco di Copparo. L'Italia dei Valori fa proprie le preoccupazioni per il futuro dell'azienda e le richieste dei sindacati e dei lavoratori della Berco affinché il ministro dello Sviluppo Economico presti grande attenzione ad una crisi aziendale che potrebbe avere effetti devastanti sul tessuto economico e sociale dell'intera provincia ferrarese.
Le voci del probabile annullamento dell'incontro al Ministero previsto per il 17 ottobre suonano come una tragica beffa ai danni degli oltre 2000 lavoratori della Berco che vedono sempre più vicino lo spettro della chiusura dell'azienda.
Non c'è più tempo da perdere; è ora che il Governo ed il Ministro Passera affrontino con la dovuta determinazione la crisi della Berco e diano garanzia di continuità produttiva ed occupazionale per lo stabilimento copparese.

Italia dei Valori di Ferrara

12 ottobre 2012

l'Italia dei Valori dal 13 ottobre in piazza per la raccolta firme referendarie


Clicca qui per scaricare i volantini e diffondili!
Dal 13 ottobre e per circa tre mesi, l'Italia dei Valori raccoglierà le firme per la proposta di 4 referendum per dare maggiore tutela a lavoratori, per abolire la diaria ai Parlamentari ed i rimborsi elettorali a favore dei partiti politici. 
Quattro firme per dire: meno casta e più lavoro!

Vedi il calendario dei banchetti IDV in provincia di Ferrara nella sezione del sito dedicata alla raccolta firme (in alto a destra).

Per chi volesse collaborare alla raccolta firme o per informazioni può scrivere a:
info@italiadeivaloriferrara.it

Questa è la sintesi dei quattro quesiti referendari:

Quesito 1 (modulo giallo): ABROGHIAMO IL FINANZIAMENTO AI PARTITI

Cos’hanno fatto i partiti negli ultimi quarant’anni?
Si sono garantiti risorse economiche provenienti dalle tasche dei cittadini, ignorando la loro volontà. Dopo il referendum del 1993 (quando oltre il 90% degli italiani reclamò l’abrogazione del finanziamento pubblico) i partiti si limitarono, sfacciatamente, a modificare il nome con cui indicare questa cascata di denaro. Così si passò dal “ finanziamento pubblico” ai “rimborsi elettorali”.

Cosa vogliamo fare attraverso il referendum? 


Cancellare totalmente, senza se e senza ma, ogni forma di trasferimento di soldi pubblici ai partiti.

Una firma per dare precedenza ai bisogni dei cittadini rispetto ai vizi della Casta.

Quesito 2 (modulo rosa): ABOLIAMO LA DIARIA AI PARLAMENTARI

Cosa è accaduto fino ad oggi alla Camera e al Senato?
I parlamentari italiani si sono dotati di privilegi che ne fanno tra i più pagati al mondo. Occorre un taglio netto ai loro compensi, a maggior ragione in presenza delle difficoltà economiche che stanno strangolando gli italiani. È paradossale che politici tra i meno produttivi d’Europa restino super-pagati.

Cosa vogliamo fare attraverso i referendum?  
Azzerare la cosiddetta “diaria”, che di fatto rappresenta un’integrazione al compenso riconosciuto ai parlamentari: circa 3.500 euro al mese. Cancellare, inoltre, le norme che rendono l’indennità mensile esente da ogni tributo e ne impediscono il sequestro o il pignoramento.

Una firma per scardinare i privilegi della Casta parlamentare. 


Quesito 3 (modulo bianco):  RIPRISTINIAMO L'ART.18 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI

Cos’ha fatto il governo Monti-Berlusconi-Bersani-Casini?
Ha cancellato la norma che imponeva il reintegro del lavoratore licenziato senza giusta causa a fronte della sentenza di un giudice. Uno sfregio destinato a penalizzare tutti i cittadini onesti e limitarne i diritti. Un regalo agli imprenditori spregiudicati.

Cosa vogliamo fare attraverso i referendum?
Restituire allo Statuto dei Lavoratori l’art. 18 nella versione originaria, per rispettare i principi della Costituzione e rendere esigibili le decisioni della magistratura.

Una firma per impedire i licenziamenti facili, dei padri e dei figli.


Quesito 4 (modulo azzurro):  RIPRISTINIAMO I DIRITTI DEL CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO

Cos’ha fatto il governo Berlusconi?
Nell’agosto 2011, con un colpo di mano all’interno della finanziaria dettata dall’Europa, ha consentito agli accordi aziendali (o territoriali) di derogare ai contratti collettivi nazionali. E, con essi, a tutte le norme che regolano il lavoro: dalla disciplina delle man- sioni a quella dell’inquadramento professionale, dall’orario di la- voro ai licenziamenti.

Cosa vogliamo fare attraverso i referendum? 
Abolire le deroghe e ristabilire la certezza dei diritti minimi previsti dal contratto nazionale. A parità di condizioni devono esserci regole generali minime che valgano dovunque ed in tutti i luoghi di lavoro, men- tre la contrattazione aziendale deve accompagnare l’andamento dell’impresa.

Una firma per garantire in modo omogeneo diritti universali.

07 ottobre 2012

Anche l'I.D.V. di Ferrara dice NO alla fusione Hera Acegas-Aps. Comunicato congiunto con il Comitato Acqua Pubblica.

Siamo contro questa fusione perchè è contro l'esito referendario e radicalizza l’indirizzo della quotazione in Borsa e della presenza di soggetti finanziari nel settore dei Servizi Pubblici Locali.
Siamo contro questa fusione perché non c’è stato alcun dibattito pubblico: lavoratori e cittadini vengono lasciati all’oscuro e la richiesta di partecipazione dei comitati viene avvertita da Hera e AcegasAps come un ronzio fastidioso.
Siamo contro la fusione perchè da che mondo e mondo le fusioni significano esuberi di personale e licenziamenti dei lavoratori: ovviamente non avverranno subito ma dopo un anno o due quando nessuno parlerà della cosa. E' sempre avvenuto così quando si tratta di aziende già pubbliche e poi privatizzate.
La fusione è un processo privo di democrazia che esautora le istituzioni democraticamente elette, il processo è sostanzialmente determinato dall’iniziativa del management, col consenso informato di pochissimi esponenti delle pubbliche amministrazioni; la maggioranza dei consigli comunali e dei sindaci è chiamata a ratificare ex-post la decisione già presa - evidentemente con un preventivo avvallo del gotha politico-governativo. In futuro questo sarà il metodo decisionale di prassi, i cittadini ed i territori saranno sempre più estromessi, con la sospensione della possibilità di realizzare processi democratici.
Il patto di sindacato dei soci pubblici resterà al 51%, ma la componente dei comuni Emiliano Romagnoli scenderà al 42% circa. Continua il processo di diluizione nella governance dei comuni dell’Emilia Romagna, e di pari passo aumenterà il potere del management, del governo centrale e delle istituzioni finanziarie private che oggi determinano le politiche della Cassa Depositi e Prestiti, del mercato finanziario sia nella forma degli azionisti privati, sia come fornitori di credito. Sempre più nelle mani della speculazione finanziaria. Come se ciò non bastasse il managament di Hera Spa ha confezionato e consegnato ai Consigli Comunali una proposta di delibera relativa alla modifica dello Statuto del gruppo che sancisce di fatto la parificazione del Fondo Strategico Italiano agli Enti Locali nel Patto di Sindacato di Hera, preparandone così l’ingresso al posto dei Comuni stessi in una delle prossime vendite di quote azionarie a cui i Comuni saranno “obbligati” dalle difficoltà finanziarie, causate anche dal Governo con l’assoggettamento al Patto di Stabilità Interno. La modifica dello statuto prevede infatti all’art. 7 che il 51% della proprietà di Hera Spa NON debba più essere saldamente in mano SOLO agli Enti Locali (Comuni, Province o Consorzi di essi) ma veda anche la presenza di “altri Enti o Autorità Pubbliche”. Un modo per anticipare l’entrata futura del FSI addirittura nel capitale azionario soggetto al Patto di Sindacato, ovvero nella quota vincolata al possesso da parte del Pubblico del 51%.
Ma il Fondo Strategico Italiano NON può essere parificato ad un Ente Locale. NON ha alcun legame con le Istituzioni locali, NON è espressione della volontà dei cittadini di cui quelle Istituzioni sono garanti, NON ha alcun legame con il territorio.
Come saranno i SPL dopo la fusione? È facile prevedere che le bollette continueranno ad aumentare, non caleranno le perdite idriche, diminuiranno invece investimenti e manutenzione, e aumenterà invece il debito accumulato: 2 miliardi e 800 milioni di € dopo la fusione e saranno i cittadini a dover pagare.
Inoltre la preannunciata riorganizzazione aziendale si muoverà in direzione di una spinta di divisionalizzazione (specializzazione), cancellando le caratteristiche di multiutility e le Strutture Operative territoriali, minando ulteriormente il radicamento territoriale, a favore di uno spostamento dei poteri al centro. Di questa operazione soffriranno gli utenti, gli enti locali e i lavoratori. E allora non chiamateli più Servizi Pubblici Locali, che dopo questa operazione di fusione non saranno niente di tutto questo!
Ma qualcosa si muove: i comuni in queste settimane stanno mostrando inquiedtudine nella fase di votazione della delibera di fusione, e non tutti sono d’accordo. Se in alcuni casi la fusione ha subito un'approvazione a strettissima maggiora, altrove è stata bocciata - comuni di Formigine (MO), San Portico e San Benedetto (FC), Premilcuore (FC) e Rocca San Casciano (FC) Predappio e a Civitella di Romagna (FC), Porretta Terme (BO) – mentre a Bologna e San Lazzaro si teme per la tenuta della maggioranza.
E a Ferrara? Lunedì 8 ottobre alle 15,30 il consiglio comunale vota, mobilitiamoci! Diciamo NO all’ennesimo tentativo di mercificazione dei servizi idrici!
Si scrive acqua, si legge democrazia.

Comitato Acqua Pubblica di Ferrara
Italia dei Valori
Sinistra Ecologia e Libertà
Ecologisti - Reti civiche - Verdi europei,
Federazione della Sinistra,
Usb (Unione Sindacale di Base)


12 luglio 2012

Spending review nella scuola

Una scuola informatizzata, moderna, che sa usare le nuove tecnologie: è questo il progetto del ministro Profumo e del governo Monti che con il decreto legge 95 del 6 luglio 2012 sulla revisione della spesa pubblica hanno deciso l’iscrizione on line degli studenti delle scuole italiane, il registro e la pagella elettronici.Ma è stato un flop perché durante le prove scritte il software non era funzionante e successivamente ha procurato diversi affanni alle Commissioni impegnate a verbalizzare le operazioni d’esame e costrette ad interrompere in continuazione il loro lavoro.
Insomma la grande novità dell’Esame di Stato 2012 ha fatto cilecca e ha fatto rimpiangere il vecchio e collaudato software “Conchiglia”.
Perciò ben vengano le nuove tecnologie che sono in grado di snellire il lavoro e di recare vantaggi ma se i risultati sono quelli che si sono visti, forse sarebbe il caso di investire più risorse per migliorare l’efficacia dei prodotti che dovrebbero far uscire la scuola italiana dal Medioevo.
Ma si sa in Italia le contraddizioni sono la regola. Infatti se da una parte nel decreto legge sulla revisione della spesa pubblica si rilancia l’innovazione tecnologica per avere una scuola moderna e all’avanguardia, dall’altra parte si tagliano posti di lavoro, si destinano docenti in esubero ad insegnare, senza abilitazione, materie affini, si mortificano ancora l’istruzione e la cultura sottraendo risorse indispensabili proprio per compiere quel rinnovamento che sembra tanto auspicato.
L’Italia dei Valori si oppone con forza a queste misure che penalizzano sempre di più la Scuola, l’Università e la Cultura ribadendo che il Governo sta andando nella direzione opposta rispetto ai bisogni formativi di un Paese che ha necessità di rinascere attraverso politiche di rilancio dell’istruzione e della ricerca e che non rappresentano, di certo, gli sprechi e il cattivo uso del denaro pubblico.
Già la grande rivoluzione nella scuola sembrava essere stata introdotta di recente, in occasione degli Esami di Stato, dal plico telematico e da “Commissione Web”, un nuovo pacchetto software, realizzato per la gestione delle attività connesse all’esame.

Susanna Tasso, responsabile regionale Dipartimento Scuola I.D.V. Emilia Romagna