
Insomma la grande novità dell’Esame di Stato 2012 ha fatto cilecca e ha fatto rimpiangere il vecchio e collaudato software “Conchiglia”.
Perciò ben vengano le nuove tecnologie che sono in grado di snellire il lavoro e di recare vantaggi ma se i risultati sono quelli che si sono visti, forse sarebbe il caso di investire più risorse per migliorare l’efficacia dei prodotti che dovrebbero far uscire la scuola italiana dal Medioevo.
Ma si sa in Italia le contraddizioni sono la regola. Infatti se da una parte nel decreto legge sulla revisione della spesa pubblica si rilancia l’innovazione tecnologica per avere una scuola moderna e all’avanguardia, dall’altra parte si tagliano posti di lavoro, si destinano docenti in esubero ad insegnare, senza abilitazione, materie affini, si mortificano ancora l’istruzione e la cultura sottraendo risorse indispensabili proprio per compiere quel rinnovamento che sembra tanto auspicato.
L’Italia dei Valori si oppone con forza a queste misure che penalizzano sempre di più la Scuola, l’Università e la Cultura ribadendo che il Governo sta andando nella direzione opposta rispetto ai bisogni formativi di un Paese che ha necessità di rinascere attraverso politiche di rilancio dell’istruzione e della ricerca e che non rappresentano, di certo, gli sprechi e il cattivo uso del denaro pubblico.
Già la grande rivoluzione nella scuola sembrava essere stata introdotta di recente, in occasione degli Esami di Stato, dal plico telematico e da “Commissione Web”, un nuovo pacchetto software, realizzato per la gestione delle attività connesse all’esame.
Susanna Tasso, responsabile regionale Dipartimento Scuola I.D.V. Emilia Romagna
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