L'Italia dei Valori continua a raccogliere le firme per la proposta di quattro referendum per la tutela dei lavoratori e l'abolizione della diaria ai parlamentari e dei rimborsi elettorali ai partiti.
Questo il calendario dei banchetti organizzati a Ferrara dall'Italia dei Valori nei prossimi giorni:
Sabato 27 ottobre: piazza Trento Trieste, dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30;
Domenica 28 ottobre: piazza Trento Trieste, dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30;
Lunedì 29 ottobre: piazza Travaglio (area mercato settimanale), dalle ore 10 alle 12.30.
Si ricorda inoltre che è possibile firmare per i referendum anche presso l'ufficio protocollo del Comune di Ferrara in piazza Municipale dal lunedì al venerdi dalle ore 9 alle 13, il martedì e il giovedi dalle 15 alle 17.
Ufficio stampa Italia dei Valori di Ferrara
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26 ottobre 2012
19 ottobre 2012
L'On. Silvana Mura a Ferrara per sostenere la campagna referendaria dell'Italia dei Valori
E’ partita anche a Ferrara la campagna referendaria 2012: quattro i quesiti proposti da Italia dei Valori, due per il lavoro e i diritti dei lavoratori e due contro i privilegi della casta.
Sabato 20 Ottobre, in piazza Trento Trieste, alle 18.00, a sostenere l’iniziativa a fianco dei militanti saranno presenti la Segretaria regionale, On. Silvana Mura e la Coordinatrice provinciale di Ferrara, Susanna Tasso.
“ Saremo in piazza per ripristinare l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che imponeva alle aziende con più di 15 dipendenti di reintegrare i lavoratori licenziati senza giusta causa e per abolire l'art.8 della legge 138 varata da Berlusconi che altro non è se non una manomissione del contratto Collettivo Nazionale.
Attraverso uno strumento di democrazia diretta, i cittadini potranno fare di questa battaglia, una battaglia di civiltà per il ripristino dei diritti fondamentali di tutti i lavoratori: diritti individuali e diritti collettivi che non si contrappongono certo allo sviluppo, ma che fanno anzi parte di esso.
Ma saremo in piazza anche per abolire i rimborsi elettorali ai partiti e la diaria dei Parlamentari perché in tempi di spending review, tra tagli e sacrifici per tutti, non si sopportano più i privilegi della casta. La politica deve tornare ad essere servizio, non privilegio.
Sabato- continua Susanna Tasso - presso il gazebo in Piazza Trento Trieste, alle 18.00, sarà presente anche la nostra Segretaria regionale, On. Silvana Mura, da sempre attenta alle problematiche dei lavoratori e impegnata a garantire il riconoscimento ed il rispetto dei loro diritti.
Questa ennesima mobilitazione è per la difesa e la garanzia dei nostri diritti, per il futuro dei nostri figli e del nostro paese, per questo auspichiamo che i cittadini rispondano all’appello con grande spirito di partecipazione democratica e con un ritrovato impegno civico”.
Sabato 20 Ottobre, in piazza Trento Trieste, alle 18.00, a sostenere l’iniziativa a fianco dei militanti saranno presenti la Segretaria regionale, On. Silvana Mura e la Coordinatrice provinciale di Ferrara, Susanna Tasso.
“ Saremo in piazza per ripristinare l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che imponeva alle aziende con più di 15 dipendenti di reintegrare i lavoratori licenziati senza giusta causa e per abolire l'art.8 della legge 138 varata da Berlusconi che altro non è se non una manomissione del contratto Collettivo Nazionale.
Attraverso uno strumento di democrazia diretta, i cittadini potranno fare di questa battaglia, una battaglia di civiltà per il ripristino dei diritti fondamentali di tutti i lavoratori: diritti individuali e diritti collettivi che non si contrappongono certo allo sviluppo, ma che fanno anzi parte di esso.
Ma saremo in piazza anche per abolire i rimborsi elettorali ai partiti e la diaria dei Parlamentari perché in tempi di spending review, tra tagli e sacrifici per tutti, non si sopportano più i privilegi della casta. La politica deve tornare ad essere servizio, non privilegio.
Sabato- continua Susanna Tasso - presso il gazebo in Piazza Trento Trieste, alle 18.00, sarà presente anche la nostra Segretaria regionale, On. Silvana Mura, da sempre attenta alle problematiche dei lavoratori e impegnata a garantire il riconoscimento ed il rispetto dei loro diritti.
Questa ennesima mobilitazione è per la difesa e la garanzia dei nostri diritti, per il futuro dei nostri figli e del nostro paese, per questo auspichiamo che i cittadini rispondano all’appello con grande spirito di partecipazione democratica e con un ritrovato impegno civico”.
Ufficio stampa Italia dei Valori Emilia Romagna
14 ottobre 2012
L'Italia dei Valori al presidio dei lavoratori della “Berco” di Copparo in programma il 15 ottobre
Anche una delegazione dell'Italia dei Valori parteciperà al presidio organizzato dalle RSU di FIOM, FIM e UGL che si terrà domani, 15 ottobre alle ore 9.30, davanti ai cancelli della Berco di Copparo. L'Italia dei Valori fa proprie le preoccupazioni per il futuro dell'azienda e le richieste dei sindacati e dei lavoratori della Berco affinché il ministro dello Sviluppo Economico presti grande attenzione ad una crisi aziendale che potrebbe avere effetti devastanti sul tessuto economico e sociale dell'intera provincia ferrarese.
Le voci del probabile annullamento dell'incontro al Ministero previsto per il 17 ottobre suonano come una tragica beffa ai danni degli oltre 2000 lavoratori della Berco che vedono sempre più vicino lo spettro della chiusura dell'azienda.
Non c'è più tempo da perdere; è ora che il Governo ed il Ministro Passera affrontino con la dovuta determinazione la crisi della Berco e diano garanzia di continuità produttiva ed occupazionale per lo stabilimento copparese.
Italia dei Valori di Ferrara
Le voci del probabile annullamento dell'incontro al Ministero previsto per il 17 ottobre suonano come una tragica beffa ai danni degli oltre 2000 lavoratori della Berco che vedono sempre più vicino lo spettro della chiusura dell'azienda.
Non c'è più tempo da perdere; è ora che il Governo ed il Ministro Passera affrontino con la dovuta determinazione la crisi della Berco e diano garanzia di continuità produttiva ed occupazionale per lo stabilimento copparese.
Italia dei Valori di Ferrara
08 marzo 2011
Riflessioni sul bilancio preventivo 2011 del Comune di Ferrara
L’IdV ritiene doveroso esprimere la propria opinione sul Bilancio Comunale che in questi giorni viene presentato alle forze sociali, politiche e sindacali ferraresi.
Dopo vari incontri in cui si è potuto, oltre che prendere visione dei provvedimenti proposti, esprimere osservazioni, domande e sottolineare alcune criticità, riteniamo di poter dire che il bilancio 2011 esprime un modo significativamente nuovo di affrontare i problemi che l’attuale situazione economico-politica nazionale ci sottopone.
A fronte di tagli sostanziosi che il governo ha imposto per l’anno in corso e per i successivi (alla faccia del federalismo municipale tanto sbandierato) tagli il più delle volte di carattere demagogico come l’abolizione ICI, blocco addizionali varie etc., alle Amministrazioni locali non restano molte scelte.
Ci si trova obbligati a tentare di implementare le entrate, ma soprattutto ad effettuare tagli alla spesa dovunque sia possibile.
Questa scelta di “lacrime e sangue” non rende felici nessuno, tanto meno chi, governando localmente, è obbligato dalla situazione a chiamare tutti i cittadini e le categorie economiche e produttive e chi in vario modo li rappresenta (partiti, associazioni, sindacati) ad atti di responsabilità e a molte rinunce.
Si è cercato di evitare il più possibile l’effetto “macelleria sociale”, evitando di colpire a casaccio, anzi cercando di salvaguardare le categorie più svantaggiate economicamente.
Il capitolo delle uscite, quello cioè più cospicuo, sembra avere imboccato la strada delle rimodulazioni degli impegni dei vari assessorati evitando, al contrario di ciò che ha fatto il tagliatore lineare Tremonti, di operare riduzioni orizzontali della spesa, ma affrontando i nodi della stessa in modo coordinato e nel contempo salvaguardando gli elevati livelli di qualità dei servizi alla collettività che caratterizzano il consolidato ottimo welfare locale.
Due capitoli più di altri meritano la nostra attenzione: la spesa per le politiche ambientali e la spesa per personale del Comune.
Sulle spese ambientali sono state garantite le risorse per affrontare le principali emergenze della città da Via del Salice in poi anche se rimane da capire quali siano i tempi per avviare i progetti di bonifica in particolare dell’area ex Camilli.
In merito al tema del taglio al salario accessorio del personale del Comune occorre aprire un capitolo specifico che interessa circa 1.300 addetti che come tutti i dipendenti pubblici hanno già subito la scure di Brunetta sul loro potere di acquisto con i contratti bloccati per un triennio.
Le ragioni di chi sostiene che questa operazione sia connotata di un segno liberista non trova riscontro e noi IDV siamo dell’opinione che vada iniziato con il personale dipendente un dialogo franco e aperto che porti nello spazio di tre anni ad un modello organizzativo diverso e più efficace che abbia come principale obbiettivo il recupero di professionalità e competenze.
Siamo dell’opinione che non vi debbano essere santuari intoccabili e che ogni risorsa che si recuperi da un aumento dei livelli di efficienza ed efficacia del sistema complessivo vadano messi a disposizione di chi si adopera per sviluppare migliori standard lavorativi.
Crediamo sia il momento per aprire fin da subito un tavolo con le rappresentanze dei lavoratori per contribuire a restituire ai dipendenti un ruolo da protagonisti e non solo di spettatori.
In complesso il giudizio sul bilancio è quello di una manovra ben costruita ed equilibrata sulla quale pesa un debito molto consistente che dovrebbe ridursi per effetto della scelta di finanziare gli investimenti con le plusvalenze realizzate con l’adozione (differenza tra costo di acquisto e ricavo dalla vendita) di un ambizioso piano di alienazioni patrimoniali.
Scelta che permetterà di ridurre sensibilmente l’ammontare complessivo del debito e che invertendo una tendenza consolidata ci permetterà di affrontare i prossimi anni con fondamentali del bilancio solidi e credibili.
L’Italia dei Valori si impegna a dare significato alle posizioni politiche fin qui espresse e delineate, con atti consiliari che impegnino la giunta ed il Sindaco a operare per il raggiungimento di questi obiettivi.
Giorgio Scalabrino Sasso, consigliere comunale Italia dei Valori
Dopo vari incontri in cui si è potuto, oltre che prendere visione dei provvedimenti proposti, esprimere osservazioni, domande e sottolineare alcune criticità, riteniamo di poter dire che il bilancio 2011 esprime un modo significativamente nuovo di affrontare i problemi che l’attuale situazione economico-politica nazionale ci sottopone.
A fronte di tagli sostanziosi che il governo ha imposto per l’anno in corso e per i successivi (alla faccia del federalismo municipale tanto sbandierato) tagli il più delle volte di carattere demagogico come l’abolizione ICI, blocco addizionali varie etc., alle Amministrazioni locali non restano molte scelte.
Ci si trova obbligati a tentare di implementare le entrate, ma soprattutto ad effettuare tagli alla spesa dovunque sia possibile.
Questa scelta di “lacrime e sangue” non rende felici nessuno, tanto meno chi, governando localmente, è obbligato dalla situazione a chiamare tutti i cittadini e le categorie economiche e produttive e chi in vario modo li rappresenta (partiti, associazioni, sindacati) ad atti di responsabilità e a molte rinunce.
Si è cercato di evitare il più possibile l’effetto “macelleria sociale”, evitando di colpire a casaccio, anzi cercando di salvaguardare le categorie più svantaggiate economicamente.
Il capitolo delle uscite, quello cioè più cospicuo, sembra avere imboccato la strada delle rimodulazioni degli impegni dei vari assessorati evitando, al contrario di ciò che ha fatto il tagliatore lineare Tremonti, di operare riduzioni orizzontali della spesa, ma affrontando i nodi della stessa in modo coordinato e nel contempo salvaguardando gli elevati livelli di qualità dei servizi alla collettività che caratterizzano il consolidato ottimo welfare locale.
Due capitoli più di altri meritano la nostra attenzione: la spesa per le politiche ambientali e la spesa per personale del Comune.
Sulle spese ambientali sono state garantite le risorse per affrontare le principali emergenze della città da Via del Salice in poi anche se rimane da capire quali siano i tempi per avviare i progetti di bonifica in particolare dell’area ex Camilli.
In merito al tema del taglio al salario accessorio del personale del Comune occorre aprire un capitolo specifico che interessa circa 1.300 addetti che come tutti i dipendenti pubblici hanno già subito la scure di Brunetta sul loro potere di acquisto con i contratti bloccati per un triennio.
Le ragioni di chi sostiene che questa operazione sia connotata di un segno liberista non trova riscontro e noi IDV siamo dell’opinione che vada iniziato con il personale dipendente un dialogo franco e aperto che porti nello spazio di tre anni ad un modello organizzativo diverso e più efficace che abbia come principale obbiettivo il recupero di professionalità e competenze.
Siamo dell’opinione che non vi debbano essere santuari intoccabili e che ogni risorsa che si recuperi da un aumento dei livelli di efficienza ed efficacia del sistema complessivo vadano messi a disposizione di chi si adopera per sviluppare migliori standard lavorativi.
Crediamo sia il momento per aprire fin da subito un tavolo con le rappresentanze dei lavoratori per contribuire a restituire ai dipendenti un ruolo da protagonisti e non solo di spettatori.
In complesso il giudizio sul bilancio è quello di una manovra ben costruita ed equilibrata sulla quale pesa un debito molto consistente che dovrebbe ridursi per effetto della scelta di finanziare gli investimenti con le plusvalenze realizzate con l’adozione (differenza tra costo di acquisto e ricavo dalla vendita) di un ambizioso piano di alienazioni patrimoniali.
Scelta che permetterà di ridurre sensibilmente l’ammontare complessivo del debito e che invertendo una tendenza consolidata ci permetterà di affrontare i prossimi anni con fondamentali del bilancio solidi e credibili.
L’Italia dei Valori si impegna a dare significato alle posizioni politiche fin qui espresse e delineate, con atti consiliari che impegnino la giunta ed il Sindaco a operare per il raggiungimento di questi obiettivi.
Giorgio Scalabrino Sasso, consigliere comunale Italia dei Valori
25 gennaio 2011
L'Italia dei Valori di Ferrara aderisce alla manifestazione della FIOM del 27 gennaio a Bologna per difendere i diritti e la dignità dei lavoratori.

Rispetto al caso Fiat, l'Italia dei Valori evidenzia almeno tre fondamentali questioni che giustificano pienamente la mobilitazione del 27 gennaio: la democrazia all'interno dei luoghi di lavoro negata dell'accordo di Mirafiori, la trasparenza del piano industriale e il reperimento di risorse per il rilancio dello stabilimento, infine, la complice assenza del Governo che ha lasciato soli migliaia di lavoratori.
Per tutte queste ragioni e per difendere i diritti e la dignità dei lavoratori l'Italia dei Valori il 27 gennaio sarà in piazza a Bologna.
La Segreteria provinciale Italia dei Valori di Ferrara
09 gennaio 2011
IDV a difesa dei lavorarori precari: entro il 23 gennaio vanno impugnati i contratti di lavoro scaduti prima del 24 novembre e ritenuti illegittimi.

Ma andiamo con ordine.
La legge 183/10 all'art. 32 riduce a 60 giorni il termine per l'impugnazione dei provvedimenti di licenziamento per i quali esiste un sospetto di illegittimità, sia connessa alla qualificazione giuridica del rapporto di lavoro che al termine apposto al contratto. I 60 giorni decorrono dalla comunicazione del licenziamento o dalla scadenza del contratto. Prima della legge 183, l'azione di nullità del termine apposto al contratto poteva essere avviata entro 5 anni e quindi il lavoratore illegittimamente assunto a tempo determinato alla scadenza del contratto non aveva di fatto limiti temporali per intentare una causa legale verso il proprio datore di lavoro per vedersi riconosciuto il proprio diritto. Ora, i tempi per reagire di fronte ad un contratto di lavoro o un atto di licenziamento illegittimo si riducono sensibilmente. L'impugnazione nei termini previsti dalla legge consente al lavoratore l'esercizio dell'azione giudiziaria, entro 270 giorni, nei confronti del proprio datore di lavoro al fine di far accertare dal giudice la vigenza di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Se, dunque, fino al 24 novembre 2010 l'azione di nullità del termine apposto al contratto di lavoro era imprescrittibile, e pertanto il lavoratore illegittimamente assunto a termine e poi "defenestrato" dall'azienda alla scadenza del contratto non aveva limiti temporali per "reagire", d'ora in avanti dovrà inviare una lettera di contestazione della legittimità del contratto di lavoro e entro e non oltre 60 giorni dalla scadenza del contratto stesso, pena l'impossibilità di avviare un'azione giudiziaria finalizzata ad accertare la vigenza di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
E' chiaro che nel breve termine di 60 giorni dalla scadenza del contratto di lavoro difficilmente il precario si attiverà per far valere i vizi del contratto di assunzione, visto che presumibilmente rimarrà in attesa e nella speranza di essere riassunto dal medesimo datore di lavoro. Questa disposizione, quindi, strumentalizza e trasforma in ricatto la speranza di essere richiamato dal proprio datore di lavoro, al fine di far decadere i termini per l'impugnativa e di impedire al lavoratore, una volta presa coscienza di essere stato definitivamente "scaricato" dal datore di lavoro - di poter far valere i propri diritti avanti al Giudice del Lavoro.
Ma c'è soprattutto un aspetto che al,' I.D.V. preme evidenziare; è quello che i contratti di lavoro a tempo determinato scaduti entro la data di entrata in vigore della legge 183 (e cioè il 24 novembre) devono essere impugnati entro la data del 23 gennaio pena la perdita della facoltà di riservarsi un'azione legale di fronte al giudice del lavoro per vedersi riconosciuti i propri diritti in caso di contratto di lavoro a tempo determinato illegittimo. Molti lavoratori precari ignorano questa importante scadenza, il cui rispetto è fondamentale per potersi avvalere successivamente della facoltà di agire in via giudiziaria di fronte al giudice del lavoro.
Quindi, entro il 23 gennaio si deve mandare al datore di lavoro una raccomandata in cui, a seconda dei casi, avviene la "Contestazione del contratto a termine" (per i contratti a tempo determinato), oppure la "Contestazione della qualificazione giuridica del rapporto" (per i contratti atipici senza il preavviso del datore di lavoro), oppure ancora "l'impugnazione del licenziamento" (per i contratti atipici con preavviso del datore di lavoro).
Dopo aver interrotto i termini di decadenza, bisognerà rivolgersi al proprio legale di fiducia o da quello consigliato da un patronato sindacale, per vagliare attentamente se vi sono gli estremi per un'azione legale entro e non oltre 270 giorni dalla impugnazione.
L'I.D.V. mette a disposizione dei lavoratori precari i fac-simile delle comunicazioni di interruzione dei termini decadenziali (scaricabili dal sito www.italiadeivaloriferrara.it oppure ritirandoli presso la sede di Via Ripagrande n.47 a Ferrara - tel.0532.1993266 - info@italiadeivaloriferrara.it).
Inoltre, chi lo desidera può rivolgersi al Dipartimento Lavoro dell'Italia dei Valori, inviando una mail a lavoro@italiadeivalori.it, che in un tempo congruo indicherà al lavoratore un avvocato giuslavorista specializzato e di vagliata professionalità, che ovviamente, condivide le battaglie dell'IDV e che lo assisterà nell'azione giudiziale.
Per scaricare il vademecum e la modulistica clicca qui.
La Segreteria provinciale Italia dei Valori di Ferrara
09 settembre 2010
Federmeccanica contro gli operai

Con una mossa che la dice lunga sulla longa manus dell’Amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, il direttivo di Federmeccanica ha infatti dato mandato al presidente, Pierluigi Ceccardi, di comunicare fin d'ora il recesso dal Contratto nazionale siglato il 20 gennaio 2008, a partire dal primo gennaio 2012. La disdetta, ha dichiarato lo stesso Ceccardi, è avvenuta “a fronte delle minacciate azioni giudiziarie della Fiom relative all'applicazione di tale accordo” ed è comunicata “in via meramente tecnica e cautelativa allo scopo di garantire la migliore tutela delle aziende”. Una spiegazione che non convince e che dimostra, ce ne fosse stato bisogno, la dirompente portata delle condizioni di fatto “imposte” dalla Fiat ai lavoratori di Pomigliano d’Arco con l’accordo separato dello scorso giugno. Condizioni che ora si cerca di diffondere ad altre realtà produttive e che incideranno in maniera definitiva sul sistema economico e industriale del nostro paese nel suo complesso, e che dissiperanno sempre più il patrimonio di diritti faticosamente conquistati in decenni di lotte sindacali.
Anche per questo é incredibile e indegno che Federmeccanica paragoni ad una minaccia la legittima richiesta della Fiom del rispetto delle leggi vigenti. L’Italia dei Valori non tollera lo stravolgimento del significato delle parole di chi, in difesa esclusiva dei lavoratori, si rivolge ad un tribunale per avere il rispetto della legalità. La Fiom non può essere considerata una minaccia da combattere. La legge e i contratti sottoscritti, in particolare quello del 2008, possono essere certo disdetti, ma un contratto rimane in vigore fino a che non verrà sostituito da un altro in materia di lavoro e firmato dalle associazioni sindacali maggiormente rappresentative.
Tutto questo ci dice che la mossa di Federmeccanica, al fine dello scopo dichiarato, risulta totalmente inefficace e, probabilmente, è stata suggerita da un altro esperto nell’aggiramento delle leggi italiane, Niccolò Ghedini.
La Segreteria provinciale dell’Italia dei Valori di Ferrara
10 agosto 2010
Riflessioni agostane sul nuovo ospedale di Cona
Giovanni Pecorari
Italia dei Valori Circoscrizione 3 del Comune di Ferrara
31 maggio 2010
L’Italia dei Valori al fianco dei lavoratori dello zuccherificio di Pontelagoscuro. La SFIR mantenga gli impegni assunti nel 2007.

L’Italia dei Valori è al fianco dei lavoratori dell’ex zuccherificio di Ponte che protestano per la decisione della società SFIR di non procedere al loro trasferimento presso lo stabilimento di Argenta.
L’Italia dei Valori chiede che la SFIR mantenga gli impegni e rispetti l’accordo siglato nel 2007, accordo che prevedeva il totale riassorbimento del personale dello zuccherificio di Pontelagoscuro attraverso la costruzione di un nuovo stabilimento ad Argenta (Ferrara Food).
L’Italia dei Valori chiede inoltre l’intervento dell’Assessore regionale all’agricoltura, Tiberio Rabboni, che firmò con SFIR l’accordo per la riconversione dello zuccherificio di Pontelagoscuro, affinché venga garantita la piena occupabilità dei lavoratori attualmente in cassa integrazione straordinaria.
La Segreteria Provinciale dell’Italia dei Valori – Di Pietro di Ferrara
12 marzo 2010
L’On. Maurizio Zipponi (I.D.V.) incontra i lavoratori dell’Oerlikon-Graziano di Cento (FE).

L'incontro tra Maurizio Zipponi ed i lavoratori della Oerlikon di Cento è stato molto proficuo. L'ex sindacalista della FIOM, ora Responsabile nazionale del dipartimento lavoro dell'IDV ha preso l'impegno di attivarsi presso il ministero delle attività produttive prima del 18 marzo, quando ci sarà l'incontro tra Governo, parti sociali e proprietà aziendale. Se poi dall'incontro del 18 dovesse uscire un nulla di fatto, Zipponi promuoverà un'interpellanza parlamentare sul caso Oerlikon. Ci siamo dati appuntamento a Ferrara dopo le elezioni per monitorare l'evoluzione della crisi all'Oerlikon e per dedicarsi agli altri casi di crisi aziendale del nostro territorio, Berco in primis.
La Segreteria provinciale I.D.V. Ferrara
10 marzo 2010
L’On. Maurizio Zipponi (I.D.V.) incontra i lavoratori dell’Oerlikon-Graziano di Cento (FE).

Giovedì 11 marzo p.v. alle ore 15.30, davanti allo stabilimento dell’Oerlikon di Cento (FE), l’On. Maurizio Zipponi, responsabile nazionale del Dipartimento lavoro e welfare dell’Italia dei Valori ed ex segretario Generale della FIOM di Milano, incontrerà gli organi d’informazione ed i lavoratori dell’azienda.
La Segreteria provinciale I.D.V. di Ferrara
22 dicembre 2009
L'I.D.V. e le crisi aziendali del nostro territorio

E’ evidente che l’onda lunga della crisi economica generale sta abbattendosi anche sulla nostra provincia aggiungendo ad una situazione da sempre difficile le criticità della congiuntura economica attuale. Si potrebbe fare un lungo discorso sui motivi che vedono da sempre la nostra. provincia dal punto di vista economico fanalino di coda in regione, ma non ci sembra opportuno oggi cercare le responsabilità o i motivi di questa situazione che pure ci sono, e andranno individuati e corretti attraverso una condivisa volontà politica che possa mettere in campo intelligenze e risorse (non solo economiche) al fine di elaborare una nuova strategia di sviluppo.
Basta leggere i giornali di queste ultime settimane per rilevare la grande difficoltà che un tessuto produttivo, fondamentalmente sano, subisce per causa di una politica creditizia miope che l’attuale governo ispira, ma anche per una politica degli investimenti strutturali insufficiente. Non si contano le operazioni, al limite della pirateria, in cui gruppi economici potenti comprano aziende e le svuotano di ogni possibile ricchezza e capacità produttiva per poi accedere ai contributi statali. Nell’operazione si perdono posti di lavoro, capacità produttive, know how in cambio di benefici finanziari riservati agli speculatori. Dietro ogni posto di lavoro perduto c’è una realtà esistenziale fatta di persone , donne, uomini, giovani ed anziani, ridotti all’emergenza se non all’indigenza.
Fatta questa premessa e ricordando, per fare pochi esempi, la SIMEL di Vigarano Mainarda che rischia la chiusura ed il licenziamento di 58 lavoratori e la OERLIKON di Cento dove 240 lavoratori rischiano tutto (lavoro, casa,ecc.). Vogliamo inoltre focalizzare l’attenzione sulla situazione critica, da tempo annunciata, della ROMAGNA RUOTE, fabbrica che produce cerchioni di qualità per auto.
Anche qui 195 operai vivono sotto la minaccia di una disoccupazione e con scarse prospettive di poter godere degli ammortizzatori sociali. Anche in questo caso di crisi aziendale si è assistito senza capacità di reazione ad una operazione piratesca: l’Alcoa compra, ristruttura, licenzia, delocalizza e distrugge un patrimonio umano ed economico di esperienza perseguendo solo una logica speculativa.
L’Italia dei Valori di Ferrara esprime la piena solidarietà ai lavoratori e si impegna, insieme a tutte le forze politiche democratiche, a ricercare soluzioni soddisfacenti ed a portare all’attenzione dei propri parlamentari la questione al fine di evitare che questi drammi rimangano personali.
La Segreteria provinciale dell’Italia dei Valori di Ferrara
21 gennaio 2009
Il Comune di Cento sempre più isolato dal resto della Provincia.

Per sostenere l'accesso al credito da parte delle imprese ferraresi in crisi di liquidità, la Provincia di Ferrara, la Camera di Commercio ed i Comuni della Provincia hanno dato vita ad un fondo straordinario di garanzia che si affianca a quello del Consorzio Fidi.
Il Comune di Cento si distingue in negativo anche questa volta. E' infatti l'unico Comune della nostra Provincia a non aver partecipato alla creazione del fondo.
Come mai? Nella città del Gurcino la crisi economica non è arrivata? Le imprese centesi viaggiano a gonfie vele? O il Sindaco Tuzet è troppo preso dai suoi guai giudiziari per pensare al futuro di Cento?
Massimiliano Fiorillo
Segretario Provinciale Italia dei Valori – Lista Di Pietro – Ferrara
10 dicembre 2008
L'Italia dei Valori parteciperà allo sciopero generale proclamato dalla CIGL per il 12 dicembre

L'Italia dei Valori parteciperà allo sciopero generale proclamato dalla CIGL per il giorno 12 dicembre.
Chi volesse partecipare alla manifestazione di Bologna che vedrà la presenza del Segretario Generale CGIL Guglielmo Epifani, può usufruire del pullman che partirà dall'Ex MOF di Ferrara alle ore 8. Per prenotazioni chiamare il 0532/783275.
Vi riporto un'agenzia con le dichiarazioni dell'On. Leoluca Orlando, portavoce dell'Italia dei Valori.
Massimiliano Fiorillo
Segretario Provinciale Italia dei Valori – Lista Di Pietro – Ferrara
© APCOM
Roma, 10 dic. (Apcom) - Italia dei Valori "guarda con rispetto e rispetta l'autonomia sindacale e auspica il massimo dell'unità possibile contro le devastanti scelte economiche dell'attuale governo. IdV rivendica, al tempo stesso, l'esigenza di schierarsi in ogni occasione dalla parte dei cittadini e dei lavoratori colpiti dalla politica economica del governo che toglie a chi non ha o ha poco per dare a chi ha o ha molto". Lo precisa in una nota Leoluca Orlando, portavoce di Idv, annunciando la presenza del suo partito in piazza, in occasione dello sciopero generale proclamato dalla Cgil per venerdì prossimo "a sostegno delle critiche e delle alternative possibili espresse con la manifestazione del 12 dicembre".
Secondo Orlando "i tagli e l'indifferenza per il settore della scuola, dell'università e della ricerca pubblica, per il sostegno al reddito e all'occupazione, l'assenza di un organico programma di sicurezza nel lavoro e l'assenza di un programma organico di investimenti e di politiche industriali, i tagli al settore degli investimenti pubblici e alle infrastrutture stanno paralizzando l'intero paese rendendo più povere le regioni povere e impedendo alle altre regioni di sfruttare le proprie potenzialità di crescita".
"I parlamentari ed i dirigenti nazionali e locali saranno presenti fisicamente nelle piazze - prosegue l'esponente dell'Idv - per testimoniare il proprio impegno per cittadini e lavoratori e per evidenziare i guasti prodotti dall'attuale governo tutto attento a fare del conflitto di interesse una regola di comportamento che mortifica il libero mercato, costruisce caste, aumenta i costi della politica, ignora i bisogni e mortifica i meriti".
31 luglio 2008
I.D.V. contro la privatizzazione del Centro d'incremento ippico di Ferrara

L'Italia dei Valori di Ferrara ribadisce il proprio no alla privatizzazione del Centro d'Incremento ippico di Ferrara voluta dalla Regione.
La privatizzazione, infatti, non è la strada giusta per il rilancio del centro, ma apre le porte alla speculazione edilizia sull'intera area dell'ippodromo ferrarese. Questo la Regione lo sa benissimo perché è evidente che la finalità pubblica del centro d'incremento ippico non è compatibile con una gestione privata. Oltretutto, nessuna garanzia occupazionale viene data dalla Regione ai 12 lavoratori del centro.
Si vuole quindi far morire una struttura d'eccellenza nel campo dell'ippocoltura, una delle più importanti d'Italia. E tutto ciò sotto il silenzio complice delle istituzioni locali.
Possiamo quindi tranquillamente dire che i mandanti di questa operazione sono a Ferrara. Il movente sono gli interessi economici dei privati che condizionano le scelte politiche.
Con la chiusura del Centro regionale d'Incremento ippico un altro pezzo di Ferrara se ne va. Chiediamo ai cittadini uno scatto d'orgoglio e di mobilitarsi per difendere un patrimonio di tutti.
Massimiliano Fiorillo
(Segretario Provinciale Italia Dei Valori – Di Pietro, Ferrara)
01 luglio 2008
Centro d'incremento ippico di Ferrara: l'Italia dei Valori replica alle dichiarazioni del Vice Presidente della Provincia, Davide Nardini.
Dopo l'interrogazione in Regione del Consigliere Regionale dell'Italia dei Valori, Paolo Nanni e l'ordine del giorno presentato in Consiglio della Circoscrizione “Via Bologna”, ora anche altre forze politiche si schierano a difesa del Centro Regionale d'Incremento Ippico di Ferrara.
Questo non ci può che far piacere, tuttavia noi dell'Italia dei Valori non possiamo condividere la posizione espressa dal Vice Presidente della Provincia, Davide Nardini secondo il quale il rilancio del Centro d'Incremento ippico deve necessariamente avvenire attraverso l'affidamento ai privati dell'attività.
Ci pare, questa, una posizione fortemente contraddittoria e poco attenta alla realtà delle cose. Infatti, come ben si sa, i soggetti privati sono solitamente portatori di interessi particolari, non si fanno carico di perseguire l'interesse generale del settore che può essere promosso soltanto dalla Pubblica Amministrazione quale soggetto che media tra i vari interessi privati e stabilisce gli obiettivi generali verso i quali procedere.
Il Vice Presidente Nardini ci spieghi, quindi, come è possibile coniugare la funzione pubblica del Centro svolta nel settore della valorizzazione e del miglioramento genetico delle razze equine con una gestione privata dell'attività.
Gli interventi indicati da Davide Nardini non porteranno al rilancio del Centro ippico ma al contrario rischiano concretamente di sancire la dismissione dell'attività.
Quanto all'esigenza di risparmio di spesa pubblica a cui fa riferimento il Vice
Presidente, è bene evidenziare che il Centro ippico di Ferrara, unico in Emilia Romagna, non è affatto un ente inutile, un ramo secco o una macchina mangia soldi. Tutt'altro. Il Centro rappresenta una vera e propria eccellenza nel campo delle produzioni equine, con particolare riferimento alle tecniche di riproduzione artificiale e di miglioramento genetico delle razze. Presso l'ippodromo ferrarese, tra l'altro, viene svolta in collaborazione con le strutture sanitarie locali un'importante attività di ippoterapia rivolta a bambini con problemi neurologici e psichici.
Nell'ultimo decennio la spesa regionale per il funzionamento della struttura è stata, in media, pari a circa 450.000 euro di cui 300.000 euro sono stati annualmente recuperati attraverso entrate finanziarie derivanti dai servizi resi dal Centro. Pertanto il costo effettivo della gestione dell'attività è stato di circa 150.000 euro per anno.
Va inoltre detto che il Centro è una struttura regionale che opera sulla base di funzioni amministrative e compiti trasferiti dallo Stato alle Regioni da leggi nazionali che prevedono anche il trasferimento delle opportune risorse finanziarie.
Noi dell'Italia dei Valori non crediamo quindi che la scelta di cedere ai privati il Centro Regionale d'Incremento ippico di Ferrara risponda effettivamente ad una logica di risparmio di risorse pubbliche.
Non vorremmo infatti che dietro l'angolo ci siano appetiti speculativi da soddisfare e che il Centro ippico sia terra di conquista da parte di privati che tutto hanno in mente tranne che l'attività di incremento e di valorizzazione dell'ippocoltura regionale.
Per ultimo, ma non meno importante, vi è la questione occupazionale.
A tal proposito il Vice Presidente Nardini nulla dice riguardo il personale a tempo determinato che si trova a svolgere, da 20-25 anni, un lavoro che richiede un notevole livello di specializzazione professionale a fronte di una totale incertezza sul proprio futuro.
Ai 12 lavoratori vanno date risposte concrete ed al più presto.
Massimiliano Fiorillo
(Segretario Provinciale dell’Italia dei Valori di Ferrara)
26 giugno 2008
No alla dismissione del Centro Regionale di Incremento Ippico di Ferrara

L'Italia dei Valori dice no alla vendita ai privati, voluta dalla Regione Emilia Romagna, del Centro d'Incremento Ippico di Ferrara.
Sono state presntate oggi un'interrogazione alla Giunta regionale a firma del Consigliere Regionale IDV Paolo Nanni e un Ordine del Giorno presso il Consiglio della Circoscrizione "Via Bologna" a difesa del Centro Ippico ferrarese.
Al Presidente
dell’Assemblea Legislativa
INTERROGAZIONE a risposta orale in Commissione
Lo scrivente Consigliere regionale,
premesso che
il Centro di Avviamento Ippico di Ferrara è una struttura di rilevanza nazionale per la riproduzione dei cavalli;
tale Centro, che ha iniziato la propria attività nel 1937, è stato il primo in Italia ad adottare il metodo innovativo dell’inseminazione artificiale e, ad oggi, il suddetto si prende cura di una trentina di cavalli;
preso atto che
la Regione Emilia-Romagna ha deciso di cedere ad un privato, attraverso una procedura ad evidenza pubblica, tale struttura;
considerato inoltre che
il Centro occupa diversi dipendenti e, in base a quanto emerso da un incontro con i dirigenti dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione, non vi sono certezze sulle posizioni lavorative in essere, che verranno definite solo dopo la presa in carico da parte della nuova proprietà, la quale, comunque, per bene che vada, avrà obblighi verso gli attuali dipendenti solo per un breve periodo di tempo;
la decisione di cedere la struttura rischia di creare una situazione critica per le famiglie dei lavoratori, alle quali, ormai da anni, era stata promessa, da più parti, la conversione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato;
INTERROGA
la Giunta Regionale
- al fine di conoscere quali azioni essa intenda intraprendere per salvaguardare la suddetta struttura e quelle alla stessa annesse;
- per sapere se intenda attivarsi per fornire garanzie alla posizione occupazionale dei lavoratori, i quali, dopo una riunione con i sindacati provinciali di categoria del settore agroalimentare, hanno proclamato lo stato d’agitazione, dichiarando uno sciopero di mezza giornata, con presidio davanti al centro ippico stesso.
Bologna, lì 26 giugno 2008
Paolo Nanni - Gruppo Consiliare Italia dei Valori - Regione Emilia Romagna
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Ordine del Giorno urgente presentato dal Consigliere circoscrizionale Massimiliano Fiorillo – Gruppo ITALIA DEI VALORI
Il Consiglio della Circoscrizione “Via Bologna”,
premesso
che il “Centro Regionale d´Incremento Ippico” di Ferrara svolge importanti attività, quali:
la salvaguardia, il miglioramento genetico e la valorizzazione economica delle produzioni equine regionali;
il mantenimento e la gestione di un adeguato numero di riproduttori equini idonei, sul piano genealogico, morfologico e attitudinale, alle esigenze produttive del territorio;
lo sviluppo della fecondazione artificiale nel settore equino, quale condizione indispensabile per la qualificazione e la diffusione dell'allevamento equino regionale;
la promozione di nuovi apporti alla sperimentazione ed alla ricerca nel campo della riproduzione equina;
la collaborazione fra il settore pubblico e privato anche attraverso l´impiego di riproduttori di proprietà privata;
la valorizzazione e la promozione delle produzioni equine locali mediante un'apposita mostra regionale;
la conservazione e la valorizzazione delle attrezzature ippiche ed in particolare delle carrozze d´epoca di proprietà regionale.
Considerato
che il Centro Regionale d'Incremento Ippico di Ferrara, situato nel territorio della Circoscrizione di Via Bologna, rappresenta un'importante realtà nel campo delle produzioni equine, con particolare riferimento alle tecniche di riproduzione artificiale e di miglioramento genetico delle razze.
Appresa
la notizia che la Regione Emilia Romagna non considera più strategico il Centro in questione e che pertanto è seriamente intenzionata a cedere l'attività ai privati.
Esprime
vicinanza e solidarietà ai lavoratori del Centro d'Incremento Ippico di Ferrara che rischiano il posto di lavoro.
Chiede
al Sindaco del Comune di Ferrara, al Presidente della Provincia ed alle rispettive Giunte di attivarsi affinché venga salvaguardata l'attività ed il ruolo pubblico del Centro d'Incremento Ippico ferrarese, nonché gli attuali livelli occupazionali.
Ferrara, lì 26.06.08
Massimiliano Fiorillo
Consigliere Circoscrizionale – Gruppo Italia dei Valori
28 aprile 2007
Una fiaccolata per Alcoplus

Lunedi 30 aprile, alle ore 21 in piazza della Cattedrale a Ferrara si terrà una fiaccolata a sostegno dei lavoratori del’Alcoplus, l’azienda ferrarese leader nella produzione di bioetanolo a rischio di chiusura.
L’iniziativa, seppur lanciata dall’I.D.V. di Ferrara, non vuole avere connotazione politica ma si prefigge di tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e delle Istituzioni sulla crisi dell’Alcoplus. Non saranno quindi esposte bandiere o simboli di partito!
Invitiamo le forze politiche e sindacali, i rappresentanti delle Istituzioni locali, le associazioni, la società civile ad aderire alla fiaccolata.
Per informazioni e adesioni: cell. 347.8056095 – E.mail: fiaccolataxalcoplus@italiadeivaloriferrara.it
L’iniziativa, seppur lanciata dall’I.D.V. di Ferrara, non vuole avere connotazione politica ma si prefigge di tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e delle Istituzioni sulla crisi dell’Alcoplus. Non saranno quindi esposte bandiere o simboli di partito!
Invitiamo le forze politiche e sindacali, i rappresentanti delle Istituzioni locali, le associazioni, la società civile ad aderire alla fiaccolata.
Per informazioni e adesioni: cell. 347.8056095 – E.mail: fiaccolataxalcoplus@italiadeivaloriferrara.it
16 marzo 2007
ALCOPLUS: il Consigliere Regionale dell’Italia dei Valori, Paolo Nanni, presenta un’interrogazione alla Giunta regionale dell’Emilia Romagna sul caso

Il Consigliere Regionale dell’Italia dei Valori, Paolo Nanni, ha presentato oggi in Regione un’interrogazione alla Giunta regionale in merito alla crisi dell’ALCOPLUS, l’azienda ferrarese produttrice di bioetanolo a rischio chiusura.
Paolo Nanni, nell’evidenziare l’importanza per l’ambente e per l’agricoltura dei "carburanti verdi", giudica poco convincenti le motivazioni addotte dalla proprietà a giustificazione della chiusura dell’impianto ferrarese, soprattutto se rapportate ad un contesto internazionale sempre più rivolto alla ricerca di risorse energetiche rinnovabili e non inquinanti.
Il Consigliere Nanni, oltre ad esprimere i timori che dietro alla chiusura dell’impianto di via Turchi vi siano mire speculative di carattere immobiliare ed a manifestare forte preoccupazione per l’ennesima crisi aziendale che colpisce il territorio ferrarese, chiede al Governo regionale un forte impegno a tutela dell’ALCOPLUS e dei suoi lavoratori.
Paolo Nanni, nell’evidenziare l’importanza per l’ambente e per l’agricoltura dei "carburanti verdi", giudica poco convincenti le motivazioni addotte dalla proprietà a giustificazione della chiusura dell’impianto ferrarese, soprattutto se rapportate ad un contesto internazionale sempre più rivolto alla ricerca di risorse energetiche rinnovabili e non inquinanti.
Il Consigliere Nanni, oltre ad esprimere i timori che dietro alla chiusura dell’impianto di via Turchi vi siano mire speculative di carattere immobiliare ed a manifestare forte preoccupazione per l’ennesima crisi aziendale che colpisce il territorio ferrarese, chiede al Governo regionale un forte impegno a tutela dell’ALCOPLUS e dei suoi lavoratori.
15 febbraio 2007
Chiusura della Distilleria Alcoplus di Ferrara. L'Italia dei Valori è al fianco dei lavoratori contro la delocalizzazione e le speculazioni.

L’Italia dei Valori di Ferrara è al fianco dei 43 lavoratori che rischiano il licenziamento per la chiusura dell’impianto di distillazione Alcoplus di Ferrara.
Di fronte al continuo stillicidio di aziende ferraresi che chiudono la loro attività, non si può che esprimere forte preoccupazione per gli effetti che si avranno sulla capacità di sviluppo economico di questo territorio e sull’occupazione.
Proprio quando più si parla dell’importanza rivestita dal bioetanolo e dai carburanti verdi ai fini del rilancio dell’agricoltura e dell’approvvigionamento di fonti energetiche pulite, ci paiono poco convincenti le motivazioni addotte da Alcoplus, riconducili alla carenza di materia prima reperibile, che stanno alla base della chiusura della distilleria di Ferrara.
Era il luglio 2005 quando, con la nascita di Alcoplus, venne dato il via al primo polo italiano per la produzione di alcool etilico di origine agricola destinato, in prospettiva, a sostenere il progetto di incentivazione dei carburanti verdi.
A distanza di soli 18 mesi il progetto industriale di Alcoplus, che vedeva nella distilleria di Ferrara il suo punto di forza, si è arenato. Cosa è successo nel frattempo?
Non vorremmo che la chiusura della distilleria fosse in realtà dettata dalla logica della delocalizzazione dell’impianto o peggio da mire speculative di natura immobiliare legate alla futura destinazione urbanistica dell’area.
L’Italia dei Valori, di fronte a questa ennesima emergenza aziendale ed occupazionale, chiede l’intervento delle Istituzioni, dei Sindacati, delle associazioni agricole e di categoria al fine di scongiurare il disimpegno di Alcoplus dal settore della produzione di bioetanolo in Provincia di Ferrara.
Di fronte al continuo stillicidio di aziende ferraresi che chiudono la loro attività, non si può che esprimere forte preoccupazione per gli effetti che si avranno sulla capacità di sviluppo economico di questo territorio e sull’occupazione.
Proprio quando più si parla dell’importanza rivestita dal bioetanolo e dai carburanti verdi ai fini del rilancio dell’agricoltura e dell’approvvigionamento di fonti energetiche pulite, ci paiono poco convincenti le motivazioni addotte da Alcoplus, riconducili alla carenza di materia prima reperibile, che stanno alla base della chiusura della distilleria di Ferrara.
Era il luglio 2005 quando, con la nascita di Alcoplus, venne dato il via al primo polo italiano per la produzione di alcool etilico di origine agricola destinato, in prospettiva, a sostenere il progetto di incentivazione dei carburanti verdi.
A distanza di soli 18 mesi il progetto industriale di Alcoplus, che vedeva nella distilleria di Ferrara il suo punto di forza, si è arenato. Cosa è successo nel frattempo?
Non vorremmo che la chiusura della distilleria fosse in realtà dettata dalla logica della delocalizzazione dell’impianto o peggio da mire speculative di natura immobiliare legate alla futura destinazione urbanistica dell’area.
L’Italia dei Valori, di fronte a questa ennesima emergenza aziendale ed occupazionale, chiede l’intervento delle Istituzioni, dei Sindacati, delle associazioni agricole e di categoria al fine di scongiurare il disimpegno di Alcoplus dal settore della produzione di bioetanolo in Provincia di Ferrara.
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