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15 aprile 2011
Vik vive con noi!
Condanniamo con forza il vile e brutale assassinio di Vittorio Arrigoni, il volontario e pacifista che da anni si dedicava alla causa del popolo palestinese. Alla sua famiglia va la nostra vicinanza ed affetto.
Vittorio, ne siamo certi, non è morto invano perchè le sue idee, la sua voglia di pace e giustizia vivranno per sempre in tutti noi.
Massimiliano Fiorillo
(Segretario provinciale Italia dei Valori Ferrara)
28 febbraio 2011
Il cordoglio dell’Italia dei Valori per l’uccisione del tenente ferrarese Massimo Ranzani in Afghanistan.
Rivolgiamo un commosso pensiero di cordoglio e vicinanza alla famiglia del tenente Massimo Ranzani, ucciso questa mattina da un ordigno esplosivo in Afghanistan.
Una tragedia che ci colpisce da vicino, dal momento che il giovane ufficiale degli alpini è un ferrarese.
Con il sacrificio del nostro concittadino sale a trentasette il numero di soldati italiani morti in terra afgana dall’inizio della missione ISAF. Un tributo di sangue che ci spinge a ribadire con forza la richiesta di ritiro immediato delle truppe dall’Afghanistan.
Noi riteniamo sbagliata la nostra permanenza in Afghanistan. La missione che avrebbe dovuto essere di pace ha cambiato i suoi connotati, trasformandosi in missione di guerra. E la tragedia di oggi, ancora una volta, lo sta a dimostrare.
La Segreteria provinciale Italia dei Valori di Ferrara
Una tragedia che ci colpisce da vicino, dal momento che il giovane ufficiale degli alpini è un ferrarese.
Con il sacrificio del nostro concittadino sale a trentasette il numero di soldati italiani morti in terra afgana dall’inizio della missione ISAF. Un tributo di sangue che ci spinge a ribadire con forza la richiesta di ritiro immediato delle truppe dall’Afghanistan.
Noi riteniamo sbagliata la nostra permanenza in Afghanistan. La missione che avrebbe dovuto essere di pace ha cambiato i suoi connotati, trasformandosi in missione di guerra. E la tragedia di oggi, ancora una volta, lo sta a dimostrare.
La Segreteria provinciale Italia dei Valori di Ferrara
26 febbraio 2011
Un O.d.G. dell'Italia dei Valori in Consiglio comunale di Ferrara per il popolo libico.

M.F.
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IL CONSIGLIO COMUNALE DI FERRARA
CONSIDERATO CHE la grave crisi che ha colpito i Paesi del Nord Africa investe gli equilibri geopolitici mondiali e in particolare il nostro Paese in conseguenza della particolare storia che ci contraddistingue e del rilievo dei rapporti sia politici che commerciali che il nostro Paese intrattiene con essi ed in particolare con la Libia;
CONSIDERATO CHE le conseguenze delle politiche coloniali del secolo scorso stanno manifestando tutti mi loro deteriori frutti anche oggi ed in conseguenza di ciò l'Italia ha sottoscritto accordi con il regime di Gheddafi che avrebbero dovuto, oltre a chiudere questo nefasto capitolo della nostra storia, assicurare al nostro Paese il controllo dei flussi migratori che via via si generano dai Paesi dell'Area Nord Africana;
ACCERTATO CHE tutto questo viene messo in discussione dal tracollo del potere quarantennale del Rais libico;
PRESO ATTO CHE le voci che arrivano dalla Libia tendono, nel caso di caduta del regime attuale , a rimettere in discussione non solo gli accordi sottoscritti con il Rais in tema di immigrazione ma anche gli accordi economici che molte aziende italiane hanno sviluppato negli anni;
ACCERTATO CHE il rischio di esodo biblico, conseguente al precipitare della situazione in Libia, potrebbe interessare l'Italia e di fatto decretare il fallimento totale delle politiche fin qui intraprese per il controllo dei flussi migratori che poggiando solo ed esclusivamente su rapporti amichevoli tra i leaders dei due Paesi;
APPRESO CHE le il blocco delle forniture verso l'Italia di gas libico pur rappresentando solo il 12% del totale dei nostri approvvigionamenti e il pericolo di vedere ridotte le forniture di greggio (24% del totale del fabbisogno nazionale), rischia produrre un effetto devastante sui costi della bolletta energica e sul complesso del sistema economico nazionale che avrebbe come principale conseguenza la depressione dei pur timidi segnali di ripresa con possibili effetti di di esplosione di nuove crisi finanziaria forse anche peggiori di quelli manifestatisi nel 2008;
APPRESO INOLTRE CHE la decisione di intervenire direttamente nei confronti del leader libico è stata operata solo dopo l'arrivo di notizie via via più drammatiche con le prime stime di centinaia di morti sulle piazze libiche;
CCONSIDERATO CHE in tempi diversi la democrazia, come nel caso dell'Iraq è stata considerata il bene più prezioso per i sistemi Occidentali al punto da ritenere legittimo l'intervento militare per “esportare” tale modello e di conseguenza impegnando il nostro Paese a disporre l'invio di truppe con costi enormi dal punto di vista finanziario e politico;
ATTESO CHE le conseguenze di una scelta di politica estera che ha fatto prevalere più le logiche “affaristiche”, intese nel senso di privilegiare gli aspetti commerciali, a scapito dei diritti civili e democratici di ogni popolazione che come nel caso della popolazione Libica e di tutti i Pesi dell'Africa del Nord e della Penisola Arabica sta facendo esplodere le contraddizioni proprie di regimi illiberali;
INVITA il Sindaco a predisporre una lettera in cui si invita la Presidenza del Consiglio dei Ministri ad operare un intervento fermo e deciso a favore delle legittime rivendicazioni del Popolo Libico che manifestando pacificamente il desiderio di affermazione dei principi democratici di libertà e di giustizia rivendica per il proprio Paese la nascita di un sistema democratico che restituisca la possibilità di un futuro di prosperità e ricchezza per tutti e non solo per pochi evitando di trasformare un intero popolo in un mare di potenziali migranti.
21 febbraio 2011
L’Italia dei Valori con il popolo libico per la libertà e la democrazia.

E tutto questo mentre decine e decine di oppositori al regime del colonnello Gheddafi vengono massacrati dalle forze governative.
L’Italia dei Valori di Ferrara è con il popolo libico ed invita alla mobilitazione le tutte le forze politiche per la libertà e la fine della dittatura in Libia.
Massimiliano Fiorillo
(Segretario provinciale Italia dei Valori Ferrara)
20 gennaio 2009
09 gennaio 2009
Approvato dal Consiglio della Circoscrizione di "Via Bologna", su iniziativa dell'Italia dei Valori, l'appello per la pace a Gaza. Il PdL vota contro.

Il Consiglio della Circoscrizione "Via Bologna", nella seduta del 8 gennaio 2009 aderisce al seguente appello per la pace a Gaza lanciato dalla Tavola della Pace (Associazione per la Pace, Francescani del Sacro Convento di Assisi, Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani, CGIL, CISL, ARCI, ACLI, Pax Christi, Emmaus Italia, AGESCI, CIPSI, Lega per i Diritti e la Liberazione dei Popoli, Centro per la pace Forlì/Cesena, Sdebitarsi, FIVOL-Fondazione Italiana Volontariato, ICS, Banca Etica, Legambiente, Peacelink, Manitese, Focsiv, Cnca, Movimento Federalista Europeo, Beati i Costruttori di pace).
Testo dell'appello:
Quanto sta accadendo è vergognoso. Vergognoso è il silenzio dell'Italia e del mondo. Vergognosa è l'inazione dei governi europei e del resto del mondo che dovevano impedire questa escalation. Vergognoso è il veto con cui gli Stati Uniti ancora una volta stanno paralizzando le Nazioni Unite.
Niente può giustificare un bagno di sangue. Nessuna teoria dell'autodifesa può farlo. Nessuno può rivendicare il diritto di compiere una simile strage di bambini, giovani, donne e anziani senza subire la condanna della comunità internazionale. Nessuno può arrogarsi il diritto di infliggere una simile punizione collettiva ad un milione e mezzo di persone. Nessuno può permettersi di violare impunemente la Carta delle Nazioni Unite, la legalità e il diritto internazionale dei diritti umani.
Tutto questo è inaccettabile. Inaccettabile è il lancio dei missili di Hamas contro Israele. Inaccettabile è la guerra scatenata da Israele contro Gaza. Inaccettabile è l'assedio israeliano della Striscia di Gaza. Inaccettabile è la continuazione dell'occupazione israeliana dei territori palestinesi. Inaccettabili sono le minacce di distruzione dello Stato di Israele. Inaccettabili sono le violenze, le umiliazioni e le immense sofferenze quotidiane inflitte ai palestinesi e la costante violazione dei fondamentali diritti umani. Inaccettabile è il nuovo muro costruito sulla terra palestinese. Inaccettabile è il silenzio e l'inazione irresponsabile dell'Onu, dell'Europa e dell'Italia.
La continuazione di questo dramma è una tragedia per tutti. La più lunga della storia moderna. Nessuno può chiamarsi fuori. Siamo tutti coinvolti. Tutti corresponsabili. Questa guerra non sta uccidendo solo centinaia di persone ma anche le nostre coscienze e la nostra umanità. Il nostro silenzio corrode la nostra dignità.
Complici della guerra o costruttori di pace? Dobbiamo fare la nostra scelta. Altre opzioni non ci sono.
Di fronte a queste atrocità, dobbiamo innanzitutto cambiare il modo di pensare. Non ha alcun senso schierarsi con gli uni contro gli altri. Occorre trovare il modo per aiutare gli uni e gli altri ad uscire dalla terrificante spirale di violenza che li sta brutalizzando. Anche la teoria dell'equidistanza è insensata perché nega la verità e falsa la realtà. La vicinanza a tutte le vittime è il modo più giusto di cominciare a costruire la pace in tempo di guerra.
Dobbiamo uscire dalla cultura della guerra. E' vecchia e fallimentare. Nessuna guerra ha mai messo fine alle guerre. La guerra può raggiungere temporaneamente alcuni obiettivi ma finisce per creare problemi più grandi di quelli che pretende di risolvere. Non c'è nessuna possibilità di risolvere i problemi dei palestinesi, di Israele e del Medio Oriente attraverso l'uso della forza. La via della guerra è stata provata per sessant'anni senza successo. Anche il buon senso suggerisce di tentare una strada completamente nuova.
Dobbiamo pensare e realizzare il Terzo. Non sarà possibile risolvere la questione palestinese o mettere fine alle guerre del Medio Oriente senza l'intervento di un Terzo al di sopra delle parti. Oggi questo Terzo purtroppo non esiste. Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu è ancora paralizzato dal veto degli Stati Uniti. I governi europei sono divisi e incapaci di sviluppare una politica estera comune. Ma questa realtà non è immutabile. Esserne consapevoli deve spingerci a lavorare con ancora maggiore determinazione per pensare e realizzare il Terzo di cui abbiamo urgente bisogno.
Fermare la guerra non è un obiettivo impossibile. Le Nazioni Unite devono cambiare, imporre l'immediato cessate il fuoco, soccorrere e proteggere la popolazione intrappolata nella Striscia di Gaza. L'Europa deve agire con decisione e coerenza per fermare questa inutile strage e ridare finalmente la parola ad una politica nuova. Non può permettersi di sostenere una delle due parti. Deve avere un autentico ruolo conciliatore.
La guerra deve essere fermata ora. Non c'è più tempo per la vecchia politica, per la retorica, per gli appelli vuoti e inconcludenti. E' venuto il tempo di un impegno forte, autorevole e coraggioso dell'Italia, della comunità internazionale e di tutti i costruttori di pace per mettere definitivamente fine a questa e a tutte le altre guerre del Medio Oriente. Senza dimenticare il resto del mondo. Per questo, dobbiamo fare la nostra scelta.
Ferrara, 08.01.09
22 dicembre 2008
05 novembre 2008
Elezioni Usa: la soddisfazione dell’Italia dei Valori di Ferrara per la vittoria di Barack Obama.

Il Partito dell’Italia dei Valori di Ferrara saluta con soddisfazione il nuovo Presidente U.S.A., Barack Obama, l’uomo giusto al momento giusto che segna la fine della politica conservatrice e guerrafondaia di George Bush.
Siamo certi che Obama saprà interpretare al meglio una politica di rinnovamento particolarmente attenta ai temi dell’economia, della pace e dell’ambiente.
Una svolta, quella di Obama, che speriamo faccia sentire i suoi benefici effetti anche oltreoceano ed in particolare in Italia dove si assiste ad un preoccupante riflusso antidemocratico, populista e conservatore determinato dal governo di destra.
Massimiliano Fiorillo
(Segretario Provinciale Italia dei Valori – Di Pietro, Ferrara)
14 febbraio 2007
L'Italia dei Valori di Ferrara sull'allargamento della base NATO di Vicenza

In questo momento di forti tensioni internazionali è necessario compiere azioni che vadano nella direzione della distensione, che non si configurino, dunque, come azioni aggressive seppur indirette, tanto più se tali azioni avvengono sotto l’egida di una potenza impegnata su scenari di guerra internazionali, poiché ciò potrebbe esporre a ripercussioni negative il nostro Paese e le nostre truppe impegnate all’estero in missioni di pace. E’ indubbio, infatti, che l’ampliamento di una base militare destinata ad ospitare truppe aviotrasportate di fatto ne aumenta il suo potenziale offensivo, con la conseguenza di configurare una precisa scelta di politica di relazioni estere del nostro Paese nei confronti del resto del mondo.
In campagna elettorale per le politiche dello scorso anno il partito e i nostri candidati si sono impegnati a favore dell’obiezione di coscienza alle spese militari.
Coerenti con quell’impegno e alla luce delle considerazioni fatte sopra, l’Italia dei Valori di Ferrara non condivide la scelta fatta dal Consiglio dei Ministri sulla base di Vicenza e sollecita il Governo ad una più attenta politica per la pace e per la distensione internazionale. Invita, inoltre, la maggioranza ad una maggiore collegialità, in particolare nell’assunzione di scelte di rilevanza strategica.
Il Direttivo Provinciale dell’Italia dei Valori di Ferrara
28 aprile 2006
Tre militari italiani uccisi a Nassiriya

Non passa giorno che i nostri soldati, insieme agli altri del contingente internazionale non siano oggetto di attentati e attacchi. Nonostante la preoccupazione per la loro missione, il nostro pensiero va anche alla popolazione civile inerme di quel paese martoriato, oltre che ai turisti e cittadini di ogni angolo del mondo vittime del terrorismo internazionale.
Compito del nuovo Governo sarà, dunque, rivedere il ruolo della missione italiana in Iraq che dovrà assumere sempre più un carattere umanitario e meno militare.
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