
Il Direttivo provinciale dell’Italia dei Valori di Ferrara prende atto, per averlo appreso dalla stampa locale, dell’abbandono del Partito, e di conseguenza del gruppo consiliare, da parte del Consigliere in Provincia Mario Castelluzzo. Da ciò ne discende che egli non rappresenta più le istanze dell’I.d.V. all’interno dei consigli di amministrazione o di qualunque altro organismo a cui è chiamato a far parte.
Sorvoliamo sulle questioni di stile che pure contano in politica. Nel merito delle motivazioni delle dimissioni, il Direttivo dell’I.d.V. smentisce categoricamente l’ipotesi di un sostegno del Partito a “candidature provenienti dall’area dei movimenti ambientalisti per le elezioni comunali del 2009 in alternativa al centro sinistra”. Tale ipotesi è pura fantascienza. Il Direttivo ribadisce pertanto la collocazione dell’I.d.V. all’interno del centro sinistra, sia a livello nazionale sia a livello locale, pur riaffermando il diritto ad una posizione critica rispetto ad alcune scelte politiche non condivise delle Amministrazioni comunale e provinciale di Ferrara.
Il Consigliere Castelluzzo contesta al Partito di essersi caratterizzato a Ferrara “soprattutto come forza impegnata sulle questioni ambientali locali e poco sul resto dei problemi”. É innegabile che buona parte del nostro elettorato esprime una forte sensibilità ed attenzione nei confronti dell’ambiente, anche perché una delle emergenze più rilevanti di questa città è proprio quella di carattere ambientale, su cui, peraltro, il dibattito è più accesso e l’attenzione dei cittadini più concentrata per le ripercussioni che tale emergenza ha sulla salute pubblica. Si pensi alle micropolveri ed ai provvedimenti di limitazione del traffico; si pensi alle installazioni di antenne per telefonia mobile per cui l’Amministrazione comunale, nonostante le promesse, non si è ancora dotata di un proprio regolamento; si pensi alla scelta sciagurata di autorizzare la costruzione di una centrale turbogas da 800 Mw rivelatasi, peraltro, inutile ai fini dello sviluppo dell’economia locale (il caso SFIR docet); si pensi all’altra scelta sciagurata di triplicare l’inceneritore di Cassana portandolo ad una capacità annua di smaltimento di 150mila tonnellate di rifiuti, scelta votata dal consigliere Castelluzzo nonostante il Partito gli avesse dato indicazione di astensione. Quindi non è il Partito ad essere impegnato su poche questioni ambientali per una sorta di fissazione maniacale, ma è l’agenda politica delle emergenze di questa città, emergenze create da scelte amministrative sbagliate, a dettare la linea e a porre l’I.d.V. in sintonia con una larga fetta di cittadini impegnati a vario titolo a tutela della salute e dell’ambiente.
Tralasciamo infine di commentare le considerazioni del Consigliere Castelluzzo sulla politica nazionale (es. Partito Democratico) che sono spesso un modo usato dai partiti per parlare d’altro e distogliere l’attenzione dalle spinose questioni che più interessano i cittadini.
Il Direttivo Provinciale dell’Italia dei Valori di Ferrara